«Tesoro, sei pronta?» sento le urla di mia madre dal salotto richiamarmi insistentemente. Finisco di preparare le valigie e di sistemare le ultime cose, mentre sento il ticchettio delle sue scarpe percorrere le scale, raggiungendomi.
Vedo la sua figura slanciata sul ciglio della porta osservandomi con uno sguardo minaccioso «non avrai intenzione di tirarti indietro proprio adesso, vero?» si appoggia allo stipite della porta con le braccia conserte, mentre io alzo gli occhi al cielo sbuffando «no, mamma».
Quando nota sul mio letto la valigia strapiena, allora si ricrede, lascia cadere le sue braccia lungo il suo corpo rilassandosi e addolcendo il suo sguardo, prima di dedicarmi un sorriso e dileguarsi, lasciandomi nuovamente sola.
Mi volto verso il comodino, notando una foto incorniciata, che ritrae coloro che credevo fossero le persone più importanti della mia vita. Afferro quella cornice per spaccarla in mille pezzi. La rabbia torna a impossessarsi di me, mentre sento il tremolio delle mie mani e l'euforia prendere il sopravvento.
Calmati, Amelie. Loro, ora, valgono meno di zero.
Cerco di controllarmi, ripetendo queste parole nella mia mente, quando sento nuovamente i passi di mia madre, stavolta più veloci, venire verso la mia stanza.
Sono ancora immobile davanti al disastro appena fatto, i mille frammenti di quella cornice giacciono a terra, mentre io non riesco a togliere il mio sguardo da essi. Il mio cuore, in quell'esatto momento, era proprio così: in mille pezzi.
Mia mamma si avvicina lentamente a me, con delicatezza sento che afferra il mio braccio, come se avesse paura che potessi tornare in quello stato pietoso e disintegrarmi da un momento all'altro. Quando vede che non oppongo resistenza, mi prende completamente a sé, abbracciandomi e sorreggendomi per l'ennesima volta. Mi lascio cullare da quelle esili braccia che tutt'ora mi offrono conforto.
«Ormai è tutto finito» sento le sue dolci parole, facendomi trasportare da ciò che dice, ho ancora bisogno di lei, ne avrò sempre. Solo lei sa cosa vuol dire il dolore che sto provando in questo momento.
Quando vede che sono più rilassata, si allontana da me, prendendomi il viso tra le sue mani «vado a prendere la scopa con la paletta» mi guarda dritta negli occhi, non lasciandomi fino a quando non le annuisco convinta.
Mi volto verso la libreria adiacente, vedendola quasi vuota, e accorgendomi solo adesso che mi stavo dimenticando uno degli oggetti più importanti per me. Sussulto, avvicinandomi verso essa e afferrando quello strano pupazzo a forma di coniglietto, in un attimo mi torna in mente tutto. Sorrido, mentre lo sistemo con cura dentro la valigia, e nello stesso istante vedo mia madre entrare in camera attrezzata per pulire. Non la sento pronunciare una parola, ma la sua espressione preoccupata mi fa intuire molto più di qualsiasi frase lei possa pronunciare. In silenzio si appresta a raccogliere tutti i frammenti di vetro, poi si volta verso me osservandomi solo per un breve istante, si rigira verso la porta ed esce senza dire nulla.
Il suo sguardo, con me, rivive tutto ciò che ha dovuto sopportare gli anni in cui era con mio padre, nei miei occhi ci rivede lo stesso dolore, le stesse lacrime e la stessa rassegnazione.
Faccio un lungo sospiro, afferro la valigia e la porto in cucina, dove ci sono ammucchiati un sacco di scatoloni, pronti per essere portati via.
Mentre osservo quella casa dove sono cresciuta, faccio un sospiro enorme, chiudo gli occhi e penso solo che devo riiniziare tutto da capo. Quando sento rumori provenire dalla cucina, apro gli occhi, vedendo mamma venire verso me, affiancandomi e osservando quella casa che per anni ci ha riparato. Si accarezza i lunghi capelli castani, mentre i suoi occhi color nocciola continuano a guardarsi intorno, probabilmente intenta ad imprimere ogni centimetro di quella casa nella sua mente.
«È giusto così», il suo tono nostalgico è talmente evidente, che quasi lo sento nell'aria «fa bene ricominciare» continua, quando si volta verso me ha un sorriso spento e due occhi colmi di lacrime. Neanche lei sa cosa è giusto o sbagliato, ma sa che stare nel luogo dove prima si è stati bene e poi male, con i ricordi nell'aria, è solo una tortura continua.
Annuisco convinta, sperando che questa decisione mi possa portare solo buone speranze e una concreta felicità. Sono pronta ad intraprendere questo percorso con lei, insieme, senza avere nessun rimpianto.
Quando sentiamo il suono del camion dei trasporti fuori dalla casa, la sento sussultare e passarsi il braccio sul viso, cercando inutilmente di eliminare quelle lacrime dalle sue guance «inizia a portare le scatole più leggere, io vado a lavarmi la faccia» si dirige in bagno correndo con ancora le mani sul viso.
Le annuisco e mi affretto ad aprire la porta, due uomini con la divisa della ditta si avvicinano all'entrata «ha bisogno di una mano?» la loro compostezza quasi mi coglie di sorpresa «oh, sì, grazie» li sorrido e li invito ad entrare, aiutandoli nel mio piccolo. Dopo alcuni minuti vedo mamma uscire dal bagno, corre ad aiutarci e nel giro di poco tempo finiamo il tutto.
«Vi ringrazio, siete stati gentilissimi» sorrido a entrambi ringraziandoli, mentre questi mi salutano, sparendo dentro il furgone.
Entro in casa, vedendola così vuota mi vengono i brividi, osservo quella stanza così spoglia e priva di ciò che è nostro. Noto che anche mia madre ha una faccia alquanto stranita, la osservo mentre anche lei posa il suo sguardo su di me, si avvicina convinta sorridendomi «bene, andiamo» appoggia il suo braccio sulle mie spalle, trasmettendomi tutto il suo coraggio e la sua forza.
Annuisco, incamminandomi fuori dall'abitazione. Quando oltrepassiamo l'uscio della porta principale, mia madre si volta e con una lentezza esasperante, chiude la porta a chiave, poi si gira nuovamente verso di me «con questa casa, chiudiamo per sempre un capitolo della tua vita» ogni sua parola è piena di convinzione che riesce a trasmettermi solo una voglia sfrenata di andarmene da qui, annuisco sicura di me una seconda volta, ringraziando di averla al mio fianco.
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Inevitabilmente tu
RomanceAmelie è una ragazza tradita dalle persone a cui avrebbe dato il mondo: il suo ragazzo e la sua migliore amica l'hanno ferita talmente tanto, che l'unica via di fuga da quel dolore così straziante, è solo quella di fuggire via e di ricominciare da c...