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Non è possibile. Rimasi a guardare. Non capivo cosa stava accadendo. Io e Harry eravamo in silenzio. C: “Cosa sta succedendo, secondo te?” dissi io interrompendo il silenzio. H: “Non lo so, ma voglio sapere cosa le sta dicendo di così importante da nascondersi a metri di distanza da noi…” disse lui stringendo i pugni. C: “Scusa la domanda inadeguata ma… ti piace Matilde per caso?”. La faccia di Harry si paralizzo per qualche istante e poi si girò di scatto verso di me. H: “Cosa te lo fa dire?” C: “Questo!” accarezzai le sue mani per fargliele riposare. Erano rigide. Si era arrabbiato, quindi era geloso. Harry non mi rispondeva allora gli diedi una leggera pacca sul petto. “Beh..?” risi. “Lo ammetto. Un’po’ mi piace.. Mi piacerebbe tanto invitarla al ballo di primavera.. Ti prego aiutami!”. Ci eravamo completamente dimenticati del discorso che Niall e Matilde stavano avendo in privato. Mi fido della mia migliore amica, non ci proverebbe mai con il ragazzo che mi piace, e la cosa mi tranquillizzava, ma mi rimaneva la voglia matta di sapere di cosa stavano parlando. Cercai di non pensarci, l’avrei chiesto poi a Matilde.

C: “Vai tranquillo! Lei mi aveva detto che le sarebbe piaciuto tanto andare ma non aveva un cavaliere…”

H: “Fantastico! Allora glielo chiederò io. Ma ho paura che non accetti perché non ci conosciamo molto…”

Iniziammo a rincamminarci verso la scuola perché la campanella sarebbe suonata in soli 3 minuti. Appena sentì Harry mi venne da ridere ma cercai di contenermi. A Matilde piaceva Harry anche da prima di sapere come si chiamasse e lui si faceva pure problemi. Povero piccolo.

C: “Allora prova a chiederle di uscire, così vi conoscete meglio, no?”

H: “Si ma… ti andrebbe di venire anche tu con Niall?”

C: “Certo che mi andrebbe… non so lui..”

Suonò la campanella e entrammo velocemente a scuola, correndo in classe.

Io e Harry eravamo sulle scale e stavamo salendo lentamente quando vedemmo Matilde e Niall passarci davanti di corsa. Come mai stavano correndo? Non mi sembrava che oggi avessero una verifica alla prima ora… Cosa sta succedendo qui??

Mi girai lentamente e guardai Harry fisso negli occhi, che dopo un po’ scoppio a ridere. La cosa è abbastanza divertente se ci pensio. C: “Non ridere!! Io sono curiosa!” dissi io dandogli una pacca dolce sul braccio continuando a ridere. “Voglio sapere cosa stanno tramando quei due..  Mati mi aveva detto che non si erano mai veramente parlati, non sono grandi amici. Cos’è successo in un giorno?” aggiunsi. H: “Chiara, non lo so. Ma non ti preoccupare. Io mi fiderei di Matilde fossi in te”. Finalmente smettemmo di ridere. C: “Certo! Infatti io mi fido di lei, è la mia migliore amica! Ci mancherebbe anche..”. Le scale erano ormai finite. La nostra è la prima classe sulla destra, dopo i bagni.

Alla prima ora abbiamo scienze. Fantastico. È la mia materia preferita e la prof è simpaticissima (mi chiama per nome, al contrario della Gandolfi).

Entrammo in classe di fretta pensando di essere in ritardo ma la metà della classe era in piedi e la professoressa non era ancora arrivata. Chi a usare i cellulari, chi a disegnare alla lavagna, chi a chiacchierare semplicemente.  Mi vennero subito incontro Luck (quello che riesce a trovare un doppio senso in tutto) , Chiara (la secchiona della classe), Grace (la dolce) e Lucy (la rockettara).

C: “Ciao ragazzi!! Come state??” dissi io abbandonando Harry e correndo verso di loro a salutarli. Notai che il banco vicino al mio era libero allora incontrai lo sguardo di Harry e, facendoci un debole segno con lo sguardo, decidemmo che ci saremmo seduti vicini.

Tornai al banco quando vidi la prof entrare e salutarci tutti, facendo l’appello. H: “Hai studiato?” mi chiese Harry a bassa voce facendomi segno di abbassarmi cosi che la prof, non vedendomi, non mi avesse chiamato. Seguì il suo consiglio e feci finta di starmi allacciando la scarpa. La prof stava scrutando i banchi per vedere chi interrogare e appena disse “Isabella” il mio cuore si fece più leggero. Nel rialzarmi notai qualcosa sotto al tavolo, nel sottobanco. Era un bigliettino. Lo feci notare anche a Harry che sorrise e lo preso con un gesto veloce. C: “Fammi leggere!!” dissi io cercando di prenderglielo di mano. Per fortuna, la prof stava interrogando e non si accorse di niente.

Riuscì dopo qualche minuto di lotta ad avere il bigliettino in mano. Era azzurro. Lo stesso azzurro del bigliettino che mi aveva lasciato Niall nell’astuccio quasi settimana scorsa. Lo feci subito notare a Harry. Ho paura di aprire il biglietto. Non so perché. Ma Harry lo aprì al posto mio, preso dalla curiosità.

La scrittura era quella di Niall, ne sono certa. Il bigliettino diceva :

*Subito fuori scuola. Albero X*

Ci misi un po’ per capire. Davanti alla mia scuola ci sono dei gruppetti di alberi. Alcuni hanno dei segni sopra, fatti con lo spray, per identificarli. L’albero all’esatto certo è quello più grande ed è indicato da una X. Intendeva sicuramente quello.

Rimasi per qualche minuto a fissare quel piccolo pezzo di carta e poi alzati lo sguardo su Harry, che mi mostrò le fossette facendomi un cenno di “si” con la testa come se sapesse che stavo pensando a Niall e voleva approvare. La mia faccia venne deformata da un enorme sorriso che mi spuntò lentamente e che fece sorridere anche Harry. Come al solito, però, iniziai a farmi paranoie. E se il bigliettino era tutta una presa in giro? E se Matilde si vedeva in segreto con Niall? E se, andando nel posto indicato dall’anonimo, non avrei trovato niente?

Passai tutta l’ora di inglese a fissare la prof sorridendo, fingendo di star ascoltando, quando in realtà stavo pensando al bigliettino. Harry, invece, era chino sul quaderno e stava scrivendo tutte le informazioni che stava dando la prof per poi passarmele. Che amico fantastico.

La seconda ora, quella di religione, non fu più speciale. La passai nello stesso modo, in uno stato di inconscio.

Arrivato, finalmente, l’intervallo, mi alzai subito e corsi verso la classe di Mati. C: “Harry, io vado da Mati. Se ci cerchi sai dove trovarci!!” dissi io mentre correvo. Lo vidi sorridere.

Arrivata davanti alla classe di Matilde aspettai che  la prof finisse di dare i compiti. La classe si alzò contemporaneamente e uscirono tutti come una mandria. Appena vidi uscire Matilde la presi a disparte da un polso. C: “Esigo spiegazioni. Adesso” dissi io mantenendo il contatto visivo, con la faccia abbastanza seria, per quando riuscivo. Lei cedette e scoppiò a ridere. M: “mi sembra giusto..”

Feelings [N.H]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora