Epilogo

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Emma si alzò dal letto cercando di fare il meno rumore possibile. Lidia, una sua amica dal centro di recupero di fauna marina, dove lavorava, l'aveva avvisata che quel giorno sarebbe dovuta venire un'oretta prima a lavoro. Lorenzo, come al solito, dormiva ancora: aveva cercato apposta un lavoro per cui dovesse uscire di casa non prima delle 10:30. Almeno così era lui che doveva fare la spesa. 

Prima di uscire, Emma scrisse velocemente un biglietto in cui gli comunicava la sua uscita preventiva. Lo infilò in Romeo e Giulietta, il libro consumato che si trovava come al solito sul ripiano della cucina, vicino alla porta d'ingresso. Infatti usavano questo sistema dei biglietti per qualunque cosa si dovessero comunicare. Emma pensò che avrebbe dovuto rileggere quel libro. Dentro c'era un altro biglietto. Lorenzo doveva averglielo lasciato la sera prima:

In via teorica la stazione spaziale 

è in caduta perenne. 

Eppure non cade mai

Tuo, Shakespeare

Emma sorrise. 

Si chiuse la porta alle spalle.



Prologo: [Entra il coro]

Coro: Fra due casate di uguale dignità (nella bella Verona, dove si svolge la scena) scoppiano, per antico rancore, due animosità. Dai lombi fatali dei due avversari trae vita con stelle contrarie una coppia di amanti, la cui pietosa e sventurata rovina con la morte sotterra la lite dei padri...

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