1.Una mattina come le altre e..

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Era un mattina come le altre ed io come ogni mattina mi sveglio alle 6:15 per andare a scuola. Ah, quasi dimenticavo, non mi sono presentata: sono Ginevra ed ho 22 anni e frequento l'università di medicina. Amo alla follia il mio idolo, Marco Mengoni e desidero tanto vederlo. Il mio compleanno è il 23 febbraio ed ho letto in un articolo su internet che sarà a Napoli per i firma copia del suo nuovo album ed io vorrei tanto andarci se non fossero per i troppi compiti. Tornando a stamattina. Mi alzo da letto e mi precipito in bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi pettino, ed infine mi trucco. Un trucco molto leggero per non esagerare troppo, per la scuola. Prendo la mia macchina, metto a moto e mi avvio per l'università ed arrivo giusto giusto quando suona la campanella. Faccio sempre tardi la mattina ma riesco sempre ad arrivare in orario. Passate le 5 ore a scuola vado a trovare i miei ed a pranzare da loro per raccontargli della notizia e della giornata a scuola. Loro all'inizio sono molto felici della notizia ma poi mio padre, ricordandosi che è proprio il giorno del mio 23esimo compleanno, ha un illuminazione e la dice alla mamma. Mia madre pensa che abbia avuto una brillante idea ed escogita un piano per dirmi che non posso andarci.
Mamma: "Ma Ginevra i tuoi esami sono quasi alle porte e tu devi studiare molto per superarli. Non hai anche tempo per vedere Marco Mengoni". Disse mia madre.
Io: "Ma mamma io ci voglio andare, è sempre stato il mio sogno incontrarlo ed ho l'occasione di vederlo. Studierò tutta la mattina ed il pomeriggio se questo serve, ma per favore, ci voglio andare". Dissi
M: "No Ginevra, e non si discute". Rispose la mamma.
Papà: "Ginevra ascolta la mamma, chiuso il discorso. Non ci andrai e basta, poi ti pare che finisci giusto per le 17:00 con tutte le cose che hai da fare?"
Io: "Voi non capite" dissi solamente quello ed avevo l'intenzione di uscire da quella porta, quella del soggiorno.
M: "Signorina torna qui e non fare la bambina".
Io: "No, me ne vado e grazie per il pranzo"
P: "Ginevra ha ragione la mamma, non fare la bambina. Se è un no, è un no. Punto"
Io: " Non faccio la bambina, me ne voglio tornare a casa, non posso? Ho tanti compiti da fare e vorrei finire subito perché poi c'è un intervista di Marco alla radio e non voglio perdermi anche quello. Quindi vi saluto e grazie mille!" Dissi freddamente ed arrabbiata
P: "Si certo che puoi andare ma non parlarci così. Siamo i tuoi genitori, e quando lo sarai anche tu, capirai" disse lui.
Io: "Ok, ciao mamma e papà" risposi
M&P: "Ciao tesoro!" Dissero insieme
Ed uscii dalla porta del soggiorno.

**** Ehyyy ho appena pubblicato il primo capitolo, spero che vi piaccia anche perché a me non è che piace tanto. So che è molto breve come primo capitolo, ma mi rifarò con il secondo. Commentante in tanti e mettete mi piace se vi piace. Cercherò di scrivere anche il secondo capitolo a breve, un bacione e buona letturaa :) ****
By Didy

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