Capitolo 2

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Quella stessa sera, dovetti accompagnare Draco nella sua camera, o meglio, una delle camere degli ospiti.
Salimmo tutti insieme le scale. Passammo per il corridoio principale.
Arrivati alla fine, i nostri genitori presero il corridoio di destra e noi quello di sinistra.
Quando io e Draco fummo arrivati davanti alla quinta porta a destra, gli aprii la porta e lo aiutai a sistemare all'interno della camera le sue valigie.
Lui mi ringraziò.
Gli diedi la buonanotte.
Mi chiusi la porta alle spalle e mi ci appoggiai.
Feci un sospiro.
Qualche secondo dopo, Andai nella mia cameretta per vedere un film.
Arrivai davanti alla porta.
Ci avevo messo un poster trovato nel cassetto con su scritto: "non aprire questa porta babbano".
Ma tanto tutti la ignoravano, dovevo toglierla.
Strappai quel foglio e lo appallottolai.
Una volta entrata, lo scagliai contro il cestino alla sinistra della scrivania e mi lanciai sul letto.
Girai la testa. Sulla mensola notai un quaderno che non avevo mai visto prima.
Era di Winky? Nah, non penso.
Mi alzai e andai a prenderlo.
Era un quaderno come tutti gli altri.
Lo aprii.
All'interno c'erano tutti i disegni della mia infanzia e qualche pezzo di carta appiccicato lì per caso.
Ad un tratto mi venne un'idea.
Avrei potuto trasformarlo in un diario dei segreti ed annotare tutto ciò che facevo in una giornata.
Una volta scritto tutto lo chiusi e lo misi in un cassetto.
Mi addormentai.

-

La mattina dopo mi alzai alle 8.45.
Dovevo svegliare Draco.
Gli avevo promesso la lezione di equitazione.
Mi andai a fare la doccia di corsa.
Mi feci una coda alta e poi mi andai a vestire.
Presi la borraccia.
Chiusi la porta e uscii di corsa dalla cameretta.
Mi smaterializzai davanti alla porta della stanza di Draco.
Aprii la porta molto piano, ancora era buio fuori. Accesi la luce e gli tolsi le coperte di dosso.
In quel momento mi vergognai.
Aveva un paio di boxer e basta.
Poi si lamentava se io dormivo con una maglietta e un paio di mutande.
Gli rimisi le coperte e feci finta di non avergliele mai levate.
Mi girai per pensare ad un modo su come svegliarlo.
-beccata!
In quel momento provai imbarazzo. Speravo solo che non ero arrossita, ma sentivo le guance in fiamme.
-guarda che sono sveglio eh! Ti ho sentito quando mi hai tolto e rimesso le coperte- aggiunse.
Merda.
-te le ho rimesse solo perché non volevo svegliarti e darti fastidio allo stesso tempo.
Mi girai.
Lo vidi in piedi, davanti a me.
Il suo viso a qualche centimetro di distanza dal mio.
Balbettai qualcosa.
-ehm... Comunque, vestiti. Andiamo a cavallo.
-cosa?
-andiamo a cavallo.
-a quest'ora?! Sai che sono quasi le 9?
-se non ci andiamo ora non ci andiamo più. Dopo farà caldo. E sarà peggio.
-ok...
Lo guardai dal basso all'alto, e, quando arrivai ai suoi occhi, notai che mi stava fissando.
Se ne accorse e distolse lo sguardo.
Feci lo stesso.
Stavo per uscire dalla camera, quando lo sentii di nuovo.
-che fai non mi aspetti?
-devo andare a prendere qualcosa da mangiare genio!- dissi sarcastica -cosa vuoi?- aggiunsi.
-ehm.. io una mela. Se ce l'hai verde...
-come vuoi.
Scesi le scale. Nessuno era sveglio. I miei si alzavano di solito verso le 9.30.
Aprii il frigo e presi due mele verdi.
Mi girai e vidi Draco che stava scendendo la scalinata. Si era messo una tuta grigia e una felpa dello stesso colore aperta per metà da cui si intravedevano i pettorali.
Chissà quante ragazzine gli correvano dietro ad Hogwarts.
Lo avrei scoperto tra meno di mezzo mese.
Mi si avvicinò.
Stavo sciacquando le mele nel lavandino.
Mi guardò e io ricambiai lo sguardo.
-che c'è?- chiesi.
-oh... Niente- stappò un paio di tovaglioli dal rotolo per avvolgere le mele -dammi qua- aggiunse.
Gliele porsi e lui le prese, poi uscimmo di casa.
Arrivati ad un certo punto del giardino, feci un fischio.
Mi risposero un paio di nitriti ed un rumore di zoccoli che calpestavano l'erba fresca della pioggia del giorno prima.
Arrivammo davanti al cancello dove ci aspettavano Eclissi e Thor.
-io prendo lo stallone?- mi chiese.
Lo guardai perplessa. Non volevo dargli Thor. Era troppo vivace. Ma era meglio di Eclissi, molto meno socievole.
Se sarebbe salito su Thor molto probabilmente sarebbe caduto. Se sarebbe salito su Eclissi non avrebbe neanche passeggiato. Lei si fidava solo di me.
-ok, ma sta attento.
Aprii il cancello e gli feci fare confidenza coi cavalli, nonostante mi venissero dietro perchè sapevano che dovevo dargli la colazione.
Presi un po' di fieno dal magazzino e lo misi sulla carriola.
Cominciai a chiacchierare con Draco mentre i cavalli ci seguivano dietro.
Scaricai il fieno e riportai la carriola al suo posto.
-ora che dobbiamo fare?- mi chiese.
-prepariamo l'attrezzatura mentre loro mangiano.
-ok. Tranquilla, diciamo che ci so fare abbastanza. Non mi fa schifo questo genere di sport.
-meglio così- risposi, sorridendo.
Portai fuori selle e redini.
-okay... Questa è la tua attrezzatura- e gliela porsi; la prese. -questa invece è la mia- aggiunsi
Guardai l'orologio.
Si erano già fatte le 9.35.
I miei dovevano essere svegli, in teoria.
-poggia tutto sulla staccionata- dissi.
-ok.
Presi le cavezze e gli diedi la sua. Andammo dai cavalli, che avevano appena finito la colazione.
Dopo avergliele messe li portammo vicino alla staccionata, dove insegnai a Draco a mettere l'attrezzatura.
Era abbastanza bravo.
Sentii qualcuno che parlava.
Erano i nostri genitori, usciti per fare una passeggiata.
Ci videro e ci vennero incontro.
-Hey ragazzi!- disse mia madre mentre si avvicinava a passo svelto -andate a cavallo?- aggiunse
-si- rispose Draco con entusiasmo.
Mia madre lo guardò, poi guardò lo stallone.
-monti Thor? Sta attento, è un po scontroso con chi non conosce. Alice, se vedi che fa qualche mossa strana, fate a cambio- disse, mentre accarezzava il cavallo.
-va bene..- risposi io un po' scocciata.

Feci salire Draco, e cominciammo prima con un giretto al passo, poi al trotto, e infine gli insegnai il galoppo.
Era abbastanza bravo, diciamo che se la cavava.
-facciamo una pausa?- disse, mette trottavamo in circolo.
Ero distratta a guardare il bosco, e non lo sentii.
-hey!- ripetè.
-eh?- domandai io.
-facciamo una pausa?
-come vuoi.
Fermammo i cavalli e tirai fuori dallo zainetto che avevo portato dietro di me le mele con la borraccia.
-cavolo!- esclamai
-cosa?
-ho dimenticato l'acqua per te!
-ah... Se non ti fa schifo, bevo dalla tua.
-va bene
Non mi schifavo di molte cose. Se era un estraneo ovvio che gli dicevo di no, ma era Draco, e ormai era diventato un mio amico.
Gli lanciai la sua mela e lui la prese al volo.
Lo guardai mangiarsi quella mela, mentre io facevo lo stesso con la mia.
I capelli erano stati messi in disordine dal vento. Dalla mascella gli cadevano delle goccioline di sudore.
-hai sete?- gli chiesi
-un po'- disse, mentre mi fissava con gli occhi socchiusi per via del sole -me la passi?- ora guardava la borraccia.
-si.
La presi e gliela lanciai come avevo fatto con la mela. La prese di nuovo.
-dopo pranzo andiamo in spiaggia a cavalcare, va bene?
-si- rispose entusiasta.

-

Quel pomeriggio ci rimettemmo in sella e ci incamminammo verso la spiaggia. Quando eravamo a circa metà del tragitto, mi disse: -aspetta!-
-cosa c'è?
Lo guardai togliersi quella dannata felpa grigia che copriva il fisico scolpito.
"Altro che i marmi di Carrara", pensai.
Quello era molto meglio.
-muoviti che dopo ci facciamo il bagno- dissi come se non me ne fregava niente di cosa avevo appena visto, anche se non era così.
-hai portato il costume giusto?- chiesi.
Lui mi guardò perplesso.
-n... No. Potevi dirmelo?
-pensavo che te lo saresti immaginato. Vabbè fa niente.
-e come faccio scusa?! Ti guardo mentre tu ti tuffi e sto fermo lì come un cretino?
-beh, come ti sei levato la felpa ti puoi levare anche i pantaloni, tanto hai le mutande, no? È come stare in costume.
-no, non mi toglierò i pantaloni per farmi un paio di tuffi. Anche perchè poi se mi bagno le mutande come faccio ad asciugarmi??
-fai come vuoi, per me è lo stesso...- risposi così perchè mi resi conto che stavamo urlando troppo, e volevo solo che ci fosse un po' di silenzio.
-andiamo- disse lui mentre ricominciava a camminare.
Arrivammo alle 15.00.
Eravamo sulla scogliera a ovest. Si stava bene. Era caldo ma allo stesso tempo c'era un venticello estivo che ti rinfrescava. Mi tolsi i vestiti e rimasi in costume.
Stavo per lanciarmi, quando sentii delle braccia che mi prendevano il busto e le gambe.
Ovviamente era lui.
Lo guardai. Sorrisi.
Fece un ghigno e poi disse: -se permette, signorina.
In quel momento stavo quasi sognando. Dovevo ammetterlo.
Era proprio carino. Cavolo.
-no aspetta, no no!-
Era troppo tardi, mi aveva già lanciata in mare. Per fortuna la scogliera non era alta.
-ti vorrei ammazzare ora. Ma purtroppo mi hai lanciata qui sotto.
-allora arrivo da te dolcezza!
Provai a guardarlo ma non ce la feci per via del sole.
-ma non avevi detto che poi ti bagnavi le mutande?- ribbattei con un sorrisetto in faccia.
-beh, si. Ma devo venirti a salvare no?-
Lo vidi togliersi scarpe, calzini e pantaloni. Poi si tuffò a delfino.
Quando toccò l'acqua, mi schizzò tutta la faccia.
-Hey, sei un po' sporca qui...- disse prendendomi il volto nelle mani e strofinarmi le guance.
-deve essere il mascara. Mi ero dimenticata che dovevamo fare il bagno, quindi l'avevo messo.
Mentre mi puliva la faccia guardavo il mare sotto di noi, e lui disse: -qualcosa non va?- vide che guardavo in basso - Hey! Che guardi?!
-perdi del sangue dal piede, vieni, andiamo a riva.
Andammo fino alla riva e guardai cosa aveva.
-non ti preoccupare, non è niente. Ti sarai graffiato con qualche scoglio lì sotto.
-beh, io non lo sono, qui l'unica preoccupata sembri tu.
-ah- mi alzai -comunque, ci dobbiamo asciugare. Dobbiamo arrivare in tempo per cena o i nostri genitori ci daranno per dispersi.
-hai ragione.

Quel Fottutissimo Bacio|1|Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora