EPILOGO

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                       Un anno dopo

Kia Pov.:
Era passato ormai un anno dal quel giorno e la vita aveva ricominciato a scorrere.

Nam aveva lasciato a Jin il compito di gestire il ristorante e prendersene cura, cosa che sorprese molto tutti; vendette il suo attico e regalò ai ragazzi la sua enorme villa fuori da Seoul come ringraziamento per tutti quegli anni in cui avevano lavorato con lui.

Certo, hai ragazzi non piacque molto l'idea ma c'era un contratto a nome loro che li designava come "unici proprietari" e dopo varie spinte da parte mia e delle ragazze avevano accettato.

Dopo quel giorno non vidi più NAM, tranne che sui giornali.
La sua reputazione venne macchiata e la sua vita privata, compresi i suoi "gusti particolari" vennero sbattuti in prima pagina.
Uscirono molte notizie su delle ragazze che raccontarono ai giornali che erano state le "sottomesse" di Kim Namjoon, costrette ad avere rapporti con lui e altre ragazze solo per il suo personale piacere, e la sua vita divenne orribile, assediato dai paparazzi e obbligato a pagare multe e accordi privati salatissimi.

Venni a sapere, tramite Hobi, che aveva lasciato la Corea per trasferirsi su un isola tropicale e che non sarebbe più tornato.

Mi dispiaceva per lui. Lo avevo incontrato in un periodo della mia vita in cui ero stata abbandonata e vedevo l'amore come la peggiore delle sfighe; lui era stato la mia àncora di salvezza.
Mi aveva salvata e fatto capire che l'amore è qualcosa di cui non possiamo fare a me, qualsiasi forma o genere abbia, è l'unica cosa che ci rende vivi.
Quando lo seppi della sua partenza andai in aeroporto a salutarlo.
Nonostante tutto quello che aveva fatto per farmi soffrire e per distruggere le nostre vite, volevo vederlo per l'ultima volta.

Flashback:
Mi alzai presto e con una scusa lasciai i bambini con Hobi e salii in macchina.
Durante il tragitto, cercai di pensare a cosa avrei potuto dirgli ma, in realtà, non avevo poi molto da dirgli, poiché l'unica cosa che mi veniva in mente era "grazie".
Arrivai e posteggiai nello spiazzo dedicato agli ospiti ed entrai dirigendomi verso le partenze estere.
Dopo una corsa disumana lo trovai e lo guardai: indossava un paio di skinny jeans, con cintura in cuoio nero, maglietta a manica corta nera aderente, occhiali da sole e cappellino che copriva i suoi capelli.

Mi avvicinai a lui lentamente e mi sedetti
-Ciao..- alzò gli occhi dalla sua rivista e mi guardò sorpreso nonostante gli occhi da sole
-Che..che ci fai qui?!-
-Bé..so che parti per un isola tropicale e che non tornerai qui...volevo solo salutarti e augurarti buon viaggio!- rimase in silenzio a guardarmi
-Ho ancora un'ora..ti va un caffè?!-
-Si..grazie..-.

Ci accomodammo ad un tavolino in ferro battuto bianco, dove ci raggiunse un cameriere vestito con gilet e cravattino e dal sorriso smagliante che prese le nostre ordinazioni.
Era calato un silenzio quasi surreale che subito spezzò
-Sono felice di vederti...- esordì continuando a guardare lo splendido panorama che si vedeva dalle imponenti vetrate, poi continuò
-..non speravo che ti avrei visto almeno un ultima volta..-
-Mi dispiace per come sono andate le cose Nam..-
-No..non devi scusarti Kia..sono io che ti chiedo perdono! Sono stato accecato dall'ira e dalla stupidità, ho provato a distruggere la tua famiglia, ho messo in discussione la paternità di uno dei miei migliori amici, ho provato a fare del male a quelli che ho sempre considerato la mia famiglia.. perciò..sono io..che ti chiedo di perdonarmi!- rimasi in silenzio ad ascoltare quelle parole, il cui suono era intriso di pentimento e nostalgia e una morsa al cuore mi fece scendere una lacrima; si voltò a guardarmi e si tolse gli occhiali, per poi asciugarmi la lacrima
-No..no Kia..non devi piangere..credimi..non merito le tue lacrime, né di chiunque altro! Se è andata così vuol dire che era destino! Adesso che la mia catena di ristoranti è stata venduta e ho potuto pagare tutte le multe e gli accordi privati, con ciò che mi è rimasto ricomincerò da capo! Infondo, prima di essere lo Chef pluristellato Kim Namjoon ero un ragazzo come tanti, che sognava di fare della cucina la sua ragione di vita..con il tempo, gli impegni e i vari ristoranti in giro per il mondo ho perso di vista tante cose, ma adesso avrò modo di riprenderle e vivere la mia vita come volevo tanti tempo fa!- venne interrotto dalla voce metallica dell'hostess che annunciava il volo e mi guardò
-È il mio volo..- ci alzammo e lo accompagnai al gate, dove consegno la carta d'imbarco si voltò e mi sorrise
-Ti scriverò..e quando sarò di nuovo qualcuno sarai la prima a saperlo! Stammi bene dolcezza e..abbi cura di  tutti!- si voltò ma lo richiamai
-NAM!!- mi guardò e gli sorrisi
-Grazie! Grazie per avermi ridato l'amore!- mi regalò un dolcissimo sorriso dal quale nacquero le sue adorabili fossette, si voltò e andò via.
Fine Flashback

50 Shades Of Me [K.NJ.] [COMPLETA]- Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora