CAPITOLO1

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Decisi di uscire quella sera,nonostante il mondo mi crollasse addosso,ero di nuovo sola dopo tanto tempo,ero libera ma allo stesso tempo incatenata a quel passato che avrebbe sempre bussato alla mia porta.
Presi la borsa e sgaiattolai fuori da casa,corsi giù per le scale cercando di sistemarmi il più possibile per sembrare carina,tutti i tentativi furono nulli quando varcai la soglia dei portone del mio palazzo e tutti i miei amici,stupiti di vedermi,mi abbracciarono,bruciando ogni mia speranza di mantenere intatta la mia coda di cavallo.
Ero sempre stata una ragazza curata,piena di amici e con la voglia di far festa che mi ribolliva nelle vene,ma da quando avevo incontrato l'apparente amore della mia vita ero cambiata totalmente,mi trascuravo sapendo di non dover cercare nessun altro che mi amasse quanto faceva lui.
Ma quel giorno sarebbe cambiato tutto,ero uscita da una relazione basata sul possesso,sulla gelosia,dove ogni mia azione risultava un'errore e ogni errore era fatale.
Finalmente avevo trovato la forza per ricominciare da capo e quella sera mi ero ripromessa che avrei fatto di tutto per divertirmi,anche se non stava andando come nei miei piani.
Nonostante fossi circondata da persone che prima rappresentavano il mio mondo,ora mi sentivo distante in quell'ambiente che non era più mio.
Dovevo dare una scossa alla serata e pensai a l'unica soluzione che mi sembrava anche la migliore,in questi mesi,solo una cosa non era cambiata,la mia empatia con l'alcool.

Tornai a casa barcollante,biascicando qualcosa di alieno su quanto la mia vita fosse infelice e su quanto io amassi l'alcool,non bevevo da tempo e la wodka mi scorreva nelle vene,quasi prevaricasse sul sangue,la mia testa scoppiava martellata da un solo pensiero,dovevo chiamarlo,sapere come stava,sapere se stava bene senza me e se mi avesse perdonato dopo avermi sentito ubriaca fradicia.
Luke era sempre stato un tipo serio,niente alcool,ne droghe,non fumava e non era attratto da tutto ció,al contrario,io ero affascinata da ció come se fossimo due calamite di polo opposto.
L'unico gesto 'pericoloso' che mi era concesso era accendermi quella sigaretta che di tanto in tanto mi andava di traverso,smorzata da sguardi di disgusto e disapprovazione.
Presi il mio vecchio telefono,ormai a pezzi per tutte le volte che lo avevo lanciato bruscamente contro il muro di camera mia,digitai il suo numero e spinsi il verde,già pentita di ció che stavo facendo.

Il mio intimo nero,la tua collana d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora