L' HOLMGANG

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Il giorno dopo, i nativi caribe arrivarono pronti in esercito a sconfiggere la loro tribù rivale.
I primi erano xefla e ilkan.
I vichinghi erano pronti ma sembrava che la vista dello sfidante non indigeno li turbo' e si fermarono a discutere tra loro.
I vichinghi si guardarono e risero.
" nidingr ! " Gridò alkan rivolto beffardo contro i nemici.
" nidingr ! " risuonarono i vichinghi ridendo in risposta.
" nidingr ! Nidingr ! Nidingr ! " urlò alkan marchiando la terra con un gesto del piede.
Fu in quel momento, davanti quegli insulti non comprensibili da un nativo, che ilkan si fece avanti dopo aver baciato la sua giovane xefla.
Un cacique disse le regole dello scontro.
Ilkan entrò nella pelle di animale, ora i due sfidanti erano lontani pochi centimetri, ma ilkan prima di iniziare fece una richiesta : alkan avrebbe lottato senza armatura, cosi come loro, inoltre avrebbe impugnato un arma indigena.
" niv lifitithl a' we yes zultaninzer vetna deile ! " disse ilkan rivolto verso il suo esercito.
Ilkan mulino' la sua ascia vicino al guerriero vichingo, il quale la scanso' di poco e iniziò a agitare la sua, erano vicini e in breve tempo l' uno avrebbe colpito l' altro.
Ilkan colpì il guerriero con una gomitata e per un attimo lo sbilancio', ma non appena alkan tornò nel campo di sfida subito colpì il guerriero con il calcio della mazza e gli assesto' un colpo fulmineo sulla schiena, la lama trafisse dentro la spalla il guerriero indigeno e con un grido di dolore iniziò a prendere a pugni il guerriero vichingo.
Intanto il vichingo estrasse con forza la sua arma dall' osso della spalla dell' indigeno liberando schizzi di sangue ovunque, fu in quel momento che l' ascia del nemico tagliò dall' alto una coscia al guerriero vichingo, il quale per il dolore stramazzo' al suolo ma non cedette nonostante una porzione della propria coscia era stato appena tranciato.
Cosi si gettò su entrambe le gambe dell' indigeno, che cadde a terra e il vichingo una volta sopragli lo colpì con furia animale urlando e dissanguandolo fino a che l' indigeno non fu ridotto a brandelli che volavano in aria ad ogni colpo di mazza.
Ilkan era vivo ma non ne aveva per molto, il suo corpo praticamente non esisteva piu.
Alkan prese una lancia e la pianto' nel cranio di ilkan e cosi lo finì.
La principessa xefla non fece alcun cenno, disse solo che sarebbero tornati.

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