Una fottuta scommessa

8.

-No, non farlo- supplicai guardando da un'altra parte.

-Guardami- prese il mio viso dal mento facendomi girare e osservare i suoi occhi. Maia li aveva identici.

-Non mi fare questo Leon- supplicai.

-Cosa?- mi osservò -Non lasciarmi- mi guardò supplichevole.

-L'ho fatto anni fa- dissi guardandolo, i miei occhi si stavano riempendo di acqua salata.

-Non mentire, non ci siamo mai lasciati, mai mi hai lasciato- disse disperato.

-Non ce n'era bisogno- dissi alzandomi violentemente dal posto -Me ne sono andata da QUTTRO FOTTUTI ANNI! Come puoi pensare che continuiamo a stare insieme Leon?

-Non volevo accettare di averti persa perchè sono stato un coglione- si alzò avvicinandosi a me, mise una delle sue mani sulla mia vita e con l'altra sistemò una ciocca di capelli sul mio viso.

-Non mi fare questo- sussurai temerosa -Allontanati Leon, perché quando saprai molte cose mi odierai come mai hai potuto odiare- sussurrai e sentii il suo fiato mischiarsi col mio, aprii gli occhi e lui distava da me solo pochi centimetri.

-Questo lascialo decidere a me- sussurrò con tenerezza.

-Sei il padre di Maia- dissi velocemente, chiusi gli occhi evitando di piangere, soffocai un gemito quando le sue mani abbandonarono il mio corpo e quando la sua presenza si allontanò da me, mi venne paura. Perchè l'ho detto? Perchè adesso? Perchè non dopo? Che mi stava succedendo?

-Non l'hai detto- disse sussurrando.

-No, non l'ho fatto- affermai guardando il pavimento.

-Non farlo- disse arrabbiato.

-Fare cosa?- lo guardai.

-Sembrare un cagnolino bastonato, non lo fare Violetta perchè non lo sei- disse schifato.

-Io non faccio niente- dissi con voce tremante.

-Come puoi essere così crudele?- disse con rabbia evidente -Mi hai allontanato dalla vita di MIA figlia solo per pensare a te? SOLO PER PENSARE A TE- gridò con rabbia.

-Non è vero!- abbaiai io questa volta -Tu non eri pronto, stavi insieme a una ragazza che NON amavi solo per avere del sesso e vincere qualche soldo, perchè in tutta la tua vita sei stato un grandissimo figlio di... povera tua madre santa, non hai diritto per venire a reclamare Vargas, non hai nulla- dissi schifata.

-Tu non hai diritto!- gridò con odio, facendomi sentire minuscola. Sentii la presenza di Jordan e altre persone intorno a noi. Gli occhi di Leon si fermarono su Maia.

-Prenditi cura di lei- dissi a Jordan per voltarmi e allontanarmi.

-Scapperai di nuovo?- sentii ciò che mi aveva gridato Leon ma non diedi importanza lo stesso.

Sono una terribile idiota, come mai? Perché adesso? Era necessario? Avevo paura? Mi amava? Mi ha amato? Maledizione Leon, solo tu puoi apparire  improvvisamente e formare tutte queste domande nella mia testa, solo tu riesci a capovolgere tutto: i miei ormoni, il mio tempo, il mio spazio; non di nuovo, non ora, no.

[...]

Dopo aver vagato per ore in città, mi avviai verso il mio appartamento, con il mio trucco un po' sbavato e gli occhi rossi e gonfi, mi sentivo malissimo, volevo una zuppa calda, un bagno e un sonno eterno. Aprii la porta dell'appartamento incontrandomi con un Leon dalle braccia incrociate e con un cipiglio sul volto.

-Cambia quella faccia che tu a 20 anni non eri preparato ad avere una figlia- dissi scocciata.

-E tu a 18 si? Tu eri così matura come per crescere nostra figlia?- mi disse con rabbia.

-Sì, io sì, tu eri così maturo che scommettevi con qualcuno per vedere a quante toglievi la verginità- dissi ancora nervosa.

-Dimenticati di questo!- mi urlò, eravamo arrabbiati entrambi.

-Ti amavo davvero Leon e Maia è stata l'unica cosa che avevo dopo che tu e la tu stronzaggine mi lasciaste fuori gioco- dissi disperata.

-Ti amo Violetta, ti ho aspettato tutta la vita, mi dispiace cazzo, mi dispiace- disse disperato anche lui e senza attendere risposta attaccò con rabbia le mie labbra con le sue.

SORPRESAAAA! Dato che il capitolo di ieri l'ho saltato e l'ho messo oggi, ho deciso di lasciarvi questa perla qua... non ringraziatemi AHAHAH❤️