11.

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-Maia- la sgridai.

-Scusa mamma, è che... ho un papà!- gridò in mezzo alla piazza -Le mie amiche non mi daranno più fastidio!- sorrise a Leon.

-No certo che no, in più... hai un bel padre- disse Leon facendo una smorfia divertente e la piccola rise.

-Papi

-Si, tesoro?- disse guardandola.

-Ti amo- la piccola si abbracciò alla gamba di Leon e potei vederlo piangere. Dopo Maia andò sullo scivolo.

-È bellissima- disse Leon guardandomi.

-Lo so.

-Hai fatto un gran bel lavoro- disse sospirando.

-Grazie- dissi guardando il vuoto, ero persa nei miei pensieri.

-Mi lascerai entrare anche nella tua di vita?- lo guardai -Proviamo ad essere la famiglia di cui ha bisogno Maia, quella che abbiamo sempre sognato. Torna a Buenos Aires con me, a vedere tua mamma e torna con Jordan, e viviamo nella casa che abbiamo sempre sognato. Ti prego Violetta, dammi un'altra possibilità- disse guardandomi in attesa.

-Leon- sussurrai, avevo già iniziato a piangere.

-Ti amo Vilu e non ho mai smesso di farlo, in ogni persona che baciavo, ogni viso che accarezzavo e ogni sospiro che rubavo, ti cercavo. Desideravo che fossi tu, che stessi con me e che non te ne fossi mai andata- mi abbracciò prendendomi dalle spalle e facendomi appoggiare sul suo petto.

-Leon, ti amo- sussurrai chiudendo gli occhi, ci separammo ed all'aprirli c'era Leon che mi fissava.

-Dici sul serio?- chiese sussurrando.

-Non c'è mai stato nessuno dopo di te, Leon. Sei sempre stato tu.

-Ti amo Violetta Castillo.

-Ti amo Leon Vargas.

Le nostre labbra si unirono in un bacio, l'ultimo di una storia e il primo di un'altra. Le sue mani erano sulla mia vita, al separarci sospirai e vidi Maia giocare dal petto del mio ragazzo, era tutto ciò che ho sempre sognato, quello che ho sempre voluto, una famiglia per me, per Maia, una famiglia con Leon.

[...]

-Zio Jordan, hai visto che ho un papà- disse Maia mentre Jordan la alzava in braccio.

-Si piccolina, lo vedo- disse posando il suo sguardo sulle mani mie e di Leon unite -Sono contento, congratulazioni.

-Grazie bello- gli mandai un bacio con tenerezza.

-Non mi comprare- disse sbuffando -Leon... mi dispiace dovertelo dire, ma sono la mia sorellina e la mia nipotina, tu le ferisci e io ti ammazzo, sì?

-Tranquillo, non permetterò che si allontanino da me di nuovo- disse guardandomi con tenerezza.

-Abbiamo un'altra sorpresa- dissi guardando Jordan.

-Cosaaaaa?- disse saltando con Maia in braccio, facendola ridere.

-Sembri un bambino zio Jordan- rise Mai.

-Veniamo con te a Buenos Aires, ritorniamo- dissi sorridendo a mio fratello che corse ad abbracciarmi.

-Grazie Leon- abbracciò anche lui -Mi hai riportato all'unica cosa più importante della mia vita, te ne sono grato.

Una fottuta scommessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora