Tutto ebbe inizio

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Da dove proveniamo? Chi siamo? Dove andiamo, e perché? Queste sono le tre domande che tutti noi ci siamo fatti almeno una volta nella vita da quando abbiamo iniziato a pensare con la nostra testa... almeno io l'ho fatto e spero anche voi mi abbiate seguito. La storia che sto per raccontarvi, però, è stata scritta più per un pubblico di adolescenti, i quali, spero, non siano stati condizionati e abbiano ancora la mente aperta... i grandi, i cosiddetti benpensanti, ne restino fuori. Comunque, per coloro che si sentono ancora liberi di pensare, potranno leggere e ricordare chi erano, così da capire chi sono adesso e cosa diventeranno poi.

Dunque, tutto ebbe inizio quando dal nulla nacque l'idea - in realtà non era sul serio il nulla, di fatto la sua esistenza presupponeva per necessità che fosse qualcosa; ma nel vuoto in cui viveva da sempre, il "nulla" non sapeva cosa fosse con esattezza. L'entità non aveva un volto, e nemmeno un corpo e che dire, anche se lo avesse avuto, non c'era uno specchio in cui potersi guardare. Tuttavia era l'unica cosa che esisteva e pertanto si era detto che doveva pur essere qualcosa. E siccome voleva sapere di più su se stesso, mentre si era perso nelle sue riflessioni su cosa fosse, pensò tra sé: Io Sono, è vero, ma cosa in realtà?

Preso coscienza di questa peculiarità, l'istante successivo dall'Entità scaturì una luce intensissima che si espanse in ogni dove. Così che era felice come mai lo era stato prima. Tanto che esplose la sua gioia incontenibile e in quel millisecondo lanciò in ogni dove parti del suo Essere: la scienza dice che questo accadde circa tredici miliardi e mezzo di anni fa... ma andate a informarvi se siete curiosi di saperlo con esattezza.

Ordunque, come dicevo, il "nulla", dopo essersi espanso, si rese conto che poteva creare tutto ciò che desiderava e questo divenne il suo scopo primario. Immaginate cosa volesse dire per l'Entità, ragazzi... cioè, poteva creare tutto ciò che desiderasse senza che nessuno glielo vietasse. Ma proprio questo divenne il suo problema, poiché non aveva nessuno con cui condividere le sue creazioni e, per ovviare a questa mancanza, contemplò se stesso ed ecco che da lì tutto ebbe inizio. L'identità primaria iniziò subito a creare parti dal suo sé immaginandosi in diversi aspetti, che divennero come tante piccole stelle e, più ne creava, più era felice: poiché aveva trovato dei compagni con cui giocare e divertirsi.

Pertanto, lo spazio che prima era vuoto si riempì di tanti puntini luminosi. Per farvi capire meglio, quelle luci le chiameremo Angeli. Purtroppo, però, dopo un po' di tempo gli Angeli non sapevano più cosa farsene della loro creatività, vivevano in un posto magnifico in cui si erano riuniti a contemplare la luce intensissima del Primo Creatore. Che loro avevano chiamato Dio e, siccome stavano lì a guardarlo senza fare niente, iniziarono ad annoiarsi. Così Dio, vedendoli in quello stato, chiese loro se volevano vivere una nuova avventura.

Cosa avreste detto voi? Quindi anche loro accettarono, non tutti, però, alcuni non sapevano cosa volesse dire e indietreggiarono, avevano paura di lasciare un luogo dove tutto era bello e incantevole e si rifiutarono. La vita lì procedeva tranquilla e, anche se noiosa, andava bene per chi non amava rischiare. Ma Dio non sopportava di vederli in quello stato e per spronarli, al fine di far vivere loro al meglio tutte le possibilità che avevano, dopo aver parlato con gli Angeli, dapprima titubanti, li convinse a vivere una bella avventura al di là del Creato.

Dio li condusse tutti verso il basso e loro scendevano e scendevano, sempre più giù, fino a quando giunsero in un ambiente dove c'erano centinaia di migliaia di scaffali ricolmi di abiti, ma non erano vesti qualunque, questi erano involucri con mani, braccia, testa e occhi, come il tuo corpo, lettore. E Dio disse loro che potevano indossarli, ma li avvertì tutti che, una volta fatto, avrebbero dimenticato per un po' chi erano. In compenso, però, in quegli involucri avrebbero accumulato esperienze da condividere poi con quelli che rimasti sopra ad aspettare, in modo da rendere la vita in "Paradiso" un po' meno monotona.

Non tutti furono d'accordo, solo alcuni coraggiosi accettarono la sfida che Dio aveva proposto loro e quegli Angeli ebbero la possibilità di conoscere la Creazione tutta. Con quella scelta toccarono la materia, che finora avevano solo potuto osservare e, quando i primi tornarono con il riferire quello che avevano vissuto, i restii al cambiamento iniziarono a scegliere abiti da indossare anche loro. Il motivo per cui iniziarono a litigare per indossare l'involucro migliore. Di fatto erano tutti diversi, alcuni belli, altri meno e questo creava non pochi problemi sulla scelta. 

Dio, allora, per calmarli disse loro che potevano cambiarli quando volevano, ma mai usare lo stesso già indossato.

Molti angeli rifiutano ancora adesso di scendere nella materia, poiché gli involucri cancellano il legame che hanno con Dio e questo per loro è intollerabile. 

La "palestra", così Dio chiamò il luogo in cui si recano ancora oggi i più coraggiosi, il posto creato  dall'Entità per far comprendere ai suoi amati figli la differenza tra il bene e il male. Ma prima di andare, gli arditi salutano quelli che restano, i quali, intimoriti, li guardano entrare in una nuvola che li condurrà verso il basso. Per questo motivo piangono quando li vedono partire, e non perché sono andati via, ma poiché loro non hanno avuto il coraggio di lasciare la luce protettrice.

Però Dio a quelli che optano di rimanere dà un compito: seguire chi si è calato per aiutarlo in caso ne abbia bisogno, così nel contempo ne prende parte e acquisisce di riflesso le loro stesse esperienze terrene.

Questi impavidi Angeli sono stati i primi a portare la vita sulla Terra e, nel tempo, le hanno dato vita. Gli angeli a tutt'oggi continuano a divertirsi con l'andare su e giù proprio come fai tu che leggi, giochi, mangi, bevi e ami: cose che altrimenti non avresti potuto fare nel luogo in cui prima ti trovavi.

Ragazzi, adesso credo che abbiate capito che quegli Angeli siete voi. E che siete venuti qui per evitare di annoiarvi. E' vero, nel tempo e nel luogo in cui vi siete calati i corpi si deteriorano in fretta. Come è vero che quando giunge il momento di lasciarlo non vorreste lasciarlo, vi siete così affezionati a quel corpo e abbandonarlo vi fa stare male. Ma sapete anche che è inevitabile che voi lo facciate, dovete lasciarlo a un altro così che lo renda migliore. 

Quindi non abbiate paura, quando sarà il momento, la luce, che voi siete, vi riporterà di nuovo dai compagni che avete lasciato. Ed Essi vi aspetteranno a braccia aperte per chiedervi come è andata. Perché a loro manca il bagaglio che voi, con il cambiare involucro nel tempo, avete acquisito e vi porterete sempre dietro. E quando vedranno la vostra luce, che è più vivida della loro, forse decideranno di provare un vestito, proprio come fate voi, così che l'Universo possa espandersi ancora di più. E che dire, forse sceglieranno addirittura il vestito che avete appena lasciato, ma dovranno fare in fretta... vanno a ruba.

E a chi torna Dio mostrerà quello che ha fatto durante quella vita terrena e, se l'Angelo avrà fatto del "male" a qualcuno, potrà scegliere di reincarnarsi nel corpo di chi ha fatto soffrire in modo da comprendere sulla sua pelle il male che ha fatto e potrà continuare a evolversi. Tuttavia, prima di calarsi nei nuovi panni si prenderà un periodo di riposo, i compagni gli sono mancati tanto e vorrà condividere con loro le esperienze vissute nella materia.

Quegli Angeli siete voi, non dimenticatelo mai. Voi siete spirito che si è fatto materia con il vestire un corpo, lo stesso che avete deciso di avere quando siete scesi qui per interagire con una parte di voi che già conoscevate. E siete stati molto coraggiosi, a differenza di quelli che hanno deciso di restare a guardare i vostri progressi. Quindi vivete la vostra vita appieno, poiché l'avete scelto voi e nessun altro di vivere in questo istante eterno.

Perciò, quando sarete grandi, cercate di non dimenticare chi siete, ma se dovesse accadere, non vi preoccupate, una parte di voi lo saprà sempre e, se cercherete dentro voi, la troverete e ve lo rammenterà. E' facile capirlo, poiché quando la incontrerete vedrete una luce intensa, è la vostra Anima, l'Essenza vitale di ciò che siete in realtà. 

Dunque siate coraggiosi, figli miei, e vivete la vita che avete scelto senza incertezze, perché nessuno ve l'ha imposta, l'avete scelta voi per comprendere che siete: Creatori., come me. Chi vi osserva ogni giorno e vi ama non lo sa, è vero, ma sappiate che conta su di voi per avere il coraggio di seguirvi, pertanto non deludeteli.

Detto questo, lasciatemi dire che vi amo tutti, figli miei. Sal primo all'ultimo reietto.

Firmato: il Dio che è in voi.

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