capitolo 4

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arrivi davanti casa tua,ti nascondi aspettando che tua mamma esca per andare a lavoro. senti la porta aprirsi ed era tua mamma che stava per salire in macchina per andare a lavoro. erano le 6 del mattino, eri stata tutta la notte fuori a pensare. i tuoi pensieri erano riferiti a lui,ti chiedevi cosa avevi sbagliato,se avevi fatto un errore nei suoi confronti e quindi ti sei ritrovata che erano le 5 del mattino ancora fuori di casa. i tuoi pensieri vengono interrotti dal rumore del motore della macchina che usciva dal parcheggio. quando vedi che la macchina di tua mamma è abbastanza lontana dalla tua casa,ti avvii subito all'entrata. posi il cappotto nel salone e corri in camera tua. ti chiudi la posta alle spalle,e ti butti nel tuo letto e inizi a piangere. ti mancava,ti mancava da morire,era l'unica persona che riusciva veramente a capirti,alcune volte era come se ti leggesse nel pensiero.
*SI È COSI ADESSO PER IL TUO BENE VAI VIA.* questa frase ti risuonava in mente,ogni volta era una pugnalata al cuore. ma se era lui il "tuo bene" come potevi fare ad andare via da lui. ripensavi a tutti i bei momenti passati con lui ed ogni tanto ti spunta un sorriso di nostalgia. ti mancavano i suoi abbracci,ti faceva sentire come al sicuro. sapevi però che dovevi andare avanti. ti sistemi,visto che dovevi andare a scuola. ti fai una coda,metti un po di correttore nelle occhiaie,visto che erano chilometriche ed esci dalla tua stanza.
-alla fine dove sei andata ieri sera? - ti chiede tuo fratello che come se non bastasse si ci metteva pure lui
- oh,no avevo bisogno di una boccata d'aria .... - farfugli. guardi tuo fratello che aveva una faccia del tipo "tu non me la racconti giusta",ma per il resto del tragitto state in silenzio.
scendi dalla macchina,entri a scuola e ti dirigi nel tuo armadietto a prendere il materiale. un pensiero ti offusca la mente .
a prima ora avevi il corso di storia....
non eri pronta a vederlo e non potergli dire niente. ti fai coraggio ed entri in classe. lui però non c'è. da una parte sei felice perché almeno non avresti dovuto guardarlo in faccia. ma dall'altra parte eri triste perché sapevi il motivo della sua assenza. entra il prof ed incomincia la lezione. mentre spiegava la porta si apre di scatto e tu alzi il viso per vedere chi era. e forse avresti fatto meglio a non vedere chi era....
-m-mi scusi prof per il ritardo - dice affannosamente, era arrivato a scuola facendosela a  corsa.
-si accomodi- dice il prof
-g-grazie risponde lui mentre attraversa la classe per andarsi a sedere. tu lo segui con lo sguardo. non aveva un aspetto molto bello. aveva delle occhiaie paurose,peggio delle tue. la mano era avvolta in una specie di fascia. lui si siede e si guarda intorno e tu subito di volti pensando che arrivasse a guardare te.....
*Pov Finn*
pensa che è stato uno stronzo,aveva bisogno di lei, perché lei è l'unica che riusciva a capirlo,gli mancava il suo profumo sotto al naso,gli mancava chiamarla NANETTA ed a quel pensiero gli viene un sorriso. gli mancava tutto di lei,voleva prendere e correre a rimediare tutto,ma non poteva,sapeva che lei non l'avrebbe mai perdonato. il giorno dopo decide comunque di andare a scuola,anche se la notte non aveva dormito neanche per un ora ed aveva delle occhiaie paurose, ma si accorge era in ritardo,quindi decide di farsela a corsa. si accorge però che a prima ora aveva il corso di storia.
bussa ed apre la porta. chiede al prof se poteva accomodarsi ed il prof acconsente. ma i suoi occhi cadono su una persona. lei era lì. sembrava cosi piccola,voleva glidargli che la rivoleva indietro,che gli mancava da morire. ma non poteva. mentre va verso il suo posto si accorge che ha il viso abbassato verso il foglio come se non volesse guardarlo. all'inizio pensava che era arrabbiata con lui,ma riesce a scorgere i suoi occhi, che lui riusciva a capire benissimo e nota che sono molto assonnati e li pensa che è lui l'artefice di quei occhi in quel modo, cosi spenti. lui amava perdersi nei suoi occhi. erano così belli. suona la campana e lei corre subito via dall'aula. lui la segue senza farsi accorgere e la vede entrare in bagno. poggia l'orecchio alla porta e sente dei singhiozzi. era lei. nel suo viso fanno strada delle lacrime. odiava vederla piangere,infatti cercava sempre di fargli spuntare il sorriso.
ma la cosa che gli faceva molto più male era vederla piangere e non poter fare nulla visto che era più o meno lui l'artefice di quelle lacrime.
DIO SE GLI MANCAVA

*spazio autrice*
heyy,scusate se poi ieri sera non ho pubblicato più questo capitolo,ma ho fatto altro durante la giornata e non ho avuto tempo. ma fa niente eccolo qui il 4 capitolo. un po corto in realtà ma spero vi piaccia <3
-Giusi💗

𝒅𝒊𝒐 𝒔𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒗𝒊||immagina su finnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora