London, Saturday 20 December, 2014.
Caro Harry,
Si avvicina il mio compleanno, a quanto pare.
Non manca poi così tanto ormai, si respira aria di festa già da qualche giorno.
Tutti qui sembrano essere più allegri e spensierati, persino Liam ha quel costante sorriso stampato sul volto.Mi ha confessato che tra un paio di giorni potrà stare a casa in vacanza, così si potrà concentrare ancora di più sulla salute di sua madre. Lei sta meglio, così mi ha detto, le medicine stanno svolgendo il loro dovere. È felice, lo si può notare anche ad un chilometro di distanza.
Non vede l'ora di riposare e dedicarsi a tutt'altro che pensare a questo posto orribile. Anch'io sarei del suo stesso stato d'animo se fossi nei suoi panni. Ma sono qui rinchiuso, non penso che sarà uno dei miei migliori Natali.Non posso non pensare ad El ed Alex, a come staranno adesso, a cosa manca loro per essere veramente felici.
Non abbiamo mai festeggiato il Natale, in realtà. Non avevamo il tempo e i soldi necessari per permetterci un regalo, o anche solo una cena abbondante come tutte le altre famiglie.
Quella notte, molte volte, il mio datore di lavoro mi scambiava i turni, impegnando il mio tempo fino alla mezzanotte. Non lo faceva per cattiveria, sapeva che avevo bisogno di soldi e in ogni modo faceva sì che me li guadagnassi.
Finito il turno, serravo il negozio e mi affrettavo a raggiungere la chiesa.El ed Alex ci andavano ogni domenica, El è tutt'ora credente e vuole che Alex cresca in un futuro di speranze. Lei dice che Dio prima o poi ci darà ciò che ci spetta, che ci renderà giustizia, che in qualche modo ci protegge.
Io ho smesso di crederci da tempo, da quando ho realizzato che nessun Dio permetterebbe a della povera gente di vivere in condizioni talmente pietose da non potersi permettere un pasto caldo ed una coperta e, pensando ad Alex e alla sua storia, ne sono più convinto.Era un bambino troppo piccolo per meritarsi un destino simile.
Lei pensa che Alex sia un segno divino, un modo per poter cambiare e migliorare, ma immagino solo che abbia molta fantasia.
Penso che El stia lavorando per ricevere la paga, mentre Alex sta sicuramente studiando su quel tavolo trasandato della cucina.
Sto sorridendo ora, pensando a quanto tenero può sembrare quando è chinato sui libri, impegnato a scrivere e sbuffare perché ha fame.
È un ragazzino intelligente, ha capito in che situazione difficile viviamo, nonostante non abbiamo mai toccato l'argomento apertamente con lui. Sa quanti sacrifici ci tocca fare, sa quanto può essere snervante la pressione che sentiamo addosso, ho notato come vorrebbe parlare ma tace, sento le sue preghiere la notte. Prega perché possiamo vivere in una casa migliore di quella, prega per il nostro bene, perché siamo diventati due genitori per lui. Abbiamo sempre lottato, lo sa meglio di noi, ormai fa parte della nostra famiglia, ma soprattutto della mia.Il cibo non abbonda di certo ma a turno, io ed El, provvediamo a preparargli la merenda, segretamente dall'altro.
È il nostro modo di viziarlo, vogliamo che cresca sano e forte, è uno dei pochi sfizi che possiamo permetterci così lo accontentiamo. E vedere come sorride di riconoscenza quando gli porgiamo la tazza di latte caldo e qualche biscotto appena sfornato, é una delle poche cose che vale la pena di vivere nella vita.Sogna di diventare un medico da grande, ed io giuro che sarei in grado di fare di tutto pur di vederlo realizzare il suo sogno.
Anche se non sono lì con loro, so che se la stanno cavando.
Liam mi ha detto che El ha trovato impiego verso l'appartamento di una signora anziana, le fa da badante e le pulisce casa ogni fine settimana. La paga non sarà delle migliori, ma le può permettere di vivere e portare a casa qualche soldo.
Hanno detto che settimana prossima iniziano gli orari di visita. Ho fatto promettere loro di stare alla larga il più possibile da questo luogo, non voglio che vedano quanto cruda e insana sia la vita qui all'interno del carcere.
So che a loro manco, così come loro mancano a me, ma non posso permettere che si preoccupino per me quando hanno già fin troppi problemi a cui pensare.
