Capitolo Quattro

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London, Wednesday 10 December, 2014

Caro Harry,

Questa mattina mi sono svegliato stranamente di buon umore, per quanto mi sia possibile. Il signore con il carrello del cibo mi ha consegnato la colazione, passandomela da dietro le sbarre. A loro non è concessa la troppa vicinanza con noi carcerati. Motivi di sicurezza, ho pensato. Ma io non farei mai del male ad una mosca, perché dovrebbero aver paura di me? È tutto molto strano. Non ho ancora scoperto del perché sia qui, nemmeno Liam mi ha voluto spiegare il motivo.

Ah si, l'ho chiamato Liam... Beh, è una lunga storia. Lui mi ha chiesto esplicitamente di chiamarlo con il suo nome. Ho provato a ringraziarlo dall'ultima lettera che ti ho scritto e da lì abbiamo iniziato ad avere vari scambi di parole ogni tanto, nei momenti di noia. Sembra un ragazzo abbastanza in gamba. Parliamo del più o del meno. Ho scoperto che ha una laurea in arte, ma che la ritiene solo un passatempo alternativo.
Lui non può permettersi un lavoro precario come quello di un insegnante, o un futuro incerto come quello di un pittore. Lui deve pagare le cure per sua madre, per questo ha deciso che questo lavoro sarebbe stato una buona risorsa per lui. Col tempo ha capito lo squallido posto in cui lavorava ma almeno la paga era buona, da quanto mi ha raccontato.
Oggi è il suo giorno libero, per questo non c'è davanti alla mia cella. Ammetto che mi manca, ora che ho trovato qualcuno con cui parlare.

Non ho molti amici qui.
In verità, non ne ho nemmeno uno. Cerco di stare alla larga dagli altri prigionieri, non si sa mai che mi ritrovi un coltello in pieno stomaco, un giorno. Loro mi fanno paura, sono troppo aggressivi rispetto a come sono io. Se qualcuno mi conoscesse a fondo, forse potrebbe dire che stono, quasi, in questo ambiente lugubre.

Tu mi conoscevi. Tu mi conoscevi alla perfezione. Non c'era dettaglio di me che tu non sapessi, d'altronde eri il mio migliore amico. Era a te che confidavo ogni mio segreto più intimo. Tu mi accettavi così come ero, non mi hai mai abbandonato. Forse. Ed é strano che non abbia mai parlato di te da quando ho incominciato a scrivere, ma il solo tuo nome mi fa ritornare alla mente altri mille ricordi che non fanno altro che farmi diventare malinconico. E provo ancora quella strana sensazione allo stomaco quando ripenso al tuo viso.

Prometto di scrivere ogni tanto ciò che avrei voluto sempre dirti. Mi sarebbe piaciuto aver avuto dell'altro tempo. Addio Harry, ti voglio ancora bene.

Louis.

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