Capitolo Sei

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London, Sunday 14 December, 2014

Questa mattina nevica, Harry.

Scende lieve dal cielo e si appoggia delicatamente al suolo. Colora il prato dove passo ogni pomeriggio, colora l'esterno della mia finestra, colora ogni cosa che incontra sul suo cammino.
Colora anche me.

Bianco. È un colore neutro, almeno credo. Mi descrive alla perfezione, oggi. Sto bene, ma potrei stare meglio. Mi manca qualcosa, qualcosa di veramente importante, qualcosa che ormai manca da troppo tempo.

Quel qualcosa sei tu, Harry.

Ti rivedo in ogni centimetro di neve che posso scrutare, ti sento sussurrarmi la notte nel silenzio più profondo, proprio quando sto per addormentarmi.
Ho provato a raccogliere un fiocco con la lingua, come facevamo da bambini quando giocavamo nel giardino davanti scuola. Era freddo, dolce, ma soprattutto, sapeva irrimediabilmente di te.
Sei ovunque Harry, non posso non trovare qualcosa che mi riporti direttamente a te. Ogni cosa che faccio è legata al passato, riporta a galla ricordi che avevo segregato nel profondo, mi fa impazzire.

Ho la costante sensazione che tu sappia dove sono, che sai come sto, che stai già programmando di venirmi a prendere, di salvarmi come quando eravamo piccoli.
Eri tu a prenderti cura di me, eri tu a cacciarmi fuori dai guai, eri tu a proteggermi. E sento che mi sei vicino, che anche tu comprendi come mi sento in questo momento, perché abbiamo sempre avuto questa empatia tra di noi.

Ma tu non ci sei, non sei ancora arrivato. So che sto impazzendo, lo capisco dal modo in cui Liam mi sorride quando gli parlo di te.
A lui ho raccontato di noi, di ciò che eravamo prima di... Hai capito di cosa parlo. So che ancora ripensi a quel momento, così come ci penso anche io.

Liam dice che dovrei superarlo, che tu non verrai a prendermi, che ormai mi hai dimenticato. Ma lui non può capire, lui non sa quanto era forte la nostra amicizia, lui non si immagina quanto si sbaglia.
Perché eravamo unici ed inseparabili, un tempo. Ne abbiamo passate di tutti i colori, abbiamo affrontato tutti i miei problemi insieme, hai giurato di essere sempre presente quando ne avrei avuto la necessità. Ma forse mi sbagliavo. Forse non valeva lo stesso per entrambi.
E probabilmente ho commesso un errore quella volta, ma è stato unico. Unico come noi.

Liam questo non lo sa, delle lettere intendo. Se lo sapesse, probabilmente lo racconterebbe ai dottori e non ci metterebbero un battito di ciglia per recuperarle e catalogarmi come "pazzo".
Loro non fanno altro che analizzare ogni mia mossa e giudicare troppo presto. Se solo mi conoscessero, saprebbero perché non sono come tutti gli altri detenuti.

Ed ancora una volta mi ritrovo a ripensare a te. Tu riuscivi sempre a capirmi, tu non mi giudicavi, tu mi conoscevi.

Dovrei davvero smetterla, ora. Penso che stia diventando un'ossessione, ma tu sei sempre stato la mia ossessione. Sapevi che mi sarei affezionato facilmente, sapevi che ero fragile e debole, ma tu mi hai preso e mi hai amato come mai nessuno aveva fatto fino ad allora. Sarei dovuto essere più forte, forse tu saresti ancora qui adesso.
E ora sento la mancanza di qualcuno al mio fianco. Mi sento abbandonato, solo ed isolato da tutti.

Di El e Alex non ne ho più avuto notizie, ma ho fatto promettere a Liam che avrebbe indagato.

Aver trovato loro, è stata una fortuna per me. Sono cresciuto da quando sono entrati a far parte della mia vita. Ho imparato a fare affidamento su altre persone, ho imparato a curare altri oltre che me stesso, ho sviluppato in un certo senso il mio istinto paterno.
Perché per Alex, io, sono come un padre. Il padre che non ha mai avuto. E per El, suo fratello maggiore. Loro dipendevano da me ed io li ho lasciati. Avrei dovuto lottare di più per loro, ma ora è troppo tardi per cambiare strada.

Mi sento come se stessi cadendo, Harry. Non lasciarmi cadere.

Ed è meglio che ora vada a riposare, perché domani é una lunga giornata. Domani ho la prima seduta dallo psicologo. Mi chiedo ancora a cosa mi serva, ma non mi stupisco più di niente ormai.

Harry, sussurrami anche stanotte. Per favore.

Louis.

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Se commentate, non mi offendo ahah

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