Capitolo 2.

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Ottobre arriva e con sé porta tutti i cambiamento possibili ed immaginabili, l'arrivo dell'autunno scombussola tutto, la città, il paesaggio e anche qualcosa in me perché certo, autunno significa tornare alla normalità ma significa anche darsi una nuova occasione, una speranza ma soprattutto significa che si sta avvicinando l'inverno e io amo l'inverno.

Svegliarmi qui tra le braccia di Claudio che ancora dorme e guardarlo dormire mentre dalla finestra entra un raggio di sole caldo è una sensazione indescrivibile, penso che mai mi ci abituerò e mentre lo guardo mi rendo conto che sta per svegliarsi così mi rimetto nella posizione in cui mi trovavo pochi minuti fa e faccio finta di dormire.

"Sacrofano, che fai? Prima mi fissi e poi ti ricomponi?"

Ma come fa, dico io, come fa a sentire ogni minuscolo mio movimento.

"Mhh...non vale, pensavo stessi dormendo" e mi avvicino a lui per baciarlo, rimaniamo in questa dimensione per un po' fino a quando non ci alziamo per andare a fare colazione.

"Sbrigati, dobbiamo andare in istituto!"

"Non mi lasci neanche il tempo di fare colazione! Sei tremendo"

Arriviamo in istituto, Claudio sale sopra e io vado incontro a Paolone e insieme andiamo a prendere un caffè alla macchinetta dove ci sono anche gli altri, non vedo Giulia e mi insospettisco; ha da poco scoperto che lei e le Manes sono madre e figlia e ne sembra essere particolarmente felice anche se inizialmente temeva di non essere alla sua altezza ma la Suprema le ha subito detto di essere molto orgogliosa di lei così si è tutto sistemato. Giacomo e la Manes sono una vera e propria coppia ormai e lui è andato a stare da lei, oggi la Suprema non si è vista, sarà forse in compagnia di Giulia? Neanche il tempo di poter indagare meglio che mi chiama Silvia

"Alice, sei convocata per un sopralluogo, siamo a Fiumicino, raggiungici il prima possibile"

E ora come ci arrivo a Fiumicino? Vado da Claudio, forse potrà accompagnarmi, spero.

"Claudio! Mi devi accompagnare a Fiumicino per un sopralluogo"

"Si va bene andiam...no, aspetta ho una prova con gli specializzandi, aspetta un attimo qui eh" e va via dall'ufficio dirigendosi da Anceschi per poi ritornare frettolosamente qui da me.

"Nessun problema, su dai andiamo che siamo già in ritardo"

Saliamo in macchina e nel tragitto mi ritrovo a pensare appoggiata al finestrino mentre continuo a rigirarmi la fede al dito

CLAUDIO

Mollare tutto per accompagnarla, sarò sempre disposto a farlo? Spero di sì, lei è la cosa più importante e non renderla felice mi farebbe stare male, nel frattempo la vedo immersa nei suoi pensieri mentre continua a toccare la fede, a cosa starà mai pensando?

"Ehi, che hai?"

"Nulla, stavo pensando...pensavo a noi, a tutto quello che abbiamo combinato, ma davvero avevo pensato di mollarti ad un certo punto della mia vita? Io non immaginerei neanche una vita senza di te..." si interrompe e mi lascia spiazzato, come mai stava pensando a questo? Non mi importa, penso a tranquillizzarla, sta per piangere lo so, sento che in qualsiasi momento potrebbe rompersi come un vaso di cristallo. Accosto.

"No Alice ti prego non fare così dai, ma come ti vengono in mente queste cose? Io sono qui con te non ti lascerò mai da sola, fosse l'ultima cosa che faccio." Sta meglio, sento il suo respiro sta tornando regolare e che quel suo pensiero si sta allontanando ma vorrei fare di più per lei. Rimetto in moto sperando di arrivare il più presto possibile.

ALICE

Amore mio cosa farei senza di te, sai sempre come farmi stare bene e mi sbagliavo dannatamente quando ho avuto anche solo un piccolo pensiero che tu non tenessi a me, a noi. Ora sei qui, hai lasciato il tuo lavoro per il mio, mi hai consolato, mi stai affiancando nella vita e non avrei potuto scegliere persona migliore, sei tu quello che voglio ed ora più che mai mi tengo stretta questa fede al dito.

"Signora Conforti siamo arrivati" mi dice, Signora Conforti, questa espressione mi fa mettere su un sorriso a 32 denti, scendo dalla macchina e andiamo incontro a Silvia con la sua bella pancia da sesto mese, non ha voluto sapere il sesso del bambino ma quando la vedo penso a come mi sentirei io al posto suo, con dentro di me un bambino frutto dell'amore mio e di Claudio, ma è solo un pensiero e non so se sarò mai pronta a chiederglielo.

CLAUDIO

Guardo Silvia, o meglio, guardo la sua pancia e penso solo a quanto sarebbe bello avere un piccola Alice in giro per casa, ma è solo un pensiero e non so se sarò mai pronto a chiederglielo.

L'Allieva... Nuova Vita InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora