Capitolo 4.

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ALICE

Ieri...ieri...tutto sembrava essersi fermato per dar spazio solo al nostro amore, ma dato che purtroppo non si può vivere in questa bolla per sempre e CC mi ricorda di tutti gli impegni, neanche fossero pochi, della giornata, mi trovo costretta ad alzarmi dal letto e sbrigarmi altrimenti l' autopsia non si farà certo da sola.

Arriviamo in istituto e, come da lui promesso, Claudio viene con me per fare l'autopsia.

"Pronta?"

"Con te, sempre." e mi lascia un leggero bacio sulle labbra per poi sostarsi vicino al tavolo autoptico.

"Allora, iniziamo con l'esame esterno."

"Ah no, quello l'ho già fatto io."

"Hai capito Allevi, adesso supera anche il maestro" mi dice con un sorriso molto spiritoso.

"è solo che volevo portarmi avanti, così dopo abbiamo tempo per continuare quel discorso di ieri" dico con aria maliziosa.

"Sbrigati va." dice mettendo fino al nostro teatrino.

Finito con il corpo e vado in questura da Silvia per aggiornarla sul caso mentre Claudio torna nel suo ufficio.

"Ehi, eccomi Silvia."

"Alice, ho capito che sono incinta e ti assecondo in tutto ma un po' di puntualità."

"Hai ragione scusami."

"Allora, scoperto qualcosa di nuovo sulla ragazza ritrovata?"

"Niente che già non sapessimo, l'assassino ha colpito alle spalle e il corpo è stato inferto con un'arma da taglio da un individuo di sesso maschile alto circa 1 m e 75 circa."

"Bene, più tardi aggiornerò Sergio."

"Perfetto. Come stai, come va con il mio nipotino, o nipotina eh non diamo certezze subito." dico alzando le mani e sorridendo.

"Si certo, guarda che lo so benissimo che speri sia una femmina ma comunque va tutto decisamente bene, sicuramente meglio dei primi mesi. Piuttosto dimmi un po', quando vi sbrigherete a farne uno anche voi?"

"Beh, in realtà... " mi interrompe, ma si può sapere perché nessun mi lascia finire mai un discorso?

"Ne avete parlato? Sei incinta? Oddio Alice perché non me lo hai detto prima?"

"Calmati calmati, ti prego! No, non sono incinta ma sì ne abbiamo parlato" dico con occhi sognanti.

"E lui? Che ha detto Conforti?"

"Non ci crederai mai ma lo stava pesando anche lui e da tempo, poi. "

"Lo sapevo. Lo hai proprio cambiato quell'uomo, prima col matrimonio, ora col figlio. Ben fatto"

"Che dici, andiamo a mangiare qualcosa?

"Si, sto morendo di fame."

Andiamo in un bistrò vicino la questura, poi nel pomeriggio decido di tornare a casa per fare una sorpresa a Claudio, gli preparerò un cena con i fiocchi da brava mogliettina ma, perché c'è sempre un ma, la Manes mi chiama insistentemente e devo per forza tornare in istituto.

"Professoressa eccomi"

"Oh Alice, finalmente sei arrivata! Mi dei dare una mano con Giulia, non la vedo da due giorni e anche qui in istituto non si è vista, tu ne sai qualcosa?"

"Io? N..no professoressa ma ci sono stati dei problemi, qualche incomprensione?"

"No, non credo, eravamo a cena con Giacomo e abbiamo parlato, solo per ipotesi, di voler partire per il Brasile e di trasferirci lì ma nulla di certo e soprattutto lei non sarebbe costretta a venire con noi"

"Professoressa però lei capisce bene che è sua figlia, vi siete ritrovate da poco e se lei ha intenzione di partire, Giulia vorrebbe sicuramente venire con lei."

"Hai ragione, probabilmente sono stata troppo frettolosa nel farglielo sapere."

"Non si preoccupi ma il problema rimane, dove potrebbe mai essere Giulia? Vabbè facciamo così, io chiedo anche a Sandro dato che sono molto amici e poi vedrò di fare delle ricerche."

"Grazie infinte."

E mi ritrovo a rincorrere Giulia cercando di capire dove sia, ho chiamato chiunque, ho parlato con Sandro e l'ho chiamata più volte ma niente, zero. Rimango a pensare seduta alla mia scrivania per fin troppo tanto che non mi rendo neanche conto di che ore siano, Claudio mi starà già aspettando a casa e penserà che IO sia scomparsa, prendo le mie cose e corro casa.

CLAUDIO

"Ali...Alice ci sei?" non sento nessuno rispondere nessuno, sono le 21 e Alice non è ancora a casa, provo a chiamarla, staccato; chiamo Silvia, sapevo che era andata a pranzo con lei.

"Silvia, sai dov'è Alice?"

"Claudio, in realtà penso sia a casa da un po', quando è andata via mi ha detto che sarebbe tornata lì"

"Eh no, qui non c'è... chissà che avrà combinato sta volta, va bene grazie Silvia, la cerco io."

"Va bene, ciao Claudio"

Appena finisco di parlare con Silvia esco dalla camera da letto e mi dirigo in salotto m improvvisamente sento suonare il campanello e apro sena pensarci due volte.

"Finalmente! Pensavo ti avessero rapito!"

"EH non esagerare...scusa, non volevo farti preoccupare"

ALICE

Era molto preoccupato, lo vedo dai suoi occhi, mi guarda in un modo strano, vorrebbe rimproverarmi, lo so ne son cosciente, ma allo stesso modo non ce la fa, mi rendo conto benissimo che non vuole parlare, non saprebbe cosa dire, mi tira dentro casa e mi bacia, un bacio di cui ne avevo tremendamente il bisogno, non è stata una giornata facile ma con lui al mio fianco che mi tiene stretta tra le sue braccia sento di essere al sicuro e mi lascio stare alle spalle tutti i problemi che mi avevano sommerso.

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SPAZIO AUTRICE

Eccoci qui con l'attesissimo capitolo quattro, spero vi piaccia.

P.S. il quinto arriverà prestissimo

L'Allieva... Nuova Vita InsiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora