Paura

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In lungo mantello nero oscura il dolore di una lunga e insopportabile vita la quale mi rincorre ovunque io vada. Ecco, voglio partire con te, portami dove il sole non splende più e dove solo la luce candida delle stelle può illuminare la mia nuova strada, la mia nuova destinazione. Portami da lei, solo da lei. Voglio rivederla, chiederle com'è lì e perchè mi ha lasciato qui da solo a vivere una vita insignificante e perfida. No, aspetta. Anche lui . Perchè non mi sente? Devo provare ad urlare?

Niente non vuole vedermi, forse è questa la tragica conclusione:nessuno mi vuole. Sono solo e ho paura.

"Bib...bib...bib..."

Non è possibile, penso osservando l'orologio della mia stanza. Sono passate quattro ore da quando ero salito in camera mia per riposare.

Scendo dal letto buttando le coperte e poggiando i miei piedi nudi sul freddo pavimento. Una strana sensazione mi avvolge, non cosa sia. È colpa dell'incubo. Lui è sempre lì, non mi guarda, non mi parla e non mi sente. Perchè deve farmi tanto soffrire?

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