Capitolo 7

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"Scherzi vero?" Chiedo sgranando gli occhi.

"Certo che no, adesso prendi la panna, vengo anche io, voglio vederne la sua faccia piena." Risponde ridendo.

"Mi dispiace per Matteo, però potrebbe essere divertente, andiamo." Dico, facendo spallucce.

Vado verso il frigo e prendo la panna.

"Vieni o rimani li impalato?" Chiedo sventolando una mano davanti alla sua faccia.

"Oh, emh, si andiamo."

Camminiamo piano verso la stanza dei genitori di Matteo cercando di non svegliarlo, afferro la maniglia della porta e cerco di aprirla ma mi riesce impossibile perché la porta é stata chiusa a chiave da dentro.

"Cazzo, é chiusa Federì." Dico, girandomi verso di lui.

"E ora?" Chiede.

"Ora, questo!" Rispondo, aprendo la bottiglietta della panna e cominciando a spruzzargliela sulla faccia.

Rimane scioccato da quella mia azione ma si riprende subito dopo.

"Vuoi la guerra, eh?" Mi minaccia scherzosamente.

"E tu, ragazzino, sai con chi ti stai mettendo contro?" Gli miro un dito contro il petto con aria minacciosa e lo sento ridere. Ha una bella risata.

Da quando le risate sono belle? Forse mi sta venendo sonno, si, probabilmente.

Gli spruzzo un altro po' di panna sul viso e inizio a correre come una matta.

"E guerra sia!" Corro, cercando di non inciampare.

Corre dietro di me cercando di acchiapparmi e quando ci riesce inciampo sul tappetino facendoci cadere tutti e due per terra.

"Grazie, una caduta comoda direi." Dico, guardandolo negli occhi. Sono caduta addosso a lui, quindi non mi sono fatta male.

Continuiamo a guardarci negli occhi per qualche minuto e io inizio a sentire caldo, troppo caldo.

"Dovremmo andare a dormire, domani c'è scuola.." cerco di alzarmi.

"Non voglio dormire." Dice facendo il labbruccio come un bambino di tre anni.

Sorrido a quel suo gesto che lo fa sembrare tenero.

"E io non voglio giocare a 'obbligo o verità'."

"Guardiamo un film, ti và?" Chiede.

"Va bene. Scelgo io, però." Rispondo.

"Come vuoi tu."

Ci alziamo e andiamo verso il salotto, é dietro di me e sento il suo sguardo perforarmi la pelle.

Optiamo per un film horror e ci stendiamo sul divano-letto, non molto vicini ma nemmeno troppo lontani, le nostre gambe si toccano e mi sento leggermente imbarazzata.

Il film comincia e noi guardiamo sensa spiccicare parola.

Odio il sangue e questo film non é d'aiuto, l'immagine di una ragazza a cui tagliano la testa è orrenda e io non posso fare altro se non avvicinarmi a Federico e nascondere la testa nel suo petto.

"Che schifo!" Dico.

"É solo sangue, Isa." Ride.

"Non ridere, fa un certo senso il sangue a me." Replico.

Ride ancora e io trovo la sua risata sempre più bella. Cazzo, dovrei dormire di più e pensare meno alle risate della gente. Sto impazzendo.

Continuo a guardare il film in silenzio e nelle scene spaventose affondo il viso nel petto di Federico.

Questo film fa schifo.

I mei occhi cominciano a farsi pesanti e senza accorgermene cado in un sonno profondo.

****

Apro gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco il posto in cui mi trovo.

Riconosco subito il salotto della casa di Matteo e cerco di alzarmi per vedere che ore sono, ma é impossibile perché sono bloccata contro il divano dal corpo di Federico che dorme ancora.

Mi guardo intorno e ricordo momenti della sera prima, il divano, il film,Federico, io che mi addormento sul divano guardando un film con Federico, adesso ricordo. Ho dormito con Federico.

C-cosa? Ho dormito con F-Federio?

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