Capitolo 1

120 10 1
                                    

<<BOOM>>. Ci risiamo. Per colpa dei miei incubi sono caduta dal letto un'altra volta.

Un forte dolore alla testa mi assale. Ho sbattuto contro lo spigolo dell'armadio porca troia.

"Cos'era quel rumore?" La testa di mia madre sbuca dalla porta.

"Sono caduta dal letto se non l'hai notato." Rispondo acidamente, alzandomi.

"Meglio, così non devo svegliarti io, adesso muoviti che devi andare a scuola." Se ne va.

Cazzo proprio non la sopporto. É normale che a una ragazza stiano sulle palle i suoi genitori? No, non lo é, ma io sono l'eccezione alla regola.

Prendo in mano il telefono e noto che sono le sette meno dieci, devo sbrigarmi altrimenti farò tardi e sono sicura che la mia amica Veronica non mi aspetterà se non sono da lei alle 07:15.

Mi dirigo verso il bagno e inizio a lavarmi i denti. Per fortuna ieri sera mi sono fatta la doccia e ora non cen'è bisogno.

Esco dal bagno e vado verso l'armadio.

Decido di mettermi un jeans a vita alta che ho comprato proprio ieri, una maglia corta color bordò e le convers bordò abbinate alla maglia.

Mi pettino i capelli velocemente, fortunatamente sono liscissimi come quelli di mia madre.

Sono le 07:10 e ho cinque minuti per non rischiare di andare fino a scuola da sola.

Esco di casa senza salutare nessuno e mi avvio verso casa di Veronica.

"VERONICAA" grido per chiamarla, il suo campanello di casa é rotto.

"ARRIVOO" risponde.

Dopo qualche secondo esce e perfetta come sempre mi sorride dandomi il buon giorno.

É bellissima. Ha un jeans scuro, una maglia bianca e i suoi anfibi.

É la mia migliore amica da cinque anni.

Camminiamo per arrivare a scuola, parlando di qualsiasi argomento ci capiti.

Come ogni giorno arriviamo a scuola prima di tutti, siamo sempre in anticipo, perché andiamo dietro a scuola in una piazza ad aspettare la nostra amica Gabriella e a fumare... per fortuna la piazza é ricoperta ai lati da cespugli e non si vede nulla.

Si, forse siamo un po' piccole per fumare, ma se é l'unico modo per affrontare i problemi allora posso farlo.

"Gabriella é appena scesa dal pullman" dice Veronica.

Ah, dimenticavo, la fermata del pullman e proprio difronte alla piazza.

"AMORIIIII" grida correndoci incontro e buttandosi proprio addosso a noi, che poco fa eravamo sedute sulla panchina, ma che ora, per colpa sua, ci troviamo a terra..

Scoppiamo a ridere e ci rialziamo.

"Grazie troia" diciamo io e Veronica all'unisono. Ci guardiamo e ridiamo entrambe di nuovo.

"Si, scusate okay, piuttosto...avete le sigarette?" Chiede speranzosa.

"Si, cretina" rispondo.

Esco le sigarette dalla cartella e ne passo una a Veronica e una a Gabriella.

La accendo, aspiro, ributtando il fumo fuori dopo qualche secondo.

"Ragà, sbrigatevi sono meno dieci" dice Gabri.

"Si, tanto noi entriamo sempre a e cinque" dico con nonchalance.

"Già, hai ragione" dice contianuando a fumare.

Buttiamo i mozziconi a terra e ci dirigiamo verso la scuola.

"Cazzo, aspettate sta Anna, aspettiamo che entra, e poi andiamo, altrimenti mi sente la puzza di fumo addosso e lo dice ai miei.."

"Okay" rispondono.

Già, Anna é la mia vicina di casa e anche la mia migliore amica da otto anni-si forse ne ho un po'assai di migliori amiche- ma non me la sento di dirgli che fumo, sono più che sicura che lo direbbe a mia madre.

Aspettiamo qualche altro minuto nascoste dietro un cespuglio, finché non vediamo Anna attraversare il cancello.

"Andiamo" dico e entriamo a scuola anche noi, purtroppo non sono in classe ne con Veronica ne con Gabriella, Veronica ha la mia stessa età però é stata bocciata l'anno scorso e adesso sta ripetendo la seconda media. Invece Gabriella fa la terza ma é in un'altra classe.

Mi aspetta un'altra noiosissima e stressante giornata di scuola in cui devo sopportare le solite frasi cinque volte in cinque ore 'Isabella anche questa volta senza compiti..'.

Try AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora