"Togliti quel sorriso strafottente dalla faccia." Dissi, guardandola.
"A Isabell piace Federico." Cantilenò.
"Io non l'ho mai detto." Mi difesi.
"Hai appena detto che ti è piaciuto dargli un bacio sulla guancia, però."
"Siamo solo amici, cioè, almeno credo che siamo amici." Risposi.
"ISABELLA, STO ANDANDO A LAVORARE, RIORDINA CASA, CIAO GABRIELLA."
Gridò mia madre, dal piano di sotto.
"Oggi tua madre sembra gentile." Disse Gabriella.
Provai a rispondere, ma fui interrotta dal suono del campanello.
"Andiamo a vedere chi è."
Scendemmo al piano di sotto. Aprii la porta.
"Andreaa." Dissi, saltandogli addosso.
"Bell." Ricambiò il mio abbraccio.
Mi spostai di lato per farlo entrare e, solo in quel momento, mi accorsi della presenza di un'altra persona.
"Federico." Lo salutai con un cenno del capo.
"Isa." Ricambiò.
Lo feci entrare e chiusi la porta, girandomi verso Gabriella, che in quel momento mi sorrideva maliziosamente.
Provò a dire qualcosa ma la fermai.
"Non provare a parlare di quello che stai pensando, ora andiamo in salotto, e non dire mai quello che ti passa per la testa, perchè a te, passano per la testa, cose assurde." La avvisai. La vidi annuire e insieme andammo in salotto, dove trovammo i due ragazzi giocare alla play-station.
"Gabriella, sai che se rimaniamo qua non sentiremo altro che urli, vero?" Chiesi, guardandola.
"Si." Rispose.
"Rimaniamo?"
"Ovvio."
Ci sedemmo sul divano guardandoli giocare.
"GOOOOLL." Gridò Federico, alzandosi, sventolando il telecomando in aria.
Lo guardai per tutto il tempo, guardai interessata la sua faccia concentrata.
Si girò verso di me e sorrise imbarazzato, accorgendosi del mio sguardo.
Imbarazzato? Non dovrei essere io imbarazzata perchè mi ha appena vista mentre lo guardavo? Ecco, appunto, le mie guance si tinsero di un rosso fuoco e abbassai lo sguardo.
Gabriella mi tirò la maglietta, facendomi girare verso di lei.
"Muolo ti fissa." Mi disse.
Mi girai, incontrando di nuovo il suo sguardo, rimanemmo a guardarci per qualche minuto, oppure per qualche ora, non so quanto, so solo che odio mio fratello, in questo momento.
"GOOOOLL, ADESSO CHI È CHE VINCE, EH?CHI?" Si vantò, Andrea, copiando le precedenti azioni del suo amico.
"Eh?" Chiese Federico, non capendo.
"Federì, ho appena vinto, a cosa stavi pensando?" Domandò.
"No, niente...mmh...ho solo sete."
"Ti porto dell'acqua." Dissi, alzandomi.
Andai in cucina e riempii un bicchiere d'acqua, tornai in salotto e glielo porsi.
Mi guardò, mentre beveva.
"Ma voi non vi odiavte?" Chiese mio fratello.
"Andrea, nessuno ha detto che non ci odiamo più." Risposi, sorridendo.
"Ma io non ti odio." Disse Federico.
"Ma io si." Risposi, guardandolo, mentre poggiava il bicchiere sul piccolo tavolino.
"Mi sono ricordato solo adesso che devo andare a casa di Carmen." Disse Andrea, riferendosi alla sua fidanzata.
"E io?" Chiese Federico.
"Dovrei tornare tra meno di un'ora, puoi aspettarmi qui." Disse, uscendo di casa.
"Io devo andare a casa, mia madre mi ha inviato un messaggio." Disse Gabriella.
Mi diede un veloce bacio sulla guancia ed uscì anche lei di casa.
"Perchè mi odi?" Mi chiese, guardandomi.
"Perchè mi insulti?" Risposi con un'altra domanda.
"Io non ti insulto." Rispose.
"Isabrutta." Lo imitai.
"Ma io scherzo." Si difese.
"Perchè parli di me quando stai in classe?" Chiesi, cambiando argomento.
"Non lo so, io parlo di quello che penso." Dice.
"Quindi mi pensi?" Chiesi, dubbiosa.
"A quanto pare." Rispose.
Ci guardammo, non sapendo cosa dire.
"Allora, sai giocare alla play-station?" Chiese, sorridendo.
Cosa?
Seguitemi su twitter, per favore. @niallmyoxigen
Ciaooo.

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Try Again
FanfictionLei, ragazza semplice, che avrebbe potuto vivere una bella infanzia, un'infanzia rovinata dai genitori, che la picchiavano spudoratamente. Ma lei un giorno ci riuscirà, non si farà più mettere i piedi in testa da nessuno. E grazie all'aiuto di quel...