Sono nella stanza di Matteo, a guardare il soffitto. Cavolo, non riesco ad addormentarmi e ho la gola secca.
Decido di andare in cucina e prendermi un bicchiere d'acqua.
Apro la porta, che ovviamente avevo chiuso a chiave, e vado in cucina.
Cammino in punta di piedi per non svegliare nessuno e arrivo fino al frigo.
Lo apro lentamente e sento subito dopo un lamento di dolore.
Richiudo il frigo per vedere cos'era, e noto Federico steso sul divano, con la mano sulla testa per il dolore. Ha sbattuto la testa contro il frigo quando l'ho aperto.
Rido rumorosamente e subito lui gira la testa per guardarmi meglio.
"Ahia, mi hai fatto male, scema." dice, facendomi ridere ancora più forte.
"S-scusa." rispondo tra le risate.
"Hai finito di ridere?" Chiede.
Non rispondo, ma al contrario di quello che mi ha chiesto, continuo a ridere.
"Okay, okay, la smetto, posso aprire il frigo ora? O ti farai male di nuovo?" Chiedo, predendolo per il culo.
"Ah ah ah, spiritosa la ragazza, ora mi sposto." si alza dal divano e va ad accendere la luce.
Cerco di far adattare i miei occhi che erano abituati al buio.
"Fa ancora male?" Chiedo, prendendo l'acqua e riempendone un bicchiere.
"Si, un po'." Dice, massaggiandosi il capo.
Soffoco un altra risata e lui mi guarda minacciosamente, cosa che mi fa ridere molto più di prima.
Sorride anche lui e io bevo la mia acqua.
"Non riuscivi a dormire?" Chiede.
"Veramente, no." ammetto.
"Neanche io, e dopo sta'botta non credo ci riuscirò."
"Scusami."
"Non ti preoccuoare."
"Matteo dove dorme?" Chiedo, guardandomi intorno, non vedendolo in cucina.
"Nella stanza dei suoi."
"Ah, okay, io vado in camera di Matteo."
"Ma se non riesci a dormire, che ci vai a fare?" Chiede.
"A provarci." Rispondo.
"Ti va di giocare a obbligo o verità?" Sorride.
"Emh, no, dovrei dormire, domani c'è scuola.." dico.
"Non ti obbligherò a fare nulla di volgare, dai, per ammazzare il tempo."
"Oh, okay." Mi arrendo.
Ci sediamo entrambi sul divano a gambe incrociate e ci guardiamo per qualche secondo.
"Obbligo o verità?" Chiede.
"Emh, verità." Rispondo, fa una smorfia e comincia a pensare alla domanda che potrebbe farmi.
"Perché hai litigato con i tuoi?" Dice, guardandomi attentamente.
"Per la nota che mi ha messo la Toscano." rispondo indifferentemente.
"Capito, adesso tocca a te." Dice indicandomi.
"Obbligo o verità?" Chiedo.
"Obbligo" risponde.
"Vai vicino al frigo e sbattici la testa di nuovo." chiedo tra le risate.
"Non dici sul serio." dice guardandomi.
"Oh si invece.." rispondo.
Si alza titubante e inizia a camminare verso il frigo, prende un sospiro e da una forte testata contro la porticina.
Scoppio a ridere, non ce la posso fare, la sua faccia tutta rossa é una di quelle cose che non vanno scordate.
"Ahia, Cristo Santo che male!" Esclama tenendosi il capo con una mano.
"Obbligo o verità?" Chiede, sedendosi di nuovo di fronte a me sul divano.
"Obbligo" rispondo, un po' impaurita dalla domanda che dovrebbe farmi.
"C'è la panna montata nel frigo. Prendila e mettila tutta sulla faccia di Matteo." Risponde semplicemente.
Ciao ragazze.
Okay, lo so, scusate, aggiorno solo adesso dopo quanto? Un mese? No, di più.. ma, dai, scusatemi, va bene?
Spero vi piaccia il capitolo, e se vi piace schiacciate la stellina in basso, please, tanto che vi costa? Ci mettete meno di mezzo secondo daje.
E per favore, commentate?
Ditemi tutto quello che pensate della storia o, che ne so, scrivete tutto quello che vi passa per la testa? Sfogatevi ja.
E se potete e volete e altro, spargete la storia in giro.
Grazie se lo fate.
Ora vado.
Ciao.
Vi amous.

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Try Again
FanfictionLei, ragazza semplice, che avrebbe potuto vivere una bella infanzia, un'infanzia rovinata dai genitori, che la picchiavano spudoratamente. Ma lei un giorno ci riuscirà, non si farà più mettere i piedi in testa da nessuno. E grazie all'aiuto di quel...