First meeting with the rival

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Dazai e Atsushi vennero svegliati da Kunikida; ormai il moro stava già iniziando ad abituarsi, nonostante fosse riuscito a spaventarsi.

Kunikida trascinò la volpe con sé in un'altra missione, ma questa volta non si trattava di una normale organizzazione, ma della Port Mafia. Un ragazzo dai capelli rossi, non molto alto e con un cappello di pessimo gusto stava dirigendo dei trasporti di alcuni carichi al porto.
-«Me lo aspettavo. Port Mafia, arrendetevi.»
-«Huh?! Ma tu guarda.. il quattr'occhi è tornato di nuovo a trovarci..» Ghignò, avvicinandosi pericolosamente ai due; vide una figura accanto al biondo: in confronto a Kunikida era più basso, ma era molto più affascinante, doveva ammetterlo. Aveva delle bellissime ciglia lunghe che proteggevano degli occhi dalle sfumature viola, ed aveva un aspetto ben curato ed elegante. «E lui chi sarebbe?»
-«Si chiama Dazai, e potrebbe essere una nuova palla al piede per tutti.»
-«Questo suona molto crudele Kunikida-kun..» Disse quasi rattristato.

Il rosso si circondò di un'aura rossa, sfruttando la gravità per colpirli, ma il nuovo arrivato sembrava essere svanito.
Dazai ricomparve accanto al rosso, e con delicatezza gli toccò una spalla, disattivando l'abilità.
-«Il controllo della gravità.. davvero una bella abilità signor mafioso.»
-«Ti ho appena conosciuto e il tono della tua voce mi infastidisce» Urlò, tirandogli un pugno.
Si toccò la guancia, e infine si mise a schivare svariati colpi e infine ricambiò gli attacchi, fino a scaraventarlo a terra e mettersi leggermente sopra.
Si guardarono per qualche secondo negli occhi, e rimasero entrambi stregati.

Kunikida nel mentre riuscì a sistemare il resto degli uomini, portandosi via Osamu che sembrava incantato.
-«Idiota, cosa stavi combinando?»
-«A-assolutamente nulla, ho voluto creare un diversivo.»
Kunikida non sembrava essere molto convinto, ma almeno sembrava essersi placato.

Quella giornata era stata straziante, mai avrebbe pensato che fosse finito a stancarsi e non essere servito giorno e notte.
Andò in un locale, sedendosi al bancone e ordinando un bicchiere di scotch; si voleva semplicemente rilassare a modo proprio.

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