Le palpebre si aprono e si chiudono velocemente, non mi sono svegliata di soprassalto, almeno non succede più, prima urlavo e tremavo, ora apro soltanto gli occhi e mi rendo contro che rivivo ogni giorno quel momento di dolore che non mi fa andare avanti. Il ticchettio del grande orologio mi inonda i pensieri ed è meglio così, non voglio pensare a nulla. Guardo fuori dalla finestra per vedere se le prime luci dell'alba ci sono ma no, è ancora buio. Non ce la faccio a stare ferma, devo camminare, sfrego le mani una contro l'altra e non mi fermo sul letto, il letto si succhia via le mie energie vitali riproducendo nella mia mente ricordi orribili e la cosa più brutta è che non posso dire nemmeno che siano frutto della mia fantasia, sono cose reali che continuano a prendersi gioco di me. Zack in questo momento mi avrebbe tranquillizzata, presa per le spalle e baciata sulla fronte dicendomi che stavo diventando una pazza sclerotica ma era okay. Ma no, se Zack ci fosse stato non sarebbe in camera, mamma lo avrebbe preso a padellate nelle gengive. Lui non si era mai fatto amare dai miei genitori era troppo occupato a farsi amare da me. Lo so, lo so così non attira molto la storia, ma hei perchè non dare una sbirciatina?