Mi ero unito al club delle armi e con me s'iscrisse anche Rebecca, come lei avrebbe voluto diventare forte per difendere i suoi e coloro a cui teneva.
Fortunatamente non eravamo stati sottoposti agli allenamenti massacranti dei futuri Cloudknights, tuttavia l'allenamento era impegnativo.
Mi era stata affidata un'arma chiamata Spinner, una trottola di plastica, in circostanze normali avrebbe avuto la capacità di stordire il nemico con una scarica elettrica, ma siccome quelle non erano vere battaglie non ce ne sarebbe stato bisogno.
Indossavamo tutti una replica delle armature azzurre dei Cloudknights per evitare spiacevoli conseguenze, ammetto che non avrei creduto di divertirmi in quel modo.
Anche la ragazza dai capelli biondi che ormai era diventata mia amica si stava dando da fare, come arma lei usava una daga in plastica che normalmente sarebbe stato carico d'energia elettrica ma non in questo contesto.
« Ti muovi non ho tutto il giorno!»
Era il mio avversario, non avrei saputo dire chi fosse dalla voce, le uniformi e i caschi ci rendevano tutti delle gocce d'acqua.
Il ragazzo armato di spada si scagliò con estrema ferocia contro di me e d'istinto provai a schivare l'attacco.
Fortunatamente riuscii a evitare il colpo ma lui provò ad attaccarmi alle spalle.
«Prendi questo!»
Fortunatamente mi girai in tempo e lanciai lo Spinner che riuscì non solo a parare il colpo ma anche a disarmare il mio avversario.
«Non è ancora finita!»
Era la voce di Rebecca, anche lei si stava impegnando per diventare più forte, con maestria schivò i fendenti dello spadaccino suo avversario, si muoveva a destra, a sinistra, saltava e si abbassava con una rapidità sconcertante.
Alla fine anche lei riuscì a disarmare il ragazzo che si era trovata davanti.
La professoressa Thomas si complimentò con tutti e ci annunciò che l'incontro di oggi era finito.
Mi sarei voluto subito cambiare ma le porte si spalancarono e una voce ben nota risuonò nella stanza, così forte da essere in grado quadi di frastornarmi.
«Ragazzi! Visto che domani c'è il ponte facciamo un viaggetto verso Pyridro, il mio pianeta natale, vi piacerà!» esclamò Ellimi.
Al solo udire del nome del pianeta Lanied che si trovava accanto a lei sbiancò, come se fosse terrorizzato.
«Non è una buona idea!»
Non aveva tutti i torti, Pyridro è un pianeta caratterizzato dalla forte presenza di vulcani e fiumi di lava, non era un luogo ospitale per gli umani, figuriamoci per un essere il cui corpo era composto di ghiaccio.
«Sciocchezze, esistono dei dispositivi che impediscono a fattori esterni di modificare la temperatura corporea, non ti scioglierai, inoltre molti vulcani sono inattivi da secoli, basta solo stare attenti a non cadere nei fiumi di lava.
Il glacian aveva l'espressione di chi fosse stato persuaso da un discorso ma non del tutto, mostrando una leggera punta di dubbio nei suoi occhi verdi.
«Tranquillo, non succederà niente a nessuno!»
«E va bene, mi hai convinto!»
Il giorno dopo salimmo tutti su un'unità Seagull, un velivolo a forma di pellicano blu, usato come mezzo di trasporto.
Il viaggio fu breve e finalmente atterrammo su Pyridro, prima scendere però Ellimi ci diede i dispositivi di qui aveva parlato.
Erano dei guanti grigi con sopra un display e vari pulsanti, la pirosirena ci spiegò come regolarli in modo che mantenessero la nostra temperatura attuale anche quando saremmo usciti dal velivolo.
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Cloudknights
Science FictionIl cielo è azzurro, il cielo è libero, il cielo non ha confini, per tale ragione Nathan, ragazzo con la sindrome di Asperger lo ama e lo vuole difendere. Desidera con tutto sé stesso entrare nei Cloudknights, una forza speciale di difesa così da pot...