song: Someday, The boy; Kim Feel
그늘
sfumatura
"Voglio che tu ti senta libero di dirmi tutto ciò che vuoi, non che tu abbia timore di ciò che potrei pensare di te. Voglio che tu sappia che non potrei mai giudicarti."
Il battito del corvino prese a martellare impetuoso nel suo petto, quasi provocandogli dolore. Perché sembrava così reale? Perché non riusciva a credere fosse reale? La risposta era proprio lì, coperta da quel sottile strato di polvere, in quell'angolo remoto della sua testa, proprio quell'angolo addetto ai ricordi. Amigdala. Provava un misto di paura e curiosità. Non riusciva a crederci perché se persino i suoi genitori, che lo avevano messo al mondo e cresciuto, lo avevano alla fine giudicato e abbandonato, allora come avrebbe potuto fargli una promessa del genere uno sconosciuto con cui aveva parlato a malapena due volte?
Rimase in silenzio mentre l'acquazzone fuori dalla finestra continuava a infittirsi. Il rumore della pioggia che si scontrava contro le ringhiere di metallo e i tetti riempiva il silenzio. Il corvino si mosse a disagio, insicuro se credere al ragazzo che si trovava nella sua casa. L'imbarazzo che galleggiava nell'area del monolocale venne spezzato dalla bizzarra richiesta del castano.
<<Posso accendere?>>, chiese a Yoongi, muovendo tra le mani il pacchetto di sigarette per farlo notare al corvino. Quella domanda spiazzò il ragazzo, il suo appartamento era quasi totalmente sommerso da bottiglie di alcol vuote e mozziconi di sigaretta, perché mai avrebbe dovuto chiedere il permesso in quella discarica che il corvino chiamava casa? Apprezzò, in ogni caso, la gentilezza del castano, annuendogli. Taehyung scelse attentamente una sigaretta fra le ultime quattro rimaste nel pacchetto, nonostante avrebbe dovuto consumarle tutte alla fine, sembrava che volesse scegliere la più adatta a quel pomeriggio uggioso e malinconico. Il castano portò la fiammella dell'accendino ad incendiare la paglia della sigaretta, inspirando la nicotina profondamente, per poi espirare una nuvoletta di fumo color piombo, che aleggiava dalle labbra rosee del castano fino a fuori la finestra spalancata. Taehyung si rigirò fra le dita l'oggetto cilindrico, perso fra i suoi pensieri. Yoongi lo osservava con la coda dell'occhio, tenendo gli avambracci sul telaio della finestra. Non aveva mai fatto entrare nessuno nel suo appartamento, nemmeno il suo amico più fidato, e in quel momento si ritrovava a dialogare caoticamente con uno sconosciuto, proprio nel suo salotto. Era la cosa più bizzarra che gli fosse capitata nella vita, ma ora, accanto a quello sconosciuto, si sentiva compreso più che da chiunque altro. <<Yugen>>, pronunciò il castano, espirando una boccata di fumo verso il cielo, contemplando il suo colore infelice. Yoongi lo osservò confuso, in attesa di una spiegazione. Il castano si voltò a guardarlo, accennando un sorriso mite, la leggera sfumatura di una timida fossetta si disegnò sulla sua guancia.<<E' un termine che si riferisce all'estetica giapponese. Nei testi filosofici cinesi, significa "tetro", "profondo", "misterioso". E' quello che ho pensato quando ti ho visto la prima volta, in quella galleria d'arte. Avevi l'aspetto comune ma la tua felpa era zuppa di pioggia, non sembrava importarti però, eri lì solo per venire assorbito dai quadri, solo per perderti tra le linee delle sculture. Avevi gli occhi affamati d'arte, di vita>>, gli spiegò, per poi allontanare la cartina mezza consumata dalle labbra e porgerla al corvino, per dividerla con lui. Yoongi sfiorò le dita del castano nel tentativo di recuperare la sigaretta, arrossendo lievemente a quel gesto premuroso. Si portò alle labbra l'amica con cui condivideva intense nottate ormai da molti anni, inspirando a fondo, percependo a malapena la zona leggermente umida a causa delle labbra del castano. <<Credo di doverti ringraziare, allora>>, mormorò Yoongi, osservando il ragazzo al suo fianco. <<La bellezza andrebbe ringraziata, non il contrario>>, concluse il castano, spostandosi dalla finestra, avvolgendosi più stretto nel cappotto color biscotto, infreddolito. Il corvino consumò velocemente gli ultimi tiri della sigaretta, per poi buttarla fuori dalla finestra e chiuderla, in modo che il vento gelido smettesse di entrare nel monolocale. <<Non sembra voler smettere>>, constatò Taehyung, indicando con la testa il cielo plumbeo che inveiva sulle case di Daegu, il suono martellante riempiva la stanza e calmava le menti dei giovani ragazzi. Yoongi voltò lo sguardo alle nuvole cariche di pioggia, sorridendo dolcemente, in qualche modo quel tempo così violento riusciva a suscitargli solo serenità. Vedeva nella pioggia un'amica, che bussava sulle sue finestre, nei giorni più malinconici, per chiedergli se stesse bene, se volesse compagnia. Considerando il caos di vita che viveva tutti i giorni, quella, a confronto, sembrava un'innocente pioggerella estiva. <<Chissà con chi ce l'ha>>, ridacchiò il corvino, prendendo posto accanto a Taehyung sul materasso poggiato sul pavimento. <<Con chi ce la dovrebbe avere?>>, chiese stupito il castano. Taehyung era divertito da come il ragazzo al suo fianco si fosse appena riferito al cielo come a una persona vera, ma d'altronde lui era il primo a pensare che il mondo avesse vita propria, e sentimenti. Motivo per cui si prendeva cura della sua macchina fotografica come una figlia, e sceglieva accuratamente quale sigaretta consumare ogni giorno, basandosi sul carattere di esse, una più per giorni statici, una più per notti violente, una più per giornate incasinate. <<Qualcuno deve avergli fatto un torto, per scatenare questo temporale>>, continuò Yoongi. <<Credo di essere il responsabile allora>>, ridacchiò il castano. Nella sua testa andava formandosi un ricordo doloroso, che non svaniva mai, a volte cercava di nasconderlo nelle zone più remote del suo cervello, come a nascondere la polvere sotto al tappeto, ma quella memoria risaliva sempre in superficie, come attirata da una calamita.
<<In che modo?>>
<<Ho sperato>>, rispose il castano.
<<Che male c'è nello sperare in qualcosa?>>, domandò confuso Yoongi.
<<C'è che non merito quello in cui spero, neanche un po'>>.
ANGOLO AUTRICE
Ebbene questo è il primo capitolo di questa storia che scrivo dopo anni, tutti i precedenti sono stati scritti nel 2020/2021, e le aspettative verso me stessa sono state alle stelle da quando ho deciso di ripubblicarla, sono abbastanza soddisfatta del risultato, sebbene con occhio critico continuo a percepire i vecchi capitoli più belli rispetto a questo ma cercherò di migliorare ancora di più, ditemi se il capitolo vi è piaciuto, al prossimo aggiornamento!!🖤
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ʙʀᴜɪsᴇs; ᴛᴀᴇɢɪ; ᴊɪᴋᴏᴏᴋ
Fanfiction타박상 sɪᴀᴍᴏ ᴠᴇsᴛɪᴛɪ ᴅɪ ʟɪᴠɪᴅɪ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ sᴄᴏʟᴏʀɪʀᴀɴɴᴏ ᴍᴀɪ ᴅᴀʟʟᴀ ɴᴏsᴛʀᴀ ᴘᴇʟʟᴇ. Dal testo: "Quanto siamo in grado di sopportare? Te lo sei mai chiesto? Quanto pensi che potremo resistere prima di romperci? Siamo già scheggiati fino all'irreparabile, quanto...