3. "nun è nu sbaglio, è na scelta"

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Azzurra

Liz: "forza guagliuncellee" sento urlare dal corridoio per poi avvicinarsi a noi e dire 

"forza ragazze forzaaa"
Ginevra, che dormiva nel letto di sopra, la sento scendere al contrario mio che non avevo proprio voglia di svegliarmi. Poco dopo sento un cuscino in faccia
Ginevra: "muovt scemm"
"oh maron mij" rispondo e poi, con tutta la non voglia del mondo, mi alzo. Dopo essere andata al bagno vado a fare colazione con Ginevra e le altre ragazze

Naditza: "we weee"
Ginevra: "ma tu semp accussì allegra stai?" dice sorridendo, sono felice che sorrida, ieri era molto pensierosa e una ragazza come lei non se lo merita 
Naditza: "e che aggia fa" gli risponde sempre sorridendo e Ginevra scuote la testa mentre io e Silvia cominciamo a ridere.
Sento bruciarmi addosso uno sguardo così mi giro e vedo Viola che mi fissa
"che re, vuoi una foto?" dico imitando la sua parlata perfettamente italiana
X: "ten cocc problem?" si intromette una ragazza alzandosi
Naditza: "Vesna assiett"
X: "sennò?" risponde un'altra ragazza
Ginevra: "vuo verè?" si intromette anche lei mentre si alza, ora siamo sotto lo sguardo di tutte 
X: "we we statavi buone eh" dice una donna che non era Liz, ma comunque una guardia
Ginevra: "Nadì chest come se chiamm?" 
Naditza: "Nunzia"
Ginevra: "ok"
Liz: "piccerelle in cortile forza"

ci alziamo per ultime poi andiamo in fila. Mentre passiamo in cortile sento i sguardi dei ragazzi, da dentro al campetto, puntati addosso

Ginevra

mi giro e vedo tutti i ragazzi attaccati alla rete a guardarci e a fischiare, non gli do retta cerco solo lui ma ancora non lo vedo

entriamo in un campo differente e mentre le altre si mettono a giocare a pallavolo io e Azzurra ci mettiamo sedute su una panca di legno attaccata alla rete che racchiudeva il campetto, non parliamo tra noi ma guardiamo solo le ragazze giocare

Silvia

cazzo ho dimenticato l'elastico di sopra

"Nunzia pozz i a piglià l'elastico"
Nunzia: "si però muoviti eh"
gli sorrido ed esco dal campo, quando passo vicino a quello dei ragazzi mi si piazzano davanti Vesna e Lierka che noi chiamavamo le zingarelle, non so cosa vogliano da me ma la cosa sicura è che hanno voglia di litigare 

"che vulit?" dico stanca dalle loro scenate
Vesna: "adda rispunr bene Silviù"
"e pecche?" sento che i ragazzi hanno smesso di giocare a pallone
Vesna: "pecchè sennò-" qualcuno dietro a me la interrompe

"cocc problema Silviù?" mi giro e vedo avvicinarsi Azzurra incazzata ma facendosi vedere calma
Vesna: "tu si la famosa Di Lucia?" dice sotto lo sguardo attento dei ragazzi che si erano posizionati vicino alla rete per vedere meglio la scena. Sento un'altra voce dietro a me 
"no, song ij Di Lucia veg ca m saje buon" dico mentre la vedo avvicinarsi con le braccia conserte 
Vesna: "ciùciù, ne fernut ca" dice riferendosi a me e poi allontanandosi con la sua amica
"grazie" dico sorridendo
Azzurra: "nun t preoccupà Silviù"

Ginevra

so di essere sotto lo sguardo attento di tutti così dico

"o spettacolo è fernut, tornate a pazzià" ad alta voce girandomi verso di loro 

Quest'ultimi tornano a fare quel che stavano facendo prima, cerco di nuovo il suo sguardo, devo vedere com'è fatto, anzi com'è diventato. Al suo posto vedo un ragazzo con due occhi verdi che mi guarda, inizialmente non capisco bene chi sia ma poi soffermandoci e guardandolo bene -azz pure nu Conte tenimm ca- hai capito, mi guarda e anche lui mi riconosce, non fa espressioni, mi guarda per un po' poi si gira e torna a giocare, ci mancavano solo i Conte qua dentro, che tarantella

Azzurra

ho visto bene la scena ma non so chi sia questo ragazzo, sapevo solo che aveva un faccia familiare e questo fatto non mi piaceva, lancio uno sguardo alla mia amica che non essendosene accorta non ricambia
 Liz: "ragazze dovete venire con me"
Ginevra: "dove?"
Liz: "Al processo"

cazzo il processo, mi ero completamente dimenticata del processo, porca puttana -sta tranquilla- e tranquilla un cazzo -allo vafanculo-. A svegliarmi dai miei pensieri è Liz:
"we allora andiamo o no?"
"si jamm" dico per poi iniziare a seguirla 

per prima entra Ginevra, mentre io ero ancora in sala d'attesa. Dopo un po' vedo sua madre, suo fratello e suo padre, vado a salutarli e gli spiego meglio com'è andata. Sento chiamarmi era mia madre, corro ad abbracciarla ma ricevo uno schiaffo in faccia, poi entriamo in sala visite 
Mamma: "che re mo t si miess a spaccia?" mi chiede con le lacrime agli occhi 
"ma non era la mij"
Mamma: "ah si, e di chi era, ric"
non rispondo e abbasso lo sguardo 
Mamma: "nun c pozz crer" dice mentre cerca di nascondere le lacrime ma con scarsi risultati
Papà: "pccere" sento alle mie spalle così mi giro e vedo l'uomo più importante della mia vita, mio padre. Apre le braccia in segno di dargli un abbraccio, senza perdere un secondo mi fiondo tra le sue braccia e comincio a piangere ripetendo la farse "nun e colpa mij" mio padre mi accarezza i capelli mentre pronuncia la frase "shh, tranquilla pccere, c sta papà nun t adda preoccupa", poi il nostro abbraccio viene interrotto
Liz: "scusate, tocca a te Azzurra"
senza dire nulla esco ed entro nell'altra stanza

Ginevra

appena esco vedo Azzurra entrare gli dico un semplice "buona fortuna" ma non fa in tempo a rispondere. Esco e vedo mamma Gabriele e papà. Papà è incazzato nero così decido di andare prima da mio fratello. Lo prendo in braccio e lo riempio di baci, ha solo 6 anni è ancora piccolo e ignaro di questo mondo crudele. Dopo un po' lo faccio risedere sulla sedia dove era seduto prima e abbraccio mamma che mi rassicura e dicendomi che mi ha portato i vestiti e li ha lasciati in direzione. Non posso ignorarlo, è arrivato il momento, decido di parlare a papà 

"scusa pa, io..."
Papà: "tu cos eh? M vuo ric che è stat nu sbaglio? Pecché o saje buon che piglià una pasticca nun è nu sbaglio è na scelta" 

dice queste parole poi si gira per andarsene. Mentre scendeva le scale incontra il comandante e gli lancia uno dei peggiori sguardi che gli abbia mai visto fare in vita mia, do un ultimo abbraccio a mamma e Gabriele che poi lo seguono subito, mi metto seduta con le lacrime che hanno voglia di uscire, vedo il comandante che mi dice di andare da lui mentre ha le braccia aperte, mi ci butto e comincio a piangere. So bene qual è la situazione tra lui e mio padre ma in questo momento ho bisogno fortemente di un abbraccio.

aspetto Azzurra e poi Liz ci riporta in cella

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