16. "meno sai, meglio è"

2.4K 54 2
                                    


Ginevra

entriamo in sala e lo vedo. Non ci credo, Martino. Non so se essere incazzata per essere venuto solo ora o essere felice di vederlo. Credo che Azzurra la pensi solo in un modo, quello negativo.

Azzurra

ha anche il coraggio di presentarsi qui con la sua faccia da cazzo. Finalmente dopo un mese ha avuto le palle di venire, ma veramente fa? La rabbia mi assale, mi dirigo verso di lui incazzatissima e...

Ginevra

non dico che io sono una santa, ma che cazzo sta ragazza ha la mano veloce eh. Gli ha appena tirato una sberla in faccia ma lui non risponde e non reagisce. Da una parte la capisco però, Martino per lei è come un fratello ma non so se sia lo stesso per lui... Non ne ho idea ma ha comunque ragione; è un mese che siamo qua dentro e non è mai venuto a trovarci. Spero solo ci sia una spiegazione

Azzurra: "un mese, un intero mese che siamo qui e tu t fa ver solo mo?" dice con le lacrime agli occhi
Martino: "ho avuto alcuni imprevisti..."
Azzurra: "hai avuto imprevisti...mi fai schifo" dice per poi andarsene
"azzu...". Io decisi di restare ad ascoltare quello che aveva da dire, ma sapendo che Azzurra aveva ragione così non lo abbraccio e mi siedo direttamente 
"allo? Pecchè stai ca aropp tutto sto tiemp?"
Martino: "fammi spiegare". Martino, al contrario nostro, proviene da una famiglia ricca, abitava e credo abiti tutt'ora a Posillipo ma non ci ha mai giudicato.
"ric"
Martino: "chell sera, quando Azzurra è venuta a cerca a te, ij song rimast for e mamma m ha chiammat molto preoccupata e ij so cors a cas, nun tenev ò tiemp de cerca a voi"
non rispondo e quindi lui va avanti
"na vot a cas...agg truvat papà muort ngopp ù liett..."
Le mie lacrime cominciarono a uscire, senza dire nulla mi alzai e lo abbracciai.
Aveva sbagliato a non venire prima ma credo che non fosse in forma e lo capisco. Lo abbraccio forte e dopo un pò ricambia 
"comm è succiess" dico tra un singhiozzo e l'altro
Martino: "nu malor", non rispondo nuovamente e continuo ad abbracciarlo e dopo poco riprendo parola 
"tutt e vot, TUTTE che te vuò veni ca, vieni, co Azzurra c parl ij"
Martino: "grazie nennè"
"mo me n'agg ij, t aspiett a prossim vot?"
Martino: "vabbuon"
"si fort ammò" mi accenna un sorriso e poi esco dalla sala colloqui. Appena fuori ecco che incrocio i suoi occhi scuri che mi guardano con un'aria molto dolce rispetto al solito. Capisce che ho pianto e si preoccupa subito
"ciuciu" dice prendendomi il viso tra le sue mani
"we..."
Ciro: "vie ca" dice abbracciandomi mentre io ripresi il mio pianto. Non so bene quale fosse la causa di questo pianto, forse lo sfogo un pò per tutto: per Martino, per Azzurra...per papà
Ciro: "sta sera vieni rint a cella mij e m'arracuont tutt cos" dice dopo un pò
"vabbuon, ma Eduardo do o miett?"
Ciro: "e vien a o post tuoj"
"Azzurra m'accir" dico sorridendo tra le lacrime
Ciro: "ce verim aropp ciuciu" risponde lasciandomi un bacio
faccio il segno di approvazione con la testa e vado in cella ancora con le lacrime agli occhi

Azzurra

viene qui come se non fosse successo nulla, dopo un mese oltretutto. Crede che io lo perdoni così facilmente? Ma ha capito proprio male
"azzù" mi giro e vedo Ginevra con le lacrime agli occhi, mi preoccupò e mi precipito da lei
"we ma che tieni eh?"
Ginevra: "e mort Pieruccio"
"ma che stai ricenn" dico allontanandomi con la voce rotta
"si, me l'ha rit mo Martino", scoppio a piangere. Il padre di Martino mi ha sempre trattata come una seconda figlia, non mi ha mai guardato dall'alto al baso pur essendo di una zona povera di Napoli; mi ha sempre fatto sorridere e se c'era un problema era una delle poche persone di cui potevo fidarmi. Rimango in lacrime per un'oretta quando ad un tratto mi fermo e vado da Liz a chiederle un calmante 

Ginevra

ho smesso di piangere da poco e mentre Azzurra esce mi  fumo una sigaretta, sto proprio male, non riesco ancora a crederci...guardo il cielo pensando a lui

flashback

eravamo a casa di Martino, appena tornati dalla discoteca, alle 5 e mezza, quella notte avevamo fatto un pò troppo tardi
Martino: "shh, fate piano eh"
io e Azzurra annuimmo
Pieruccio: "dove andate?" disse senza guardarci mentre si accendeva una sigaretta in salone
Martino: "ehh..noi-" stava per spiegare ma fu interrotto
"venite cu me ja" lo seguimmo e ci portò in terrazzo
Pieruccio: "guardate che meraviglia" disse indicando l'alba che si vedeva perfettamente da lì
"azz"
Azzurra: "waaa""
Pieruccio: "bell eh" disse. Non parlava quasi mai in napoletano ma con noi gli veniva quasi spontaneo 
Azzurra: "o zi, putimm nu caffè?". Era talmente in confidenza con lui che lo chiamava zio
Pieruccio: "e comm no, Martì fai tu?"
Martino: "e vabbuò" disse per poi scendere a preparare il caffè
Pieruccio: "ij pure all'età vostra abitav rint Napule"
"veramente fai?"
Pieruccio: "eccert"
Azzurra: "aie capit eh zi"
Pieruccio: "però rest nu segret eh" incominciammo a ridere e poi arrivò Martino con i caffè
Pieruccio: "c facimm na man a scopa?"
Azzurra: "e comm no"
Martino: "do io le carte" disse per poi incominciare la partita

i miei ricordi vengono interrotti da Azzurra che entra in camera bevendo il bicchiere d'acqua e appoggiandosi sul letto. Dopo un pò riprendo parola

"comm stai?"
Azzurra: "mal,mal,mal"
per cercare di farla sorridere un pò dissi
"t arricuord quann a e 5 e mattin c simm mess a pazzià a cart?"
Azzurra: "e comm no, pecchè quann c'ha ritt tutt e trucchett pe pazzià a briscola"
"e pur p bleffare a poker eh"
Azzurra: "chi so scuord...me sent na merda Ginè"
non rispondo, la guardo mentre lei è fissa a guardare le sbarre del letto sopra e poi riprende il discorso
Azzurra: "j'agg rat na sberla senz farlo parlare, a sberla me la merito ij"
"quann tuorna ci parli, sta tranquill"
Azzurra: "se tuorn"
"si vedrai

Azzurra

Liz: " a cena forzaaa"

Ginevra: "jamuncenn"
 "no ij rest ca"
Ginevra: "vabbuon"

una volta uscita dalla cella, mi metto sul davanzale della finestra e fumare e ripenso a tutto, soprattutto ad alcuni momenti

flashback

ero appena entrata a casa di Martino, mi aveva detto che andava al bagno e tornava subito. Vidi Pieruccio seduto in balcone a fumare mentre si stava facendo un solitario a carte e così decisi di andare a salutarlo

"we ziii"
Pieruccio: "amore o zio, che c fa ca?"
"sto aspettann figlt e poi jamm a na fest"
Pieruccio: "dove?"
"in centro, l'ha organizzata nu cert Luciano Marziello" si fermò improvvisamente nel giocare con le carte
"che re zi?" dissi preoccupata e lui mi rispose dopo un pò
Pieruccio: "statev accort, chell nun e gent buon" 
"pecchè? Che tengono?"
Pieruccio: "meno sai, meglio è, firat e zio" disse per poi riprendere il suo solitario
Martino: "ho fatto, andiamo forz"
"cia zi"
Pieruccio: "ciao"

i miei ricordi si interrompono per colpa di una voce alle mie spalle
"pozz trasì?"



We,weeee
come va?
prima di tutti direi di farvi gli auguri e ringraziarvi, 1k wow 
Fatemi sapere che pensate di questo capitolo
<3<3

Quella Notte...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora