Eleni camminava svelta nella notte. Imboccò diverse strade. Aveva un passo veloce come il vento. La locanda era sul lato opposto della cittadella rispetto al negozio di Pratt. Attraversò la piazza principale di Rouseborgue: Piazza Corlungo. Era spoglia, tetra e deserta. Si fermò un attimo al centro della piazza. Le ritornarono alla mente tutti quei bei ricordi e per un secondo la sua mente vagò nel passato a 7 anni prima. La piazza era affollata di gente. C'erano numerose bancarelle disposte su ordinate righe. Anche da molto lontano si sentivano le vivaci voci degli abitanti provenienti dalla piazza. Era la sagra delle castagne d'oro. Rouseborgue era famosa per celebrare ogni autunno tale sagra. Arrivavano in città persone da tutto il mondo per assistere alla sagra autunnale. Le castagne degli alberi del bosco di Rouseborgue erano le più rinomate delle vicinanze, tanto che venivano chiamate castagne d'oro. Anche il bosco per questo stesso motivo veniva chiamato il Bosco d'oro. C'è chi narrava che i maghi avessero incantato il terreno del bosco con delle magie e perciò nascevano in quel luogo le più buone e dolci castagne. Il bosco d'oro si trovava al lato est della città ed era piuttosto esteso. La prima parte di alberi era costituita da castagni, mentre inoltrandosi nel bosco gli alberi variavano. Pochi avevano avuto il coraggio di entrare nel cuore del bosco d'oro e pochi ne erano tornati vivi. Girava la leggenda che nel cuore del bosco, sotto terra, ci fosse la tana di un antico drago che riposava in letargo da anni. Ma nessuno degli abitanti credeva nell'esistenza di un drago, forse lo sperava. Molti anni prima, circa un secolo, si era svolta la guerra dei fuochi. Era stata un atroce guerra che aveva visto i draghi contro gli uomini, alleati con maghe e stregoni. La guerra aveva portato gravi perdite per gli umani in tutto il mondo, ma alla fine i draghi erano stati uccisi tutti fino all'ultimo, o così si pensava e sperava. La leggenda del drago del bosco la conoscevano tutti, anche Eleni, erano infatti le leggende che venivano raccontate ai piccoli per impaurirli e per metterli in guardia sul bosco, in modo tale che non vi entrassero. Il profumo caldo delle dolci castagne si diffondeva in tutta Corlungo. Lawrence e Pratt giravano tra le bancarelle tenendo per mano la loro bimba Eleni. Erano una famiglia felice e sorridevano e salutavano tutti nella piazza. "Mamma, papà prendiamo le castagne!!!" aveva detto Eleni. "Tre cartocci di castagne, perfavore". Pratt porse due soldi in una mano. Presero le castagne e si incamminarono verso un lato della piazza. D'un tratto si avvicinò un uomo. Pratt guardò Lawren che prese Eleni a fianco a se. Il padre si ritirò lontano dalla folla a parlare con quel misterioso uomo. "Lawren! Da quanto tempo, mia cara" Una giovane donna si era avvicinata alla madre. "Oh Mary, che bello vederti! Sei tornata dal viaggio, come è andata?" Mentre le due amiche ritrovate parlavano serenamente, Eleni trovò quella l'occasione per sfuggire da sua madre e andare a vedere dove fosse andato Pratt. Era una bambina davvero curiosa. Camminò un pò tra la folla nella direzione in cui il padre si era allontanato. Poi lo vide in un posto appartato a discutere con lo sconosciuto. "Hanno visto qualcosa" disse l'uomo "così mi ha riferito Bolfon. È Taurio che è andato in esplorazione, di lui ci possiamo fidare". " E così c'è davvero ancora un drago rimasto! Oh Jail, non posso crederci! Speravo fosse solo una leggenda" rispose Pratt preoccupato. "E per di più è molto vicino a noi, nel bosco d'oro" Eleni si avvicinò di più, non riusciva a vedere il volto dello strano uomo di nome Jail. Si nascose dietro un albero e riuscì a vedere meglio. L'uomo sembrava uno stregone. Aveva gli occhi gialli e aveva una cicatrice che partiva dalla fronte e....
Il ricordo svanì e la mente della ragazza torno nella realtà. Si accovacciò a terra tenendosi il capo tra le mani. Le era venuto un forte mal di testa e provava tanta confusione. Non si ricordava affatto di quel ricordo nella piazza. E quell'uomo. Non ci poteva credere, era lo stesso che aveva visto pochi giorni prima con suo padre. Lo stregone al servizio di Artas, ma che in qualche modo e per qualche motivo lo stava tradendo e ingannando insieme a Pratt. Come aveva fatto a non riconoscerlo? si era del tutto dimenticata. Si rialzò in fretta ricordandosi di dover andare alla locanda e riprese a camminare velocemente. Dopo aver svoltato diverse strade entrò nella zona vicina al castello del conte. Il castello giaceva rialzato su una piccola collinetta. Era un edificio possente e minaccioso. Nella zona sottostante alla collina c'erano guardie poste a sorvegliare in ogni angolo della strada. Erano i soldati al servizio del conte, formavano un grande gruppo militare. Venivano chiamati gli 'artusiani' dalla popolazione. Ogni persona che era al servizio per il conte la si poteva riconoscere per un tatuaggio che portava sul collo: un cerchio con al centro una 'A'. Anche ogni guardia presentava tale marchio. Facevano spesso diverse incursioni dove cacciavano la gente dalla propria casa e seminavano zizzania. Si definivano ogni volta i guerrieri della giustizia al servizio del conte, ma tutto erano a parte che giusti. Cercò di passare inosservata tra le guardie e poi finalmente, dopo aver percorso diverse strade, arrivò alla Locanda.
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Il risveglio del Drago di Rouseborgue
FantasyEleni è una coraggiosa ragazza che vive a Rouseborgue. La città è caduta nell'oscurità dopo l'arrivo del conte di Motiana. Un giorno suo padre scompare ed Eleni intraprende un avventura che non dimenticherà mai alla ricerca del padre e della verità...