La partenza

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Eleni si tocco la tasca, al posto della lettera c'era adesso l'arma. " Come... Sei proprio un ladro! Immagino che è così che ieri che mi hai rubato il pugnale!". "Mmm vediamo che c'è scritto... ". Aron aveva intanto aperto la lettera e stava cercando di leggerla. Eleni speró davvero che non conoscesse quella lingua. " Ho detto di ridarmela! " disse furiosa. " Se la vuoi proprio tanto, anche se non la sai leggere, vieni a prenderla! ". L'aria di sfida che assunse Aron mandò in bestia Eleni che si scaraventò su di lui cercando di rubargli il foglio. Fortuna che mio padre ha insistito ad insegnarmi a combattere corpo a corpo! pensò la ragazza. Infatti non se la cavò male. In poco tempo stese a terra Aron che si era distratto non aspettandosi le capacità di Eleni. Sorrise sorpreso. "Vedo che sei ben istruita, ma dimentichi che sono un guerriero e non puoi vincere contro di me! ". In un secondo la situazione si ribaltò. Ora era Aron sdraiato su Eleni che le bloccava saldamente le braccia. Eleni cercò di liberarsi, ma Aron era forte molto più di lei. " Non fai altro che stupirmi, Eleni. Con la tua determinazione e risolutezza. Sei una ragazza interessante...i tuoi comportamenti imbarazzanti mi divertono sempre!!". Aron rise con aria di sfida ed Eleni fece una smorfia. I loro visi erano molto vicini e la ragazza sentiva il respiro regolare di Aron sul suo collo. Entrambe le mani di Aron stringevano le braccia della ragazza, ma non le faceva male, non era sua intenzione. L'erba sotto il suo corpo era bagnata dalla rugiada e inumidí gli argentei capelli di Eleni. Ella guardò la lettera che Aron aveva lasciato cadere per terra lontano da lei. Non sarebbe riuscita a prenderla, la presa del ragazzo era troppo forte. Poi guardò Aron negli occhi e si accorse che la stava guardando profondamente. Rimasero per un tempo indeterminato a fissarsi l'un l'altro e il tenero vento mattuttino mosse i neri capelli di Aron. I suoi occhi verdi erano davvero profondi e la vicinanza dei due visi fece arrossire Eleni. Come posso arrossire in un momento come questo! Uffaaa, non lo sopporto proprio questo ragazzo, sa sempre come farmi arrabbiare! pensò. Bruscamente Aron si alzò mollando la presa di Eleni. Lasciò per terra la lettera e la ragazza la prese e se la rimise in tasca. Eleni era sorpresa ed Aron era di spalle come se non volesse far vedere la sua faccia. "Dobbiamo andare, siamo in ritardo. Seguimi!". Non si voltò neanche e cominciò a dirigersi verso il retro del locale. Eleni lo seguí, ma mantenne una certa distanza. Il comportamento di Aron era strano. Pensò che forse vedendola arrossire si era infastidito o che forse anche lui fosse... Ma poi si tolse decisa quel pensiero dalla testa e raggiunse il retro del locale dove Spartus, Bolfon e Raden li stavano aspettando. "Ce ne avete messo di tempo!" disse Bolfon stufo dell'attesa. Poi aprì la piccola porta che dava sullo sgabuzzino. "Entrate, vi aiuto a sciegliere le armi. Meglio quelle più leggere così non avrete problemi a trasportarle per lunghi tragitti". La stanza era piccola e ci stavano appena tutti e cinque dentro. Appese a tutte le pareti c'erano diverse tipologie di armi: spade lunghe e corte, pesanti e leggere, asce massicce, coltelli e pugnali di varie dimensioni, archi e frecce. Spartus prese una ascia è un pugnale dall'impugnatura oro. Aron scelse una spada lunga e snella e un paio di coltelli da tirare. Venne il turno di Eleni. Sapeva esattamente ciò che le serviva: un arco leggero e flessibile, ed un paio di frecce. Era ben addestrata con l'arco, sua madre era una brava arciera e le aveva insegnato ogni trucco per avere una mira perfetta. Eleni stimava molto sua madre, più di suo padre, perché aveva tante doti nascoste, era sempre calma e serena e sembrava non perdersi mai d'animo. Era forte e veloce e aveva una mira perfetta, non mancava mai un bersaglio. Era anche brava nell'arte della cura, e molti l'avevano veduta e accusata come strega. Per Eleni sua madre era una donna fantastica e magica. "Allora Eleni, che arma sciegli? Se non ne sai usare nessuna ti consiglio... ". Bolfon non riuscì a finire di parlare che fu interrotto da Aron compiaciuto: " Credo sappia come combattere e sa anche come usare un pugnale! ". Bolfon, Spartus e Raden la guardarono stupiti. Eleni si avvicinò alla parete destra dello stanzino. Guardò la serie di archi appesa. Ne prese uno in legno, le parse leggero. Presentava delle decorazioni alle estremità create con delle intagliature eleganti. Su uno scaffale attaccato al muro c'erano diversi tipi di frecce. Le tocco tutte con la mano cercando le più leggere e appuntite. Alla fine ne scelse una medio-lunga. Vide che attaccata alla parete opposta c'era un bersaglio di freccette. Tese l'arco e mentre tutti la guardavano sorpresi e preoccupati, scoccò una freccia precisa nel punto rosso centrale del bersaglio. "E pare sia anche brava con l'arco... " disse Aron sorpreso e sempre più interessato della ragazza. Ognuno era soddisfatto delle proprie armi. Uscirono dallo stanzino e si diressero verso la stalla dei cavalli. Erano pronti a partire. Aron cavalcava senza sella mentre gli altri due viaggiatori ne erano muniti. Prima di partire salutarono Bolfon e Raden. "Bolfon, grazie davvero per tutto e per l'ospitalità, non saprò mai come ripagarti! " disse Eleni e l'uomo sorrise. Quando si avvicinò a salutare Raden, nonostante non lo conoscesse bene, egli le si avvicinò e le sussurrò in un orecchio: "Eleni, vedo in te le doti di tua madre, brava con l'arco, ma anche con la magia". Eleni guardò il vecchio signore stupita. Non sapeva che sua madre sapesse utilizzare la magia e stentava a crederci. " Nessuno gliela aveva insegnata, ma lei la sapeva, e la scoprì. E vedo una luce nei tuoi occhi, la stessa che vidi nei suoi... Credo che anche tu possieda simili capacità, devi solo scoprirle e questo viaggio ti aiuterà a trovare la vera te stessa". Eleni era sorpresa, ma anche riluttante: non credeva potesse avere capacità magiche come la madre. Ringraziò il mago per le informazioni e salutò. Attaccarono ai cavalli sacchi di scorte alimentari e gli zaini contenenti i vestiti di ricambio e diversi medicinali. Era ormai tarda mattinata e i tre avventurieri cominciarono il loro viaggio.

Il risveglio del Drago di RouseborgueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora