La riunione

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"Toc, toc, toc". I bussi alla porta si fecero più forti. Eleni si svegliò di soprassalto. Si alzò velocemente. Non ci poteva credere si era davvero addormentata in un momento come quello. Si mise un pò a posto i lunghi capelli boccolosi guardandosi in un grazioso specchio attaccato al muro. Andò ad aprire la porta pensando di incontrare Bolfon, ma una volta aperta vi trovò un giovane ragazzo sbraitante. Avrà avuto qualche anno in più di lei. Era alto e aveva capelli neri e mossi. Alcuni ciuffetti cadevano sulla fronte creando piccoli archi. Appena Eleni lo vide pensò che fosse un gran bel ragazzo. Lo sguardo del giovane incrociò quello della ragazza. Gli occhi verde intenso, alla vista di Eleni, si inarcarono in una smorfia infastidita. "Oh, finalmente la principessa si è destata dal suo profondo sonno, quale piacere... ". L'idea del gentile e bel ragazzo che si era fatta inizialmente si frantumò in mille pezzi. Che arroganza! Ma chi si crede di essere?! pensò. Però poi decise di rispondere cortesemente, non aveva voglia di discutere né di farsi un nemico. " Scusa. Mi sono addormentata per sbaglio, non era mia intenzione... davvero... ". L'espressione del giovane si fece divertita: " Stavo solo scherzando. Comunque dobbiamo andare giù, ci stanno aspettando ". " Dobbiamo? E chi ci sta aspettando? " chiese Eleni sorpresa "intendi Bolfon? ". " Vedrai... " rispose misteriosamente il ragazzo con un sorriso sulle labbra. Scesero le scale ed entrarono nell'area di ristoro della locanda. La stanza era buia. Vi erano poche candele che erano posizionate su un tavolo al centro della stanza. Intorno al tavolo erano seduti Bolfon e due uomini. Stavano parlando e ancora non si erano accorti dell'arrivo dei due giovani. Eleni guardò i volti illuminati dalle candele. Non aveva mai visto i due uomini vicini a Bolfon. Uno era molto anziano. Il volto segnato dagli anni presentava numerose rughe. I capelli stranamente fin troppo lunghi erano bianchi e arruffati. Gli occhi sembravano gentili e vissuti. L'altro uomo era più giovane, avrà avuto circa l'età di Bolfon. Aveva capelli corti biondi e molto lisci. Gli occhi erano piuttosto freddi di un azzurro chiaro tendente al ghiaccio. "Oh eccovi, siete arrivati! " disse il locandiere accortosi dei due ragazzi. Si sedettero al tavolo insieme agli altri tre. Eleni si sentiva spaesata. Non conosceva quelle persone e non sapeva chi fossero. Come se le avesse letto nel pensiero, Bolfon disse: "Allora Eleni, immagino che tu abbia un sacco di domande! Ma il tempo stringe e ti potrò rispondere solo ad alcune di queste, a tempo debito saprai tutto ciò di cui hai bisogno". I due uomini si presentarono dunque alla ragazza. " Il mio nome è Raden, sono un mago, ma non dubitare non sono al servizio del conte! " disse  l'anziano e porse il collo in avanti per far vedere che non presentava nessun marchio. "Sono un amico di un mago che avrai già visto altre volte, immagino. Tuo padre è un suo grande amico: il suo nome è Jail". All'ascolto di tale nome Eleni si mise sulle difensive.
" Si, so chi è, ma non sono sicura sia dalla nostra parte, è al servizio del conte! ".
" Ah, vedo che sai anche più di quanto dovresti sapere! " disse l'altro uomo che ancora non si era presentato. " Mi sembri una ragazza sveglia, Eleni. Ma non dubitare di Jail, ci si può fidare di lui. Il mio nome è Spartus, sono un viaggiatore. Ho percorso terre sconosciute alla ricerca della verità di leggende perdute. Conosco le più antiche storie narrate e te ne racconterò alcune durante il nostro viaggio, così ti potrai preparare! ".
" Quale viaggio? " chiese Eleni sorpresa e preoccupata. Bolfon interruppe il discorso: "Credo ti dobbiamo una spiegazione completa delle cose dal principio" fece un respiro e ricominciò a parlare. "Tuo padre e Jail avevano organizzato un piano. Quando il conte era arrivato per la prima volta in città, i due sospettavano delle sue intenzioni malvagie. Si erano dunque informati tramite alcune spie e avevano scoperto cose ripugnanti che non posso dire in questo momento. Insomma, sapevano che Artas voleva prendere il potere di Rouseborgue, ma non solo. Per venire a conoscenza dei piani malvagi del conte, Jail era diventato uno stregone al suo servizio. Ben presto si prese la fiducia di Artas ed egli gli rivelò ogni suo piano chiedendogli aiuto nel svolgerli. Pratt e Jail avevano escogitato un piano per incastrare il conte, ma... In qualche modo egli scoprì del tradimento dello stregone e prima che potessero fare niente, li fece  catturare dai suoi soldati. Adesso si trovano nelle prigioni sotterranee del castello... mi dispiace tanto Eleni, ma tuo padre è un uomo forte e intelligente, se la caverà. ". La fanciulla aveva paura, gli occhi le divennero lucidi, ma non pianse perché ciò non avrebbe migliorato nulla. " Cosa dobbiamo fare allora? Come facciamo a liberarli? " chiese col cuore affranto, ma con un briciolo di speranza che i suoi nuovi amici avessero un bel piano per aiutare suo padre. "Non possiamo, Eleni, non adesso. Il castello è sempre sorvegliato e sarebbe un suicidio... " rispose gentilmente Raden, "ma stai tranquilla, quando si presenterà il momento giusto li salveremo, io rimarrò qui in città insieme a Bolfon per questo motivo. Abbiamo degli appoggi nel castello e  ci vorrà parecchio tempo, ma alla fine riusciremo a farli scappare".
Bolfon cominciò a parlare: "Tu dovrai fare un viaggio. Ti accompagneranno Spartus, la guida, e Aron, il guerriero. Dovrete camminare molto e scoprire di più sul bosco d'oro... ". L'orologio rintoccò le 24 e Bolfon fu interrotto dai lontani suoni del campanile. " È tardi, e immagino che tutti vogliate riposare. Domani vi aspetta un lungo viaggio! ". Si rivolse ad Eleni: "Lo so che hai ancora tante domande, ma adesso è meglio riposare. Domani mattina Spartus ti racconterà meglio lo scopo della vostra missione. Poi dovrete prendere diverse scorte.... penserò io a quelle. Ma adesso va a dormire, credo siano già abbastanza troppe cose da assimilare in una sola ora". I 5 si ritirarono nelle proprie stanze. Eleni guardò un ultima volta Aron prima di chiudere la propria porta. Era un ragazzo strano, non aveva parlato durante tutta la riunione... Si addormentò velocemente nonostante tutti i pensieri che le occupavano la testa. In un primo momento pensò a suo padre, se lo immaginò nel buio di una prigione, ma poi decise di non pensarci più. Si focalizzò sul viaggio che avrebbe dovuto intraprendere l'indomani. Il bosco d'oro pensò chissà perché dobbiamo recarci lì?. Poi nel dubbio si addormentò profondamente. Anche gli altri nelle loro stanze si erano addormentati e presto sorse il sole. Era arrivato un nuovo giorno.

Il risveglio del Drago di RouseborgueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora