Capitolo 7

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Il giorno seguente ci trovammo nello stesso posto come deciso.
Jay mi salutò con la mano e si avvicinò.
"Tuo padre ha ricevuto la lettera?" Lui annuì e abbassò lo sguardo "Dovrò partecipare anche io" Una fitta colpì il mio stomaco. "Tranquillo, adesso ci alleniamo... Ma oggi sarà un po' diverso" Sorrisi. Avevo intenzione di fare tiro con l'arco a cavallo.
Gli feci segno di montare in sella e di seguirmi. Fin da piccola scoccavo frecce a cavallo. Anche se non avevo bersagli, me li creavo da sola: sgattaiolavo nella stanza di mio padre, prendevo un piccolo coltello e una volta arrivata nel bosco, incidevo nel tronco dell'albero il centro che volevo colpire.
Di solito mi allenavo in un punto della foresta dove gli alberi erano abbastanza distanziati per poterci passare a cavallo.

"Perfetto, ora sta a te a prendere la giusta mira e a colpire" Lui si sistemò i capelli e partì al galoppo. Impavido, ma partire subito così rischia di perdere l'equilibrio...Ecco come non detto.
Scoppiai a ridere "Tutto ok? Niente ossa rotte?" Lui si rialzò in piedi e il suo sguardo era palesemente smarrito.
"Prima devi riscaldare te e il tuo cavallo, non partire subito al galoppo" Annuì con la testa e montò in sella, ma questa volta al trotto.
Stava migliorando, la sua postura era impeccabile; però deve migliorare sull'equilibrio.
Fece una decina di tiri e poi si fermò.
"Che ne dici di andare al lago?" Lo guardai stupita. Non sapevo che ci fossero dei laghi in questa foresta. "Ok" .

Passammo per sentieri strettissimi e pieni di rovi e finalmente arrivammo al lago.
Il riverbero del sole sulle acque increspate del lago rendeva tutto più magico.

Lasciammo i cavalli a pascolare l'erba mentre noi ci sedemmo su un enorme masso di pietra.
Chiusi gli occhi e la brezza del vento accarezzò delicatamente le mie guance.
Jay guardò il lago e si tolse la maglietta.
"J-Jay cosa stai facendo?" Lui sorrise "Voglio andare a fare un tuffo, vieni anche tu?"
Arrossii alla vista del suo petto nudo e cercai di distrarmi giocherellando con un bastoncino.
"Allora?" "S-si arrivo" Non volevo togliermi gli indumenti, perciò rimasi vestita.
Con un piede sfiorai l'acqua. Feci un balzo indietro e mi venne un brivido per tutta la schiena.
"Jay ma è congelata!" Jay si avvicinò "Ma va ti devi solo abituare" Mi prese i fianchi e mi lanciò nell'acqua.
Salii a galla e vidi che stava ridendo. Scostai con la mano i ciuffi di capelli bagnati sulla faccia "Ah si? Adesso ne pagherai le conseguenze!" Gli presi un polso e lo trascinai nel lago.
Mentre stavamo giocando Jay si fermò e mi cinse la vita. I nostri corpi si riuscivano a sfiorare. Guardai Jay e imbarazzata, girai la testa altrove.
Lui ghignò e con due dita girò il mio viso verso di lui.

𝗙𝗘𝗔𝗥𝗟𝗘𝗦𝗦 // 𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑜𝑛𝑔𝑠𝑒𝑜𝑛𝑔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora