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Dopo che io e Silvia siamo tornate in cella e abbiamo sistemato le nostre cose, mi butto nel letto avvolta tra mille pensieri, in particolare la faccenda di Beppe: dopo le parole di Edoardo ho deciso di non fargli del male, se sarà necessario scapperemo ma io non ucciderò nessuno ho già fatto questo errore una volta, con scarsi risultati, ma non lo ripeterò, mio padre deve capire che io amo Edoardo e che non riuscirà a portarmelo via, e se lo facesse non glielo perdonerei mai. Adesso abbiamo l'ora d'aria ma apposto di andare in cortile decido di andare in terrazza perché voglio stare sola, sono appoggiata al muretto con il vento tra i capelli, improvvisamente sento la porta del terrazzo chiudersi, sicuramente sarà Edo, mi volto e alla scena rimango pietrificata: Fabio e Viola si stanno avvicinando a me lentamente con il loro sorrisetto malefico che mi fa rabbrividire, Fabio estrae un coltello dalla tasca "ora sono fottuta" penso.
F:"bene bene, speravo che quella volta in bagno saresti morta, ma pultroppo non è andata così quindi ci riprovo"
La sua voce è cupa e senza sentimenti come se non gli interessasse niente, ma in fondo lui è così, è un mostro.
V:"Fà, dai una lezione a questa puttane una volta per tutte" io indietreggio più que posso fino ad arrivare al cornicione dalle terrazza, oltre esso c'è il vuoto, mi punta il coltello alla gola.
S:"fallo! È quello che vuoi da tutta la vita è la tua occasione, uccidimi!" grido disperata e una lacrima mi riga il volto
V:"mi fa quasi pena... No scherzo"
Prima che Fabio possa farlo improvvisamente entrano due guardie correndo e puntano la pistola addosso a Fabio
G:"allontanati da lei o ti fai altro 20 anni se ti va bene!"
Dietro le guardie vedo Edo, Ciro e Silvia preoccupati e spaventati, fiabio mi guarda negli occhi
F:"ti è andata bene ma, non finisce qua puttana" Fabio toglie il coltello dal mio collo, dove mi rimane il segno, le guardie mettono le manette a Fabio e viola, e Silvia mi si butta addosso e mi abbraccia mentre io ancora tremo.
Sil:"ho temuto di perderti, di nuovo" dice mentre piange
S:"bhe se non sono morta ora credo che non morirò mai" dico ridendo per alleggerire la situazione
S:"ragazzi davvero è tutto ok non preoccupatevi"
E:"adesso andiamo in infermeria per precauzione" dice mentre mi prende per il polso e mi trascina via prima che io possa obbiettare.
Appena arrivo l'infermiera mi fa alcuni controlli ed è tutto apposto a parte il taglio poco profondo al collo dove hanno applicato un cerotto, Edo è vicino a me e mi tiene la mano, è più terrorizzato lui di me
S:"ehi, tranquillo" dico prendendogli il viso tra le mani
E:"scusami, è che sono terrorizzato dal pensiero che io possa perderti, non so come farei senza di te"
S:"io non vado da nessuna parte sensa di te, tu mi completi" dico mentre lui mi prende per i fianchi e mi bacia. L'infermiera mi lascia andare in cella visto che sto bene, ma ricordo di dover fare una cosa prima...
S:"Edo tu vai, devo fare una cosa prima di tornare in cella" Edo mi guarda confuso ma capisce che è meglio se non fa domande.
Mi avvicino ad una guardia
S:"scusi devo fare una chiamata, è urgente"
La guardia mi conduce verso il telefono e digito il numero di mio padre, il telefono squilla due volte e lui risponde
S:"papà sono Serena"
T:"Serè! Va tutto bene?"
S:"si va tutto bene, ma domani devi venire qui devo parlarti" detto questo stacco sensa aggiungere altro.

Mare fuori - Un amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora