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È venerdì il giorno delle visite, appena mi sveglio io e Ciro ci prepariamo e facciamo colazione.
C:"Edo ma allora domani usciamo!" dice, oggi, stranamente, è particolarmente felice.
E:"si, e ci saranno anche le nostre ragazze" dico dandogli una pacca sulla spalla.
Dopo la colazione arriva l'orario di ricevimento, ho un po' di ansia, perché potrebbero sgamarmi, ma non mi interessa. Mi dirigo verso mio padre
A:"we Edoà viè ca" fa per abbracciami, mio padre si chiama Antonio, ma tutti lo chiamano Nino, è uno dei boss più conosciuti di Napoli.
E:"ciao papà, tutt'appost? La mamma come sta?"
A:"stiamo bene, ma adesso parliamo di cose serie" dice abbassando il tono della voce.
E:"l'hai portata?" mi avvicino a lei per non farmi sentire dagli altri.
A:"cettu, ma mi devi dire a che ti serve"
E:"hanno fatto del male ad una persona importante" dico con rabbia.
A:"a certo Serena, vero?"
E:"come fai a saperlo papà!?"
A:"tranquillo Edoà, è tutto apposto Serena è una brava ragazza" che mi sono perso? La mia famiglia e quella di Serena si odiano, ma a quanto pare non più. Tutto questo è molto strano e voglio delle risposte.
E:"grazie papà" mentre la guardie sono distratte papà mi dà la pistola da sotto il tavolo e io la matto dentro i pantaloni, lo saluto e mi dirigo verso la mia cella.
Torno in cella cercando di non farmi sgamare, appena arrivo nascondo la pistola in un posto dove nessuno può trovarla: dentro il mio materasso che ho tagliato ai lati per nascondere, per la maggior parte delle volte la droga, fatto ciò mi dirigo da Serena visto che sta meglio e la farenno uscire dall'infermeria, la direttrice ha detto che oggi deve riposare così domani potrà uscire, usciremo anche io e Ciro con loro, spero che sarà una giornata indimenticabile.
Oggi doveva avere anche lezione di piano ma viste le sue condizioni sono state annullate. Vabbè avrò più tempo per investigare sul perché la famiglia De Luca e la famiglia Conte non sono più in lite per la prima volta dopo secoli. Appena vedrò il bastardo non so cosa gli  farò, ma una cosa è certa, non morirà con un semplice colpo di pistola, ma dovrà soffrire come ha fatto soffrire la Serena, chi tocca lei, tocca anche me, deve ringraziare Dio che è in isolamento.

POV'S SERENA

Finalmente esco dall'infermeria, non ne potevo più, Edoardo mi porta in braccio verso la mia stanza visto che non ho molte forze, per fortuna Viola e Fabio sono in isolamento dopo quello che mi hanno fatto. Per un po' sarò al sicuro ma non durerà per molto. Edoardo mi da un bacio nella fronte, Silvia dopo quello che è successo è diventata la mia guardia del corpo non si stacca mai da me, è proprio speciale, ho notato che Edoardo era molto strano oggi, ma non gli ho dato tanto peso, mi  addormento subito visto che sono molto stanca.

*due ore dopo*

Mi risveglio nella mia stanza e trovo Edo seduto vicino a me, molto pensieroso
S:"ehi che ci fai qui?" gli chiedo ancora assonnata, lui improvvisamente si alza
E:"cosa ci faccio qui? VOGLIO DELLE RISPOSTE!" il suo tono era seccato e irritato.
S:"riguardo a cosa?" chiedo preoccupata
E:"sai chi ho visto sta mattina?! Mio padre! E indovina che cosa mi ha detto?" dice nervoso "oh no, lo ha scoperto" penso io
E:"ha detto che sei una ragazza fantastica e che sono fortunato ad averti, ed ha ragione, ma le nostre famiglie si odiano!"
Ormai devo dirgli la verità non ho scampo
S:"abbiamo fatto un patto..."
E:"lo sapevo che c'era qualcosa sotto, cosa ti ha chiesto!?"
S:"devo uccidere una persona qua dentro" a quelle parole Edoardo sbianca.

Ragazzi scusate davvero tanto per il ritardo. Eccovi il capitolo diciotto.

Baciii

Mare fuori - Un amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora