•7•

3.9K 92 4
                                    


Ok, sarà meglio che Ciro riesca a spiegare questa cosa, perché in caso contrario non potrebbe più riprodursi.

S:"Amo c'è qualcosa che non mi convince, c'entra Viola secondo me, ma se Ciro si fosse fumato il cervello e lo avrebbe fatto davvero, sarei pronta ad ucciderlo." dissi seria provocando in lei una risata.
S:"Preparati. Adesso risolviamo sta cosa"
dissi a Silvia.
Ci preparammo e andammo nella cella di Viola.
S:"Te l'ha dato Ciro stu cos?" chiesi.
V:"Esattamente" aveva un sorrisetto in faccia che avevo voglia di levare a suon di schiaffi.
Sil:"Nun c credo" disse Silvia facendo un passo avanti.
V:"E invece si" disse porgendoci un pacchetto con un foglietto attaccato
''O' saje ca' si a' cchiu' bellà. Lascià sta' Silvià, o' facciò sul ppe farlà soffrire.
Edoàrd sa purè tuttò, isso è cu me.
Firmato Ciro" penso che la mia faccia ha cambiato colore perché Viola inizia a ridere e Silvia stringe le mie mani ormai chiuse in pugni.
Lo ha fatto solo per fare soffrire Silvia, la sta illudendo e EDOARDO sa tutto.
Sono delusa e arrabbiata allo stesso tempo. Vedo Silvia che scoppia a piangere correndo verso la nostra cella.

Chi tocca la mia migliore amica tocca me e io non posso vederla piangere per uno, specialmente se quello è Ciro.
Basta, esco dal corridoio femminile e  entro in quello maschile sbattendo le porte delle celle aperte che non mi permettono di camminare liberamente.
"Dov'è Ciro?!" urlo cercando da per tutto, finché non trovo la sua cella che a quanto pare condivide con Edoardo. Mi parto per Ciro, ma Edo mi ferma dalle spalle.
E:"Piccrè, ca' staje facendò?" mi guarda negli occhi, lo scanso e mi dirigo verso Ciro.
S:"Si unu strunzu,  iu t'ammazzo capisti?"
S:"Mmeci ri farla soffrire, digli chi nun a vvoi e basta, pezz ri mmedda" Ciro cambia espressione. Si avvicina pericolosamente a me.
S:"Chi cc'è? mi vvoi fari scantari?"
C:"nun te permettèr a chiamàrm in chistu modò."
S:"Perché sennò che fai? ahahaha" basta Serena te la stai cercando, fermati! Niente la mia testa ormai è andata.
E:"ca' staje facendò Serè?" mi avvicino a Ciro puntandogli un dito al petto, respirava affannosamente.
S:"Nun fari mai cchiù soffrire a Silvia, capisti?"
C:"Ma neànch so e' cosà staje parlànd"
S:"Non fare tanto l'innocente va"
E:"Ma veramente non sa di cosa stai parlando."
S:"E tu non crederti meglio di lui, che schifo" dico con una faccia sdegnata guardando entrambi.

Esco dalla cella e me ne vado da Silvia.
S:"Silviù preparati, abbiamo la lezione di pianoforte. Stai accanto a me e non parlare con quello stronzo che non ti merita"
Sil:"Grazie amò"

Andiamo nella sala comune e pian piano si riempie di ragazzi e ragazze.
D:"Cari ragazzi, come sapete abbiamo inserito nel programma anche un corso di pianoforte e siccome Serena sa suonarlo molto bene sarà lei l'insegnate" la direttrice finisce il suo discorso con un grande sorriso in faccia.

CHE IMBARAZZO!

B:"Dai iniziamo prendendo i nomi di chi vuole fare le lezioni, alzate la mano"

Alzarono la mano: Gemma, Cardiotrap, Melissa, Silvia e Edoardo.
COME? EDOARDO??

B:"bene, gli altri potete andare fuori"
Edoardo si sedette accanto a me.
E:"Sai fare un brano a quattro mani?"
S:"Si, ma per iniziare non è buono" lui senza rispondermi mette le mani sul piano e inizia a suonare tenendo sempre il suo sguardo su di me.
Conosco il brano, quindi lo seguo mentre sento il suo sguardo bruciare su di me.
S:"Puoi smetterla di fissarmi?" sussurro io.
E:"È impossibile, si troppo bellà" arrossisco ancora di più sperando che non se ne accorga, ma mi sbaglio.
Ride e si gira a fissare il pianoforte, sento la sua mano sfiorare la mia e un brivido percorre la mia schiena.
S:"No!" mi alzo di scatto e esco dalla sala correndo per poi chiudermi in cella, Silvia mi segue, ma riesco a chiudermi da sola in bagno.
Sil:"Serè apri chesta puort" urla Silvia dall'altro lato.
Ormai la mia faccia è completamente bagnata dalle lacrime.
Sono un mix di tristezza e rabbia.
Velocemente tiro un urlo e successivamente un pugno sul vetro, spaccandolo in mille pezzi.
Silvia continuava a bussare quindi decisi di aprirle. Il suo sguardo andò dalla mia faccia alle mie mani.
Sil:"Che hai fatto?" urlò quasi disperata prendendo la mia mano, solo ora mi accorgo che cola del sangue.
Mi accasciai a terra poggiando  la testa al muro, lascio scendere le lacrime in modo silenzioso.
Silvia si siede accanto a me e mi sussurra:"Perché hai reagito così vitù?"
S:"Te l'ho detto, io non ho mai provato una cosa del genere per nessun' altro e adesso che la provo non possiamo stare insieme"
Sil:"Ma fregatene, se entrambi provate qualcosa, e si vede, mettetevi insieme"
S:"Silviù, se lo faccio mio padre prima lo tortora e poi lo uccide e io non voglio che lui soffra a causa mia"
Sil:"Vabbè andiamo a dormire va"
sciacquo la mano, che non smette di sanguinare e la avvolgo con una benda.

Mi metto a letto e sprofondo subito in un sonno profondo.



Hei belliii,
ecco a voi il settimo capitolo, oggi due capitoli in un giorno, wow!
Speriamo vi stia piacendo la storia.

Bacioniii





Mare fuori - Un amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora