Prefazione

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Taehyung pov
E' iniziato tutto quel maledetto 14 febbraio. Pensare che per tutti è una giornata felice; la giornata dove si festeggiava l'amore. Io, invece, festeggiavo l'inizio della mia reclusione mentale e della lotta con il mio essere.

Quella data, resta incisa sulla mia pelle da quel giorno, come tutto ciò che quell'annuncio mi ha portato.

Avevo sempre bisogno di dormire e tanta voglia di piangere o forse era voglia di urlare, non lo so, poi mi guardavo allo specchio, ammiravo la mia bellezza e tutto passava. Me la ricordo ancora la faccia di quella sfigata di mia madre, dallo strizza-cervelli che mi guarda preoccupata e mi dice: "Taehyung affronteremo, anche questa, insieme." Si certo. Come se lei potesse aiutarmi in tutto questo casino. Si perché è solo quella la descrizione della mia malattia 'casino' o disordine mentale.

Quel giorno avevo perso mia madre e mio padre lo avevo perso poco dopo. Appena aveva capito davvero il mio problema era scappato a gambe levate. Codardo! Spero che non sia mai felice. Quello che era diventata mia madre da quando lui ci aveva lasciati.

Guardandomi allo specchio mi trovo sempre perfetto, mai una imperfezione, persino quel neo sul mio naso è perfetto su di me.

Ora sono passati mesi da quella visita, eppure dei giorni mi sembrava proprio inutile prendere tutti quei farmaci. Poi quello schifo di gocce, quelle sono le peggiori, uno dei motivi per cui ho perso peso. Sono uno scheletro, eppure resto bellissimo. Quella sfigata di mia madre continua ad obbligarmi a mangiare, ma tanto non sa che appena finisco, vado a vomitare tutto. Non mi serve la balia. Ho diciannove anni oramai sono autosufficiente. Appena potrò me ne andrò di casa e lascerò mia madre da sola. Sommersa dalla sua depressione e dalle sue paranoie.

Sei sempre stato tu || vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora