Capitolo 13

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Taehyung pov

Finalmente siamo usciti di casa. La mia macchina è parcheggiata davanti al vialetto, quindi ci entriamo e sento lo sguardo di Jungkook addosso. "Dove andiamo?" dice, neanche il tempo di mettere in moto che già chiede. "Lo scoprirai quando arriveremo." dico girandomi e guardandolo. Lui mette il broncio e io metto in moto e parto.

Durante il viaggio tengo la mano di Jungkook sul cambio, sotto la mia, oggi ho bisogno di sentirlo vicino a me. Dopo poco arriviamo, siamo in spiaggia, ma non una spiaggia qualsiasi. Venivo qui quando ero piccolo, è il mio posto felice. Ogni volta che ho tanti pensieri vengo qui e scrivo o canto. Mi piace perché non c'è mai nessuno e posso stare da solo con i miei pensieri.

"Kook, questa è la prima tappa di oggi; questo è il mio posto felice, non lo conosce nessuno, oltre ai miei genitori. Spero tu possa ritrovare calma ed armonia in questo posto, come succede a me."

Scendo dalla macchina e lo prendo per mano. "Ho preso un telo e qualcosa da mangiare, ma non staremo qui molto perché ho prenotato il pranzo da un'altra parte, quindi non ti riempire." dico ridendo, perché so che quando si parla di cibo, Kook non si tira mai indietro. Infatti, prende il pacco di biscotti dalle mie mani e mi trascina sulla spiaggia.

Distendiamo il telo e posizioniamo i biscotti e il succo, per poi sederci anche noi. Kook si avvicina al mio orecchio "Lo so che ti sembrerò pazzo, ma ho sognato che facevamo l'amore in mare, dev'essere destino." sussurra ridendo. Io arrossisco velocemente e lo guardo male, "Jungkook! Doveva essere un'uscita romantica! Non rovinare tutto." dico mettendomi le mani davanti alla faccia, "Voglio scomparire, mi sento a disagio quando dici queste cose. E ti chiedo scusa, perché so che tu l'hai già fatto, ma io non l'ho mai fatto e quindi mi sento in difetto e mi sembra di non darti mai abbastanza e..." il mio monologo senza pause si interrompe perché le sue labbra si uniscono alle mie e le sue braccia mi avvicinano a se.

Dopo un po' si stacca lentamente e mi guarda fisso negli occhi, "Tu non ti devi mai sentire in difetto con me, sei perfetto così come sei e io aspetterò tutto il tempo che vorrai. Mi dispiace se quello che ho detto ti ha reso nervoso, davvero, non era mia intenzione. Ma davvero, io farei tutto per te e non vorrei mai che ti sentissi nervoso per colpa mia." dopo questo discorso, i miei occhi si riempiono di lacrime. Non so perché, sono lacrime di gioia ma anche paura, nervoso. Come se il nervoso che si era creato prima, volesse uscire velocemente dal mio corpo. Lui mi abbraccia e mi accarezza il capo, vorrei restare così per sempre. E vorrei tanto smettere di piangere.

Sto di nuovo facendo respiri costanti e ho smesso di piangere. Sono tra le braccia di Kook e mi sta ancora accarezzando io capo. In questo momento vorrei solo baciarlo e non pensare a nient'altro e così faccio. Mi tiro su, lo spingo per farlo sdraiare sul telo e mi siedo sopra al suo bacino. Inizio a baciarlo dolcemente, senza lasciargli il tempo di obbiettare. Rimaniamo così per qualche minuto, fin quando io non mi stacco per prendere fiato. "Tigrotto, che ti succede? Hai paura che qualcuno ti rubi la preda?" scoppio a ridere, "No, sono sicuro che il coniglio sia solo mio, vorrei solo far capire alla preda che è solo mia e solo io posso mangiarla." Kook scoppia a ridere e poi mi tira addosso a lui, così che io potessi appoggiare la testa al suo petto e lui potesse stringermi a se. In questi giorni è molto più affettuoso del solito e non so se la cosa mi faccia impazzire o mi confonda.

"Kook dobbiamo andare, ho prenotato un tavolo fra mezz'ora, se non andiamo arriveremo tardi." dico alzandomi e iniziando a togliere le cose dal telo disteso sulla spiaggia. "Va bene, va bene, però dopo andiamo a casa, voglio dormire tra le tue braccia." è un amore, ma ho prenotato un workshop di pittura, quindi non possiamo dormire. "Kook, dopo il pranzo abbiamo un appuntamento in un posto, non possiamo dormire. Ma dopo possiamo andare a casa, promesso." mette il broncio ma poi mi sussurra che va bene, purché dopo possa stare tra le mie braccia.

Siamo arrivati al ristorante, avevo promesso a Jungkook una giornata speciale e il pranzo non potevamo farlo in un posto diverso dal Ristorante Italiano. Kook amava la cucina italiana ed io gli avevo promesso che un giorno lo avrei portato in questo famoso ristorante. Appena arriviamo davanti alla porta d'ingresso, gli occhi di Jungkook si illuminano e un sorriso a trentadue denti compare sul suo viso. "Tu, tu, tu... hai prenotato un tavolo qui?"  dice in preda all'eccitazione, "Stai scherzando? Ti prego, se è un sogno, svegliami!" vederlo così felice mi riempie di gioia. "No, Kook, non stai sognando." dico sorridendogli e prendendolo per mano. "Ora entriamo, il nostro tavolo ci aspetta."

Entriamo nel ristorante e la cameriera ci porta al nostro tavolo, lasciandoci poi due menù. Ci chiede se volessimo il vino e prendiamo una bottiglia di Frescobaldi, ho letto che è uno dei migliori vini rossi che hanno qui. Poi sfogliamo il menù e decidiamo di prendere due primi da dividere e due secondi.

Il cibo non tarda ad arrivare ed io e Jungkook ci godiamo la bontà del piatto, quasi in silenzio tombale. L'unica voce che a volte interrompe il silenzio è quella di Kook che chiede dove andremo dopo e la mia che dice che lo scoprirà, se avrà un po' di pazienza.

Il pranzo è finito, non penso di aver mai mangiato meglio in vita mia e poi Jungkook è felice ed io non posso chiedere di meglio.

Paghiamo e usciamo dal ristorante.

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Sarà finita la giornata? Cosa avrà ancora in mente Taehyung?

Sei sempre stato tu || vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora