Tom Holland

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Mi muovo velocemente in cucina mentre mi preparo il pranzo. Oggi sarà una giornata impegnativa ed ho bisogno di più forze possibili per poterla affrontare.
Appoggio il mio piatto ricolmo di pasta sul tavolo della sala da pranzo e recupero il libro che ho iniziato a leggere per potermi intrattenere mentre pranzo.
La mia lettura viene interrotta dallo squillo del mio cellulare. Rispondo alla chiamata ritrovandomi di fronte il buio più totale accompagnato dall'inconfondibile voce del mio fidanzato.
"Buongiorno darling" mi saluta mentre cerca di raggiungere l'interruttore della luce. In un attimo vedo il suo viso illuminarsi ed il suo meraviglioso sorriso.
"Buongiorno anche a te" rido mentre inquadro velocemente il mio pranzo.
"È vero che lì è passato mezzogiorno, nonostante sia negli Stati Uniti da due settimane continuo a dimenticarmi i fusi orari" ridacchia passandosi una mano tra i capelli.
"Figurati, io sto impazzendo, continuo a sbagliare i calcoli"
Si mette seduto sul letto appoggiando la schiena sulla testiera e rimane a fissarmi.
"Che hai?" gli domando notando il suo silenzio improvviso.
"Mi manchi così tanto" risponde portando un braccio dietro alla testa.
"Casa è così vuota senza di te, non vedo l'ora di rivederti" aggiungo malinconica.
"Spero che queste due settimane passino velocemente"
"Anche io Tom, però dobbiamo farci l'abitudine, è il tuo lavoro" sospiro.
"Non credo che riuscirò mai ad abituarmi a stare lontano da te" confessa facendo sorridere.
"Ti amo così tanto"
"Ti amo tanto anche io" mi sorride.
"Stasera mi hanno invitato al 'The late show with Stephen Colbert'" mi annuncia dopo qualche attimo di silenzio.
"Ma è meraviglioso, so che ti diverti sempre un mondo quando ci vai"
"Mi guarderai?" chiede speranzoso.
"Vorrei tanto ma saranno le tre e trenta di mattina qui, non credo di poter rimanere sveglia così a lungo" ridacchio leggermente.
"Scusami tanto" aggiungo successivamente.
"Non preoccuparti, credo che ripeterò cose che già sai"
"Cosa farai tu oggi?" mi chiede curioso.
Vengo presa alla sprovvista, non mi sono preparata la risposta e non voglio rovinare la sorpresa che sto organizzando da giorni.
"Ehm, devo finire delle commissioni e poi devo aiutare mia mamma a sistemare casa, niente di troppo emozionante" sospiro, rimanendo vaga.
"Capisco" annuisce.
"Mi spiace non poter rimanere a parlare di più ma ora devo proprio andare, mi aspettano per la colazione"
"Non preoccuparti, ci sentiamo più tardi, ti saluta anche Tessa, anche se sta dormendo stravaccata sul divano" gliela inquadro.
"A dopo babe"
In risposta gli mando un bacio volante e chiudo la chiamata. Appoggio il cellulare sul tavolo e mentre consumo il pasto rimango a pensare a come evitare che Tom scopra che voglio andare a trovarlo a New York proprio oggi.

Tra lo sistemare casa prima della partenza e il finire le valigie, la giornata passa velocemente e mi ritrovo nel tardo pomeriggio a portare Tessa a casa dei genitori di Tom.
"Ti ringrazio infinitamente, mi stai facendo un piacere enorme" dico alla mamma di Tom.
"Figurati, è sempre un piacere vederti, salutami Tom quando lo vedi stasera"
"Certamente, mi raccomando però non dirgli che sto andando a trovarlo, è una sorpresa"
"Terrò la bocca serrata. Ti auguro buon viaggio" mi abbraccia caldamente.

Nell'esatto momento in cui entro in macchina mi arriva una chiamata da parte di Tom.
"Ehi" mi saluta contento.
"Ehi" gli sorrido mentre metto in moto.
"Finalmente abbiamo beccato l'orario corretto, mi sento troppo forte" lo sento esultare.
"Come va?" domando.
"Tutto bene, ho finito l'allenamento e tra poco mi faccio una doccia veloce e vado a pranzare che ho una fame da lupi, tu invece?"
"Tutto alla grande, sto tornando a casa dal supermercato"
Continuiamo la nostra conversazione fino a quando non arrivo a casa.

Spero che nessuno mi veda in aeroporto e che la mia sorpresa venga rovinata.
L'unica cosa che mi preoccupa è la chiamata di Tom prima di andare a dormire: ogni sera, proprio all'ora in cui solitamente vado a dormire, mi chiama e parliamo fino a quando non mi addormento. Il problema è che a quell'ora sarò sull'aereo e non posso rispondergli.

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