Chris Evans

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Tamburello le dita sul volante della mia automobile in attesa dell'arrivo del mio migliore amico. Mi stringo all'interno della felpa che indosso per proteggermi dall'aria fredda che mi circonda. Mi sporgo leggermente in avanti per osservare il cielo che sta diventando sempre più scuro.

Lancio un'occhiata verso l'entrata della palestra e finalmente noto Chris che sta uscendo e si sta avvicinando all'abitacolo. Lascia il borsone che ha portato con sé sui sedili posteriori e prende posto accanto a me.

Mi si scalda il cuore solo vedendolo sorridermi.

"Che onore poter essere in sua compagnia, signor Evans. Sono una grandissima fan" lo prendo in giro.

"Sarebbe stato meglio chiamare un taxi" finge di pentirsi della sua scelta.

"Non credo che l'autista di un taxi possa essere simpatico quanto la sottoscritta" ribatto vantandomi.

Mi regala una sua risata mentre si allaccia la cintura.

"Ti ringrazio per essere venuta a prendermi"

"Figurati, non avevo nessun impegno" faccio inversione per uscire dal parcheggio.

"Sarei dovuto tornare a casa con Rachel, ma è rimasta bloccata a lavoro. Avremmo dovuto passare la serata insieme ma quando le ho detto che sarei tornato a casa con te si è arrabbiata, perciò non so se stasera passerà a trovarmi" mi spiega.

"Mi dispiace, non volevo crearti alcun problema" mi scuso realmente dispiaciuta per l'accaduto. Non è la prima volta che lo sento raccontare una litigata.

"Tranquilla, non è colpa tua. Il poco tempo che passo con lei è formato da litigi. Cerco di trattenermi e di non continuare la discussione ma spesso perdo la pazienza anche io" rivela triste mentre scuote la testa.

"Non so per quale motivo litighiate ma sono sicura che andrà tutto per il meglio. Credo che sia solo un periodo, si sistemerà tutto. Siete entrambi molto ragionevoli e comprensivi" cerco di confortarlo, senza troppo successo.

Quando si tratta di Rachel non so mai cosa dire, insomma, stiamo parlando della fidanzata del ragazzo di cui sono innamorata.

"Di te invece cosa mi dici?" sembra riprendersi velocemente dal momento di tristezza e mi domanda curioso.

"Nessuna novità, vivo la mia vita da comune mortale in tranquillità" replico brevemente, cercando di distogliere l'attenzione da me.

In realtà non vivo proprio in tranquillità. Nell'ultimo periodo sto cercando di dimenticare quello che provo per lui, o per lo meno nasconderlo. Lo faccio per non rovinare la nostra amicizia e la sua relazione con Rachel. Ma ogni volta che lo vedo i miei sentimenti non fanno che aumentare. Mi viene difficile ascoltarlo mentre mi racconta della sua relazione ma cerco di fare del mio meglio per mostrarmi di supporto.

"Menomale che ci sono io a rallegrare la tua vita" controbatte ridendo.

"Invece di prendermi in giro, ringraziami che ti sto offrendo un passaggio gratuitamente" dico tirandogli un leggero pugno sul bicipite.

"Lo sai che ti voglio bene" mi fa l'occhiolino.

"È l'unica cosa che ti salva" sorrido mentre parcheggio l'auto di fronte a casa sua.

"Siamo arrivati" constato aspettando che esca dalla macchina.

Quando apre la porta posteriore per recuperare il borsone lo saluto e la sua espressione cambia radicalmente.

"Non entri in casa?" Mi domanda confuso.

"Nono, tolgo il disturbo, almeno puoi passare la serata tranquillamente. Magari arriva Rachel" rispondo.

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