Mystic falls, ore 21:30
Due giorni dopo...
Il giovane Parker si rigirava tra le mani la minuscola scatoletta, chiusa con uno strano sigillo a forma di serpente. Il sorriso sadico accompagnava quella bella serata d'inverno, fredda come il suo cuore.
Già pregustava il sapore della vittoria, quel sapore ferroso che adorava vedere cosparso sul corpo di coloro che osavano mettersi sul suo cammino: il sangue. Caldo, dolce e irresistibile. Vedere quel colore così forte e vitale per ogni creatura vivente sparso da per tutto lo eccitava enormemente.
Era euforico e non accennava a nasconderlo mentre attendeva che sua sorella Jo e probabilmente tutta la combriccola di quegli idioti, sarebbe piombata lì per evitare la fusione con lei a tutti i costi.
Quella era una cosa che proprio non riusciva a digerire; intralciare i suoi piani ad ogni costo, gli generava un odio dalle viscere e si propagava come un nodo persistente in gola. Li odiava e odiava quella stupida di sua sorella e la sua smania di resistere al suo volere. Perché spingersi a tanto? Perché non lasciargli fare quello che voleva per una fottuta volta nella sua orribile vita?
Serrò la mascella con forza, fermando la scatolina e serrandola in una presa ferrea nella mano destra.
Ora tutto sarebbe cambiato. La sua vita prenderebbe una via migliore.
Una volta aperta quella scatola, l'oscuro potere antico della congrega Gemini sarà nelle sue mani e quegli idioti avrebbero avuto quello che meritavano: la morte.
E questa volta, si sarebbe assicurato lui stesso di togliere l'anima dai loro inutili corpi per sempre.
«Ehi, Parker! Sappiamo che sei qui, vieni fuori e facciamola finita!»
L'odiosa voce saccente del maggiore dei fratelli Salvatore gli arrivò all'orecchio come un secchio d'acqua ghiacciata, ridestandolo dai suoi piani.
Un sorriso poco rassicurante si impossessò delle sue labbra. Si scostò quel che bastava per farsi individuare dagli altri e finalmente lo notarono, appoggiato a quella colonna.
«Mia cara sorellina...Sbaglio o avevo detto di volerti incontrare da sola?» Il tono di voce mieloso, fece storcere il naso alla strega dalla pelle mulatta.
«Falla finita. Non lasceremo che questa fusione avvenga, a costo della morte!» Esclamò Bonnie Bennett, decisa e fiera, fissandolo con i suoi intensi occhi verdi quasi a volerlo incenerire con lo sguardo.
Kai si concesse una risatina.
«Beh, se proprio insisti...» Fece ironico, sollevando di poco la mano.
«Che cos'è quella cosa che ha in mano?» Domandò immediatamente Elena, rivolta al suo adorato vampiro.
«Non lo so, ma non mi piace...» Le rispose Damon.
Kai sorrise mesto.
«Tranquilli, farò in modo che la vostra morte sia più lunga e dolorosa possibile».
Fece per sciogliere il sigillo.
«Non se prima ti fermiamo!» Come una furia, Damon Salvatore gli si gettò contro ma Kai fu più veloce.
«Motus!»Damon fu schiantato a metri di distanza mentre agli altri utilizzò la magia per infliggergli dolore alla testa.
Bonnie si inginocchiò sul terreno secco, serrando i denti e maledicendolo con tutto l'odio possibile, fu allora che Kai pronunciò l'incantesimo per sbloccare il sigillo.
La scatolina pulsò per qualche secondo, così il moro si morse il pollice lasciando cadere alcune gocce di sangue sulla testa del serpente. Al terzo battito la scatolina cessò qualsiasi movimento.
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My Kitten || Kai Parker
FanfictionCosa succederebbe se Malachai Parker nel tentativo di battere l'allegra combriccola dei fratelli Salvatore e di salire al potere della Congrega Gemini, liberasse il contenuto di un'antica reliquia andata perduta dalla congrega? E se Malachai Parker...