Parte Sedicesima

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Dopo un breve silenzio nella stanza, Stefan si schiarì la gola fissandola dritto negli occhi.

L'aria nel soggiorno aveva iniziato a farsi più pesante, calda, carica di tensione, come quella che venne smorzata dal bel vampiro dagli occhi verdi.

«Quindi tu vorresti semplicemente parlare con loro» Il tono sembrava quasi incredulo alle orecchie di Ruby, come se non ci credesse nemmeno lui alle parole che fossero uscite dalla sua stessa bocca.

Damon buttò giù un altro sorso di Bourbon concedendosi una risatina; si era poggiato con il bacino contro lo stesso minibar e si stava godendo lo spettacolo sorseggiando il suo alcool.

Se non sapesse che fosse un vampiro, e che per tanto hanno molta difficoltà ad ubriacarsi, avrebbe sicuramente pensato che fosse un alcolizzato.

«E di che cosa vorresti parlargli di grazia, in quale modo preferirebbero essere uccisi da te?» fece ironico, sollevando gli enormi occhi blu al soffitto.

Ruby lo guardò in cagnesco. Iniziava a odiarlo sempre di più perché le ricordava dannatamente Nicolas Baker in maniera impressionante con quelle frecciatine ironiche, e per quanto la sensazione di schiantarlo contro il muro fosse tanta si era ripromessa di stare calma, pertanto fece un bel respiro chiudendo un attimo gli occhi.

Li riaprì e lo fissò diritto nelle iridi blu.

«Ripeto: non ho alcuna intenzione di ucciderli. Voglio solo parlare» Inclinò la testa di lato, sfidandolo con lo sguardo.

«Se avessi voluto farlo, Damon. L'avrei già fatto quella sera, non trovi?» Scandì molto il suo nome con estrema lentezza, godendosi la sua espressione gelida che perdeva quell'odioso sorrisetto strafottente.

Stefan per tutto il tempo era rimasto in silenzio, fissandola intensamente quasi le stesse facendo l'ennesima radiografia. Aveva come l'impressione che in realtà stesse cercando di guardarle dentro per scoprire se dicesse o meno la verità.

Ma Ruby sapeva benissimo che nessuno avrebbe mai scoperto il suo vero Io interiore; anche lui presto l'avrebbe giudicata colpevole, cattiva, un mostro, e le avrebbe puntato il dito contro cacciandola via. Perché alla fine, finiva sempre così.

Anche se Stefan le aveva mostrato un briciolo di gentilezza facendola entrare, il suo buon senso l'avvertiva che forse fosse semplicemente un trucco per ucciderla al primo passo falso.

«Questo è vero» Interruppe i suoi pensieri proprio il vampiro dagli occhi verdi. A braccia incrociate vicino al camino, la scrutava ignorando lo sguardo del fratello alle sue spalle che alzava gli occhi al soffitto.

«Ciò nonostante, anche se volessimo aiutarti non potremmo farlo».

Ruby corrugò le sopracciglia confusa, passando lo sguardo prima su Stefan poi su Damon, che nel frattempo si era avvicinato al camino con il suo fidato bicchiere quasi vuoto.

Che cosa volevano dire? Che le credevano ma nonostante ciò gli avrebbero tenuti nascosti?

«Vedi, -fece Damon, girandosi finalmente nella sua direzione- attualmente sono via da un amico lontani da Mystic Falls». La guardò, scrutandola con i suoi grandi occhi blu, come aveva fatto pochi minuti fa fuori dalla porta, quasi volesse leggerle i pensieri.

«In realtà c'è una persona che sta mirando alle loro vite e per questo motivo resteranno nascosti per un po', almeno finché non lo avremmo preso» fece Stefan, imitando il fratello e scrutando la sua reazione alla loro rivelazione dei fatti.

My Kitten || Kai ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora