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Era titubante e forse anche sorpreso per il semplice motivo che stavo ponendo fine alla mia vita...nel petto avevo un enorme voragine e la mia testa stava scoppiando per la paura.

"mmmhhh fammi pensare" disse iniziando a passare le sue labbra sul mio collo

"muoviti a decidere perché stanno morendo dissanguati!" gli urlai e mi diede uno schiaffo in pieno volto facendomi sussultare, vidi James che voleva alzarsi ma puntai i miei occhi nei suoi pregandolo silenziosamente di non fare nulla.

"sai che posso uccidervi tutti vero?" mi disse con ghigno malvagio

"lo so...ma io posso assicurarti che non ti conviene"

"e perché puttana? che cazzo hai fatto?" mi disse e io scrollai le spalle

"lasciali andare in ospedale e poi i tuoi uomini li lasceranno a cavarsela da soli" risposi con un sorrisino che mi costò molto visto il dolore alla guancia

"andate tutti! Veloci, portateli in ospedale, e se vengo a sapere che non l'avete fatto vi uccido con le mie mani!" urlò Michael

James mi guardò...non poteva credere che stavo consegnando la mia anima al diavolo, ma lui non sapeva che la mia anima l'avevo già venduta all'altro e che negli anni avevo imparato a raggirarlo.

Mi guardò, lo guardai e con tutta me stesa gli chiesi di fidarsi di me silenziosamente. Finalmente andarono tutti via e rimanemmo solo io e Michael

"chi mi assicura che i tuoi uomini non sono qua?" dissi

"non ne ho bisogno, tanto non uscirai viva di qui, quindi non mi servono" mi rispose

"perché lo fai?! Sono ad aver subito uno stupro!" dissi con le lacrime che minacciavano di uscire

"te lo sei meritata, sei solo una puttana che ha cercato di incastrarlo" mi rispose acido

"io...incastrarlo? e di cosa esattamente? non ho deciso io di farmi stuprare!" gli risposi titubante

"o avanti non fare finta di niente? chi non conosceva i giri di droga di Jake? Sapevo fossi ingenua, ma pure stupida no...mi sa che dovrò ricredermi" disse

Si avvicinò a me, lo studiai...la pistola la teneva in mano, ma con una presa leggera. Iniziò a toccarmi ovunque, non potevo muovermi in quel momento altrimenti avrebbe capito tutto.

La sua mano iniziò ad accarezzarmi i seni e poi alzò il vestito sfiorandomi dovunque, provai un enorme disgusto e per un momento credetti di non farcela, ma dovetti prendere tutte le forze che avevo per non dargli un pugno in faccia.

"hai detto ai tuoi uomini di andare via da casa mia?" gli dissi sul punto di vomitare quando la sua mano mi sfiorò le mutandine

"mh mh" disse

dovevi distrarlo, dovevo fare qualcosa per offuscare i suoi pensieri e avere il tempo di agire, iniziai a muovermi e sentii subito che il mio tentativo stava funzionando, emise un gemito e in pochi secondo gli diedi una gomitata sotto il mento facendogli buttare la testa indietro e vedendo già il sangue colare, fece per alza la pistola, ma io diedi un calcio alla sua mano augurandomi che fossi precisa e così fu, la pistola cadde e il proiettile andò a vuoto.

Gli diedi un calcio nelle parti intime costringendolo a coricarsi, andai a prendere la pistola e mai avrei voluto fare una cosa del genere, ma premetti il grilletto e colpì la gamba sinistra, almeno ero sicura che non si sarebbe alzato per un po', portai la pistola con me per sicurezza.

Provavo un po' di disgusto nei miei confronti per aver sparato a quel ragazzo, anche se purtroppo se non l'avrei fatto io, lui avrebbe posto fine alla mia vita.

Chiamai un taxi che mi portò a casa, l'autista mi chiese più volte se stessi bene e io puntualmente risposi di sì, ma non andava nulla bene...mi accertai che gli uomini non ci fosse e poi corsi dentro casa. Erano tutti seduti nei divani e piangevano, erano tutti lì, per cui li avevano medicati a casa e i miei genitori sapevano tutti e stavano piangendo a dirotto.

Entrai e tutti si voltarono verso di me piangendo più forte, ma io non ce la feci più, mi stavo trattenendo da troppo e sapevo che tra poco sarei morta su quel pavimento per le troppe emozioni.

Buttai l'arma sul pavimento e poi caddi a terra in un urlo di disperazione, piansi a dirotto, sapevo che non  avrei potuto fare altro perché altrimenti sarei morta, ma la paura di aver ucciso un ragazzo con tutta la vita davanti era troppo difficile da sopportare.

Guardarono tutti scioccati l'arma e poi mio fratello e James vennero verso me cercando di rialzarmi, ma io non avevo nemmeno più la forza per respirare, mi abbracciarono nel tentativo di consolarmi, ma io vedevo soltanto il proiettile nella sua gamba e lo sguardo di mia madre e degli altri fissare l'arma a terra.

"ei ei calmati angelo" mi disse James, ma io cacciai fuori un altro urlo

"ei piccola guardarmi" mi disse James puntando i suoi occhi nei miei, immaginai di avere tutto il trucco sbavato "mi stai preoccupando, devi prendere dei respiri profondi" ma io non ce la facevo

Puntai i miei occhi sull'arma a terra, ma James lo vide, la prese la scaraventò contro il muro facendola rompere in mille pezzi

"CHE CAZZO AVEVI IN MENTE!" mi disse lui e io gli mostrai tutta la disperazione attraverso gli occhi

"porca puttana non so cosa è successo, ma non avresti nemmeno dovuto provarci a pensare di suicidarti con quell'arma di merda!"

Mi alzai con tutte le forze che avevo, mi appoggiai ai muri e mi trascinai in cucina sotto lo sguardo attento di tutti e soprattutto di James credendo di voler commettere altri atti suicidi, mi piazzai davanti al frigo con le lacrime negli occhi ad offuscarmi la vista, vidi la birra, l'aprì e inizia a berla, però le immagini delle sue mani sul mio corpo, dovunque iniziarono a presentarsi limpide nella mia mente.

Guardai la birra e la scaraventai contro il muro facendola rompere in mille pezzi, spargendo tutti i cocci di vetro dovunque e li fissai, mi sentivo come loro...rotta in mille pezzi. Mi sentivo come quei muri...sporchi

Sentì le mie gambe cedere ma due braccia forti e muscolose mi afferrarono in tempo e strinsero forte...era lui, lo riconoscevo il suo profumo, era inconfondibile quel forte odore di menta che emanava tutto il suo corpo e che fu come una droga che mi fece rilassare.

Mi lascia cadere e ci sedemmo sul pavimento, lui mi fece appoggiare la testa sul suo petto e mi lascia cullare da lui. Mi accarezzava i capelli e le braccia cercando di scaldarmi, ma non sapeva che io non sentivo nulla, a volte mi lasciava dei leggeri baci sulla testa ma la mia mente non faceva altro che ricordare le sue mani sul mio corpo e la pistola che tenevo tra le mani.

SPAZIO AUTRICE:

Ei guys! come va? è stato un parto questo capitolo ahahah, ho iniziato a piangere, ma adesso vi faccio un po' di chiarezza.

Allison è riuscita a difendersi perché dopo ciò che gli era successo con Jake lei aveva frequentato lezioni di autodifesa. La parte più bella secondo me è stato quando ha dato un calcio facendo cadere la pistola, mi sono immaginata tutto nella mia mente e niente è stato bellissimo.

Voi cosa ne pensate? fatemelo sapere perché sono curiosa...qual è stata la parte più bella secondo voi?

Commentate e votate se vi va ;)

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