He? Worried?.

1.2K 32 1
                                    

-Non voglio più vedere atteggiamenti del genere nella mia scuola- annunciò il preside più serio che mai.
-Soprattutto non intendo vedere voi due in questi atteggiamenti, ci siamo capiti?- domandò poi osservando attentamente i due ragazzi che aveva avanti a se.
-Si- sussurrò il più piccolo dei due.
-Incomincia ad uscire McCole, io devo scambiare altre due paroline con lui- puntò con un dito Zayn che intanto aveva allungato le gambe in avanti, assumendo una posizione più comoda.
Arthur si alzò in silenzio e lanciò un'occhiata a Zayn, per poi uscire in silenzio dalla stanza.
-Allora Malik, cosa è successo davvero?- Zayn fece roteare gli occhi scocciato.
-Le ha già raccontato tutto McCole- rispose sprezzante il moro.
-Non sono nato ieri, Malik, so quando i miei alunni raccontano bugie, scommetto che se non ci fosse stato lei in questa stanza, Arthur mi avrebbe raccontato tutto, nei minimi dettagli-
-E allora perché non ha fatto uscire me?-
-Perché voglio che sia lei a dirmi la verità- spiegò velocemente il vecchio. -e poi ragiona Zayn... non credo che sia stato ragionevole mettere le mani addosso a un ragazzo più piccolo di te- sbottò passando dal 'lei' al 'tu'.
-Non mi importa se è più piccolo o più grande di me. È un coglione, si è comportato da tale e si meritava una bella lezione -
-Cosa intendi per 'aver fatto il coglione'?-
-Si è fatto i cazzi miei, ok?- disse esasperato Zayn alzandosi dalla sedia. -cercherò di non ucciderlo, arrivederci- sbottò velocemente e uscì dalla stanza appoggiandosi alla porta.
Quel McCole era riuscito a farlo innervosire di nuovo, non erano bastate le parole che gli aveva rivolto a casa di Liam. Avrebbe mantenuto la calma, fino ad un certo punto. Ma se continuerà a giocare sporco, l'avrebbe fatto anche lui.
Mise le mani nelle tasche dei jeans neri e si incamminò per il corridoio ormai deserto a causa delle lezioni, e non aveva intenzione di andare nella sua così si sedette per terra accanto agli armadietti e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto.
Se ne accese una e appoggiò la testa al muro. Quella stupida scommessa lo stava facendo diventare pazzo: Karen, McCole, i soldi e tutto il resto appresso. Aveva bisogno di una tregua, anche solo per un paio d'ore, sarebbero bastate.
Tirò fuori il cellulare e compose un numero ghignando.


Suonò la campanella e Karen si affrettò, insieme a Safaa, a cercare Arthur. Gli doveva parlare, e doveva avere delle risposte.
Non aveva creduto né alle parole di Liam né quelle di Harry, Zayn era capace di tutto e il succhiotto ne era la prova certa.


-Sta attendo a quello che fai, Arthur. Ti stai mettendo in guai seri- spiegò Liam con calma al ragazzo che aveva davanti a se.
-Non mi importa di quello che può fare Zayn, non deve comportarsi così con me, ne con Karen, e lei non merita un comportamento del genere da parte sua-
Liam alzò un sopracciglio, sorridendo beffardo.
-Non fare il cretino Arthur, tu non sei da meno, siete entrambi due grandi stronzi, e vi state divertendo, quindi...non raccontare niente a Karen- Arthur ci pensò su e non aveva tutti i torti Liam, anche lui si voleva scopare la Morrison, e nessuno gliel'avrebbe impedito, tantomeno Zayn, ma accettò lo stesso.
Sarebbe stato divertente.
-Ok-


-Arthur! Aspetta- urlò Karen sbracciandosi e avvicinandosi di corsa al motorino di McCole.
-Hei- la salutò.
- Volevo chiederti una cosa- si sistemò la borsa in spalla impacciata.
-Certo, dimmi- Arthur sorrise.
Credibile, quanto bugiardo.
-E' vero quello che hai detto prima a Zayn?-
-No- rise -era solo un modo per farlo innervosire, so che odia quando si dicono cose non vere sul suo conto, e quello era un modo per farlo incazzare-
-Sicuro?- domandò Karen.
-Certo, stasera esci con me?-
Oh cazzo.
-Ehm...stasera devo stare con Safaa a casa sua, ma possiamo fare per il prossimo sabato-
-Ok, ci vediamo allora, ciao!- la salutò per poi schioccargli un bacio sulla guancia e partire col motorino.
Sospirò guardando Arthur allontanarsi e si voltò di nuovo cercando con lo sguardo Safaa, la vide e gli andò in contro.
-Allora?- domandò questa.
-Ha detto che ha mentito, dopotutto è da McCole, giusto?-
-Già- mormorò Safaa stringendo forte la borsa fissando un punto davanti a se.
-Non ci pensare, Liam è innamorato di te- la rassicurò Karen osservando Liam che rideva e scherzava con una ragazza.
-Credo che mi voglia far pentire di avergli detto di no- sospirò -ma adesso non è momento di pensarci, ora andiamo a casa tua, mangiamo e andiamo a fare shopping, così stasera staremo sul mio divano a guardare film di tutti i tipi fino alle due di notte-
-Già- risero e si incamminarono verso casa Morrison chiamando per telefono Alice.

My best friend's brother || (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora