And if you fall in love, Zayn?.

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Stava comoda, ogni muscolo del suo corpo era perfettamente rilassato. E il cuscino era più morbido del solito.
Anche se, di solito, non emetteva nessun suono. Era piacevole e rilassante, simile ad un cuore che batte. Si mosse nel letto allungando le gambe e abbracciando qualcosa.
Si accoccolò di più nel cuscino e sospirò.
Sentì il suono del battito del cuore aumentare non appena lo fece, a chi appartenevano?
Aprì gli occhi lentamente e si trovò davanti al naso un petto muscoloso, qualcuno con due tatuaggi. Seguì la linea del petto fino alla vita, dove c'erano le sue braccia, e al di sotto di quelle c'erano dei boxer neri Calvin Klein e infine le sue coperte. Alzò il viso timorosa di vedere a chi appartenesse quel corpo e non appena incontrò lo sguardo scuro e luminoso di Zayn sgranò gli occhi.
-Zayn-
-Karen- sentì pronunciare. Strano, le labbra del moro non si erano mosse.
-Karen svegliati, adesso!- urlò qualcuno e la ragazza aprì di getto gli occhi mettendosi a sedere.
Vide suo padre uscire dalla stanza e chiudere la porta, poi portò lo sguardo sul letto e notò non c'era nessuno al suo fianco.
Che fine aveva fatto Zayn?
Si grattò la testa ed emise un sospiro frustato. Era stato un sogno. Un fottutissimo sogno.
Si alzò dal letto sbattendo i piedi per terra: era arrabbiata. Non solo perché aveva sognato Zayn Malik, ma perché era stato un sogno così realistico che le sarebbe piaciuto vivere nella realtà.
Adesso ci mancava solo che si mettesse a fare pensieri osceni sul moro e la sua vita si sarebbe definitivamente conclusa, non per qualcosa, ma si sarebbe suicidata.
Scese al piano di sotto e si sedette a tavola di fronte ai suoi genitori.
-Come mai hai fatto fatica a svegliarti, tesoro?- le chiese sua madre aspettandosi una sua risposta. Una risposta che non sarebbe arrivata. Nessuno doveva parlarle appena sveglia, non avrebbero ricevuto nient'altro che un ringhio e mugolio, e fu quello che rivolse a sua madre: mugolò.
Dopo un quarto d'ora era pronta e uscì di casa annoiata, come tutte le mattine dopotutto.
Si incamminò lungo il marciapiede e sfilò dalla borse il suo fidato mp3, niente di simile ad un Ipod. Prese le cuffiette e si mise ad ascoltare Ed Sheeran, quel ragazzo era capace di farla rilassare più di un idromassaggio. Mise le mani nella tasca della felpa e sospirò, girò in un vicolo e poi venne fermata per il braccio. Si girò pronta a prendere a cazzotti qualche pervertito, ma si trovò davanti Malik. Pervertito lo era, quindi non c'era andata molto lontano.
Si tolse le cuffiette e lo guardò stranita.
-Malik- lo salutò.
-Karen- ricambiò lui abbozzando ad un sorriso e Karen lo fissò come incantata e si accorse della leggera barba che copriva il mento del ragazzo.
-Che ci fai qui?-
-Sono venuto a darti un passaggio- spiegò Zayn indicando con il capo la moto parcheggiata non molto lontana da loro.
-E hai preso questa decisione quando precisamente..?- domandò infastidita per l'ennesima volta dalla sfacciataggine del ragazzo.
-Adesso- la prese di nuovo per il braccio e la trascinò vicino alla moto. Era più grande di quanto sembrava da lontano.
-Io non ci salgo su quell'aggeggio- borbottò Karen.
-Paura, babe?-gli sussurrò vicino all'orecchio e la ragazza si allontanò di botto, non avrebbe commesso lo stesso errore del giorno precedente.
-Mi spiego meglio: non ci salgo su quella cosa con te-
Zayn alzò gli occhi al cielo e si chinò sulla moto prendendo il casco e mettendoglielo in testa.
-Hei!- si lamentò Karen provando a levarselo, e Zayn ci poggiò la sua mano sopra.
-Monta in sella e non fare storie, mi sono svegliato dieci minuti prima per venirti a prendere- spiegò velocemente sedendosi e accendendo il motore.
Ok, forse in quel momento sembrava una vera rincoglionita: impalata davanti a Zayn con una faccia da pesce lesso e un casco che era il triplo di lei in testa.
-Non dovevi disturbarti, non ti ho mica chiesto io di venirmi a prendere- lo rimbeccò salendo sul sedile posteriore cercando di mantenere le distanze, anche se risultava piuttosto difficile.
-Abbracciami- le ordinò per la seconda volta in due giorni.
-Lo faccio solo perché non voglio cadere, non farti strani film in testa- spiegò allacciando le proprie braccia alla vita di Zayn, proprio come nel sogno.

Scese dalla moto parcheggiata nel mezzo del cortile della scuola, dove tutti potevano vederli. Che grande pensata quella di Zayn.
Guardò Karen scendere un po' impacciata dalla moto e una volta con tutti e due i piedi per terra si guardò in torno.
Si levò il casco da testa e glielo porse rossa in viso.
-Ti imbarazzi per niente, Morrison- la prese in giro.
-Non sono imbarazzata!- negò assumendo un tono da bambina.
-Ma queste dimostrano il contrario, babe- disse Zayn dando un pizzicotto sulle guance della ragazza.
-Oh, smettila di pensare alle mia guance ed entriamo- si scansò lei incamminandosi verso l'entrata e Zayn la raggiunse con pochi passi.
-Cos'è tutta questa fretta ad entrare? Tanto non dobbiamo fare lo stesso un cazzo- la prese per il braccio e la fermò. Vide gli occhi della ragazza guardarlo dubbioso per poi li sgranarli.
-Cazzo. Il cornetto- borbottò lei battendosi le mani in viso continuando a mormorare tanti 'cazzo' uno dopo l'altro.
-Cornetto?- ripeté lui stranito.
-Mi accompagni a comprarne uno?- domandò Karen diventando rossa per la seconda volta.
-Ok...- non aggiunse nient'altro a causa della ragazzina che gli aveva afferrato la mano e lo trascinava fuori scuola diretti al bar sulla strada opposta all'edificio.
Entrò nel bar e lei chiese un cornetto alla crema da portare via, e il cameriere -maschio naturalmente- le sorrise ammiccante e si diresse a prenderle quel maledetto cornetto, che in quel momento Zayn gli avrebbe ficcato nel culo.
Quando ritornò, Zayn scansò di lato Karen mettendosi davanti al cameriere sorridente, prese dalla tasca i soldi e glieli porse.
-Che stai facendo, Zayn? Devo pagare io- borbottò contrariata Karen cercando di spostarlo e lui le rivolse una veloce occhiata per farla smettere.
Era troppo concentrato a fissare il cameriere.
Gli prese da mano la busta con il cornetto e lo scontrino che fissò divertito: aveva scritto il suo numero. Che gran pezzo di coglione.
Quest'ultimo assunse un'espressione intimorita e Zayn gli scoppiò a ridere in faccia.
-Per quanto io sappia di essere affascinante, amico, mi dispiace deluderti, ma non esco con i ragazzi- ghignò, prese per mano Karen e uscì dal bar.
-Sapevi che non era per te il numero- lo accusò lei.
-Certo che lo sapevo,non sono mica rincoglionito-
-E perché l'hai fatto? E poi dovevo pagare io, non tu- continuò con la sua lagna la ragazza al suo fianco.
-Non morirà nessuno se per una volta pago io, babe- le fece un occhiolino e gli porse la busta.
-Allora la prossima volta ti offrirò qualcosa io- Zayn alzò gli occhi al cielo e passando vicino al cassonetto della scuola ci buttò dentro lo scontrino con il numero.
-Oppure sabato sera ti fai trovare pronta per le otto e andiamo al cinema- affermò lui stando attento all'espressioni che prendevano forma sul viso di Karen.
-Come?- domandò incredula fermandosi nel corridoio.
-Hai capito benissimo, Morrison. Sabato sera alle otto.-

Zayn Malik le aveva appena chiesto di uscire. O meglio dire imposto.
Solo loro due.
Da soli.
Cos'era? Un appuntamento? Probabilmente no, Zayn non era un tipo da quel genere di uscite, niente ristorantini o cavolate simili.
Era molto di più ragazzo da pub o da fast food. Doveva essere sincera? Gli sarebbe bastato quello. Dopotutto sarebbe stata una serata come le altre e poi lui sarebbe ritornato a stuzzicarla e prenderla per il culo.
Doveva impedirglielo.
Doveva impedirglielo perché sarebbe andata a finire male, perché le avrebbe rovinato la vita e perché, molto probabilmente, lei avrebbe provato un sentimento che lui non ricambierà mai.
Sbuffò e guardò l'orologio. Erano le nove. Tra due ore sarebbe dovuta andare dal professor Pierce per l'interrogazione, alla quale doveva prendereminimo il voto massimo. Aveva ripetuto per tutto il pomeriggio e non poteva permettersi un altro voto basso.
La sua vita sarebbe finita e suo padre non le avrebbe comprato un nuovo cellulare. Che grande fregatura la scuola.
-Karen- la salutò Arthur abbracciandola.
-Heilà- ricambiò un po' rigida.
-Ho un'ottima notizia-
-Quale?- domandò senza interesse.
-Mercoledì prossimo, i miei stanno a via per lavoro, quindi potremmo anticipare l'uscita per quel giorno.-
Oh, cazzo.
-A casa tua?-
-Si-
-Da soli?-
-Certo-
Doppio cazzo.
-No so...-
-Andiamo, non succederà niente- disse lui guardandola con gli occhi illuminati.
-Non per questo, ma...-
-E dai, non ti violenterò mica- continuò lui prendendole una mano.
Karen gli fece mollare la presa e si allontanò di un passo, quel ragazzo incominciava a prendersi troppa libertà.
-Ok- sorrise -ma adesso devo andare, c'è Safaa che mi aspetta-.
Lo scansò e si avviò verso l'amica, e solo in quel momento le venne in mente che non sapeva il luogo dove abitava McCole. Gliel'avrebbe chiesto un altro giorno, tanto c'era una settimana di tempo.
-Safaa- la salutò.
-Heilà Karen, che fine hai fatto stamattina? Hai fatto più tardi del solito-
-Tuo fratello- spiegò velocemente.
-Oddio, sei tu quella che è andato a prendere con la moto?- domandò esterrefatta Safaa aprendo la bocca a 'o'.
-Si...- disse lei titubante cercando di capire il senso della frase dell'amica.
-Non ha mia fatto salire nessuno su quella moto, manco a me- borbottò infastidita e imbronciata Safaa.
-Davvero?- Karen sgranò gli occhi.
-Già-
Triplo cazzo.

-Tu adesso mi spieghi perché cazzo Karen è salita sulla tua moto e a me non me l'hai mai permesso! E lo voglio sapere adesso- sbraitò adirato Harry prendendo Zayn per le guance e sbattendolo a desta e a sinistra.
-Harry, cazzo! I capelli- disse infastidito Zayn aggiustandosi la cresta.
-Non me ne fotte un emerito cazzo dei tuoi capelli. Dimmi solo perché?-
-Perché cosa?- domandò Liam una volta raggiunti gli amici.
-Ha fatto salire Karen sulla moto- ringhiò Harry.
-Quella moto?- domandò Liam scioccato.
-Quella moto-
-Mi dite qual è il problema?- si intromise Zayn nel discorso.
-Cazzo! Zayn Jawaad Malik si è innamorato- urlò Liam.
Zayn emise una forte risata che durò più di cinque minuti, mentre i suoi amici lo guardavano serio.
-Hai sparato la cazzata più cazzata del mondo, Liam- aggiunse poi asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi.
-Non era una cazzata, vero Hazza?-
-Certo che non lo era, qui si parla di una cosa seria, Zayn. Non di una cazzata- disse Harry incrociando le braccia al petto.
-Avanti solo perché ho fatto salire la Morrison sulla moto, non vuol dire che ne sia innamorato, che orribile parola- disse inorridito.
-A allora perché l'hai fatta salire?- domandò Liam.
-Perché mi andava, punto, non ci deve essere per forza un perché-
-E allora fatti andare anche a me- disse in modo isterico Harry non capendo neanche lui il senso logico della frase appena detta.
-Mai!-
-Però ti piace, la Morrison- Liam disse quelle parole con estrema leggerezza.
-Non è che mi piace, me la voglio scopare, solo quello. Ti ricordo che devo portare al termine una scommessa- gli ricordò Zayn prendo una sigaretta e accendendola.
-Lascia stare la scommessa Zayn, arriverà il giorno in cui ti piacerà davvero, e non solo per una scopata- continuò Liam più serio che mai.
-Senti Liam, a me Karen Morrison non piace. Ho già programmato un piano per portarmela a letto, fai fare a me, non c'è nessun rischio- fece un tiro dalla sigaretta -forse c'è rischio che lei si innamori di me-.
-E se ti innamori tu, Zayn?- gli domandò Harry, anche lui serio.
-Smettetela, tutti e due.- ringhiò il moro.
-Zayn Malik non può innamorarsi. Non può e non vuole amare nessuno.-

My best friend's brother || (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora