L'ira di Giovanni

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Pov's Giovanni
Sono arrabbiatissimo! Ma cazzo non può stare zitta e buona una cazzo di volta! Non mi sembra di chiedere l'impossibile! Deve rovinare sempre tutto quella ragazzina.
Non mi va di vedere con chi sono in stanza per cui decido di andare in giardino: è un giardino davvero grande e ci sono un sacco di alberi. Mi siedo su una panchina che si trova sotto un albero di ciliegio e guardo il cielo. Padre, ti conoscerò mai? Riuscirò mai a scoprire chi sono davvero? Riuscirò mai a salvare la mamma? Chissà dov'è? Ho troppe domande senza risposta, troppe incertezze, mi sento così insicuro e affranto! Per la prima volta in vita mia non so davvero che fare! Non so come comportarmi, non so davvero a chi rivolgermi. Sono da solo ad affrontare tutto questo!

X:< Hei, ciao!>
Sollevo lo sguardo e vedo che si tratta di una ragazza. Ha dei capelli biondo platino e degli occhi azzurri intensi. Io le faccio un cenno con la testa sperando vada via, voglio stare da solo.

X:< Emh... Vedo che non sei di molte parole! Piacere io sono Beatrice!>
Dice sedendosi affianco a me e porgendogli la mano. Ma perché non se ne va via? Cosa vuole?

Io:< Io mi chiamo Giovanni>
Dico stringendole la mano.

Bea:< Beh lo so e so anche che sei molto pensieroso e hai bisogno di risposte>
Mi irrigidisco e la guardo.

Io:< Cosa intendi?>
Chiedo curioso

Bea:< Beh, è il mio talento! Riesco a percepire i pensieri delle persone>
Dice facendo illuminare i suoi occhi di un viola intenso.

Io:<Talento?>

Bea:< Si tutti hanno un talento, è il tuo potere ecco!>
Mi dice sorridendo.

Io:< il mio potere...>
Dico sussurandolo.

Bea:< si proprio il tuo! Allora qual'è?>
Mi chiede sorridendo. Ma se legge nella mente come fa a non capire che voglio stare per i cavoli miei! E continua a tartassarmi. Sbuffo e le dico

Io:< Io credo di controllare l'acqua>
Dico guardandomi le mani. Non sono sicuro di niente, potrei fare del male a qualcuno, non so controllare i miei poteri! Sono così insicuro di me stesso e così frustrato!
All'improvviso sento un suono: il suono di un ruscello, percepisco ogni gocciolina che scorre all'interno del corso d'acqua e che va a defluire in un lago, inoltre è molto lontano da qui, ma è come se lo sentissi a pochi centimetri di distanza. Poi un altro ruscello e di quello riesco a percepire anche la sorgente da cui deriva e a seguire con la mente tutto il suo percorso. Successivamente un altro e poi inizio a sentire la pioggia: ogni singola goccia e il ticchettio che produce quando si schianta al suolo e sulle finestre della case.
Mi stringo la testa tra le mani, non capisco cosa stia succedendo. Inizio anche a respirare affannosamente, sento la testa esplodermi, così urlo dal dolore.

Bea:< Giovanni! Giovanni! Concentrati su di me! Sulla mia voce! Pensa all'acqua che scorre dentro di me! Concentrati su quello!>
Dice entrando nella mia mente e stringendomi la mano. Provo a fare come mi dice e poco a poco smetto di sentire tutti quei rumori. Respiro affannosamente, guardando il cielo.

Io:< C-cos'è successo? Cos'erano tutti quei rumori? Che mi hai fatto?>
La guardo in cagnesco. Che cosa mi ha fatto?!

Bea:< Come io?! Io non ho fatto niente! E un "Grazie Beatrice per avermi salvato la vita" puoi anche dirmelo!>
Dice facendo le virgolette, poi sospira e continua dicendo

:< Hai perso il controllo, è dovuto ai sentimenti forti che stai provando. Devi essere davvero molto stressato, capita abbastanza raramente. Devi star soffrendo molto>
Poi mi stringe la mano, per farmi forza.

Io:< Sto attraversando una fase... solitamente sono una persona molto razione che raramente si fa trasportare dai sentimenti>
Dico apertamente.

Bea:< Capisco, senti ti va un caffè? Magari ti calmi un po' e ti distrai>
Dice ad un tratto.

Io:< Va bene andiamo!>
Io e Bea ci dirigiamo verso l'area caffe e dopo aver fatto un po' di fila ci sediamo a un tavolo lì vicino.

Bea:< Allora ti piace qui?>
Dice entusiasta e sorseggiando la sua cioccolata calda.

Io:< Non è un posto poi così male, ma tra una settimana me ne andrò, quindi non mi voglio affezionare troppo. Voglio solo imparare a controllare i miei poteri e andarmene.>
Dico deciso

Bea:< Sei molto determinato a perseguire i tuoi obbiettivi, ma secondo me rimarrai!>

Io:< Non ci conterei molto, una volta salvata mia madre io continuerò la mia vita normale sulla terra! E tutto questo sarà solo un sogno! Tutto frutto della mia immaginazione>
È vero la penso veramente così. Questa non è la mia vita, io non appartengo a questo mondo. Voglio tornare alla mia vita normale.

Bea:< Ma sei sicuro di quello che dici?>
Dice lei.

Io:< Non provare a scavarmi nella mente! Grazie per avermi distratto, ma ora vado! Devo cercare il mio compagno di stanza.>
Dico imbestialito. Mi alzo dal tavolo e senza darle tempo di parlare me ne vado. Vado a vedere nella bacheca in che stanza sono e con chi: 311 e sono con certo Max. Mi reco verso il piano dei 300 e mi metto a cercare la porta: ecco trovata! Busso ma nessuno risponde. Bene ora come cavolo faccio?

X:< Hei! Tu sei quello nuovo? il compagno di stanza di Max?>
Dice un ragazzo. Mi volto e lo osservò meglio: ha i capelli ricci raccolti e gli occhi rossi: sarà sicuramente un demone.

Io:< Si sono io! Piacere Giovanni!>
Dico stringendogli la mano.

X:< Io mi chiamo Noah! Max è in campo ad allenarsi per l'anniversario della battaglia dei due regni>
Io annuisco.

Io:< Battaglia dei due regni?>
Chiedo incuriosito

Noah:< Non ne hai mai sentito parlare? Si vede che sei nuovo!>
Dice sorpreso.

Noah:< Si tratta di una battaglia leggendaria che è entrata nella storia dei due regni: la principessa che è scomparsa da molto tempo, insieme a sua sorella Crystal, la regina, si sono ribellate al volere del proprio padre. Il padre ha fatto cadere la regina Crystal perchè amava il capo dell'esercito dell'inferno il re Evan e la principessa Giulia non riusciva ad accettarlo per questo anche lei si ribellò al volere del padre, andando negli inferi e innamorandosi del principe Federico. Il padre non accettava il loro amore così dichiarò guerra agli inferi: nella battaglia caderono in tanti, ma alla fine vinse l'amore. L'amore reciproco che provavano Giulia e Federico si tramutò nella spada dell'equilibrio e così sconfissero il re del paradiso. Purtroppo però dopo quell'attacco d'amore non si seppe più nulla della principessa Giulia e del bambino che portava in grembo e da quel momento l'uomo pieno d'amore che era diventato il re Federico fini e ne diventò un uomo spietato e colmo d'ira>
Rimango senza parole. Quel bambino: siamo io e Alessia. Non posso credere che sia andata veramente così, sono allibito.

Noah:< In occasione dell'anniversario di questa leggendaria battaglia stiamo organizzando una replica, che poi la famiglia reale vedrà! Su forza seguimi andiamo a vedere come procede>
Noah mi prende la mano e ci rechiamo verso il campo. In che cosa mi sto cacciando?!

Innamorata del nemico 2: la storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora