La questione "Morningstar"

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Pov's Alessia
Giulia:< tesoro! Sveglia siete in ritardo! Muovetevi! Vi devo accompagnare a scuola! Su! Alzatevi!>
Dice la mamma entrando in panico, fa sempre così quando siamo in ritardo. Ovviamente il mio fratello perfetto è già pronto, mentre io sono ancora tra le braccia di Morfeo. Ma perché non posso rimanere qui per sempre? Nel mio amato letto?

Giovanni:<avanti sorella muoviti!>
Dice robaltando il mio letto usando il suo tono da sarcastico, giuro lo strozzo.

Io:<ora le prendi!>
Gli urlo contro e lui mi ride in faccia: ma che cazzo ride!? Ora lo ammazzo.

Giulia:<tesoro! Su vestiti! Siamo in ritardo!>
Dice vedendomi ancora in pigiama, ma dice sul serio?! Faccio un rumore di disapprovazione e poi vado in bagno. Passano 5 minuti e mi sono messa una maglia dell'adidas e pantaloni strappati come scarpe le mie adorate vans basse, mentre lascio i capelli sciolti e mi metto un po' di mascara. Scendo in cucina con lo zaino e vedo seduti a tavola mia madre e il mio fratello perfetto a tavola: lui indossa una camicia a quadri rossa, dei jeans neri e delle vans. Mi siedo a tavola con loro per mangiare la colazione

Giovanni:<ci hai messo esattamente 5 minuti e 02 secondi>
Mi dice fermando il cronometro del cellulare. Dovete sapere che mio fratello è fissato con il tempo: lui la sera si programma tutto per sprecare meno tempo possibile per le cose inutili. Cioe ma vi rendete conto? È matto! Ma perché dovrei sapere quanto tempo ci metto a vestirmi! Insomma a chi interessa?!

Io:<e allora? Non me ne frega un cazzo!>
Dico urlandogli addosso

Giulia:<dai tesoro non prendertela per queste cose! Lo sai che tuo fratello lo fa apposta per darti fastidio>
Mi dice confortandomi. Ha ragione solo che non è facile non dargli corda. Guardo mia manna e decido di ignorare il comportamento bizzarro di mio fratello, iniziando a mangiare. Passano 10 minuti e siamo in macchina per recarci a scuola: purtroppo i nostri due licei si trovano nello stesso istituto quindi: certe volte io e mio fratello ci incontreremo passando per le aule. La scuola e enorme e ha circa 4 piani: la classe artistico si trova nell'ultimo piano e la scientifico si trova al terzo mentre al secondo si trova la classe linguistico e al primo la segreteria. La scuola possiede un enorme sagrato e due palestre. Scendo la macchina e mi sale un po' di ansietta: sapete il primo giorno di scuola è sempre così.

Giulia:<mi raccomando comportatevi bene! Se ci sono problemi non esitate a chiamarmi! Vi vengo a prendere per le 13, mi trovate sempre qui! A dopo>
Ci dice, dopo lei torna a casa lasciando me e mio fratello da soli al cancello. Decidiamo di entrare

Giovanni:<bene! Le nostre strade si dividono, ci rivediamo qui sorella!>

Io:<si ciao, fratello e buona fortuna>
In fondo gli voglio bene. Dopo esserci separati mi avviò verso la mia aula e finalmente la trovo: appena entrò in classe è come se il tempo si fermasse e tutti mi guardano: ma che cazzo hanno da guardare?

Io:<emh ciao!?>
Dopo ritornano a parlare dei cazzi loro. Mi siedo in terza fila e una ragazza si avvicina a parlarmi

X:<ciao mi chiamo Beatrice, puoi chiamarmi Bea!>
Dice entusiasta

Io:<ciao io sono Alessia!>
Dico presentandomi sorridendole

Bea:<hai degli occhi particolari!>

Io:<si, è un problema?>
Dico lievemente alterata. I miei occhi sono da sempre stati un problema, in ogni mia relazione di amicizia, perché sono l'uno completamente diverso dall'altro, ogni tanto vorrei non averli!

Bea:<no per niente! Anzi sono molto belli!>
Le sorrido e ci sediamo vicine. Continuiamo a parlare del più e del meno fino a che un ragazzo entra in classe: aveva i capelli azzurri e gli occhi castani: lui appena entrò in classe mi guardò stranito e sorpreso, possibile che lo avessi già visto da qualche parte? Ha un volto così familiare, ma proprio non capisco a chi assomiglia! Mentre cerco di capire questo, arriva l'insegnante che dopo averci fatto un breve discorso fa l'appello

Insegnante:<allora! Voi ditemi presente: Beatrice Alonso?>

Bea:<presente!>
Ci guardiamo e scappa una risatina

Insegnante:< Sara Bonet?>

Sara:<presente!>
L'insegnante continua così fino a quando non dice il mio nome

Insegnante:< Alessia Morningstar?>

Io:<presente!>
Quando mi sono alzata dicendolo, notai che il ragazzo prima si era irrigidito e sembrava conoscesse qualcosa, ma perché e sopratutto cosa?

Insegnante:< Giulio Morningstar?>
Cosa! Non è possibile! Non può avere il mio cognome! Ma chi è? Chi lo conosce? E se papà? No non può averlo fatto! Non posso accettarlo!

Giulio:<presente!>

Insegnante:<ah! Che caso curioso! Siete fratelli?>
Ci chiede.

Io:<No! Mio fratello fa la prima scientifico e si chiama Giovanni!>
Rispondo io guardando l'insegnante e Giulio annuisce

Insegnante:< poi avete un cognome così strano! Posso sapere perché? Insomma è un cognome così aulico e poco comune>
Ci domanda

Giulio:< beh... è il cognome di mio padre e basta!>
Io annuisco, perché questa insegnante vuole sapere tutte queste cose!? Non può farsi i cazzi suoi?!
Lei dopo finisce con l'appello e passiamo le prime tre ore a chiacchierare: infatti dato che è il primo giorno non abbiamo fatto niente. Finalmente sentiamo il suono della campanella e mi reco con Bea al bagno. Durante il tragitto vedo mio fratello parlare con dei ragazzi più grandi di lui e mi metto a sentire

X:<uhh! Ma guarda! Una matricola sapientona! Che ne dite di darli una lezione?>
Dice un ragazzo dai capelli scuri

Giovanni:<ma cosa volete? Non sapevate rispondere a una domanda e sono solo intervenuto! Se siete degli stupidi non è mica colpa mia!>
Ma è pazzo!? Sono dell'ultimo anno e se li mette contro!

X:< va bene ragazzi diamogli una lezione!>
Dice il ragazzo iniziando a picchiare mio fratello, insieme agli altri due. Ma come si permettono! Presa dall'istinto decido di intervenire, e mi metto davanti a mio fratello che ha un occhio nero. Nel corridoio per fortuna non c'è nessuno, devono essere tutti i giardino.

Io:<ma chi vi credete di essere!?>
Urlo ai tre ragazzi in preda all'istinto.

X:<oh! Ma che carina! È arrivata la fidanzatina!>
Cosa?! Ma che dice?!

Io:<ma che cazzo dici!? Non sono la sua fidanzata! Sono la sorella!>

X:<ah! Beh, meglio per me! Ora pulce spostati che lo sistemo!>
Io non mi sposto di un millimetro, e sento qualcosa iniziare ad accendersi in me. Qualcosa di nuovo, mai provato prima.

X:<avanti bellezza, a te ci penso dopo, ora spostati>
Ci sta provando con me! Ma che schifo! Osa picchiare mio fratello e ci prova con me! Am con chi crede di parlare!

Io:< ma come ti permetti! Fai schifo!>
E lui mi da un sonoro schiaffo in faccia. Vi rendete conto!? Uno schiaffo!? La rabbia prende il controllo su di me, e inizio a sentire un gran male sia nella schiena e sia sulla testa. E così forte che mi fa piegare in due dal dolore, am non è paragonabile alla rabbia che provo verso quei tre ragazzi: devo fargliela pagare! Meritano una punizione! Sollevo lo sguardo verso i tre e loro si spaventano: sembra che abbiano visto qualcosa di spaventoso! Dopo scappano dalla parte opposta. Inizialmente non capisco, ma dopo mi sollevo e mi specchio nel riflesso della finestra...


Innamorata del nemico 2: la storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora