Epilogo

724 28 3
                                    




Caro Gilbert,

Questa è l'ultima lettera che scriverò. Ho deciso che ti consegnerò il baule, in fondo è sempre stato tuo.
Non proprio il baule, in realtà quello appartiene a Marilla, anzi probabilmente glielo dovrai ridare.

No, intendo il contenuto del baule. Le lettere.

Voglio che tu sappia, non voglio più segreti. Ogni giorno, senza di te, è stato un'angoscia. Dal primo momento in cui ho capito di amarti, tanti anni fa, quando mi hai protetta da quel bullo di Billy senza nemmeno conoscermi, qualcosa è cambiato in me.

Sono sempre Anna, ma non potrei più essere me stessa senza di te. Capisci cosa intendo?

Me ne sono resa conto in questi ultimi anni.

È strano pensare come un qualcosa che ho sempre creduto magico e fuori della mia portata, l'amore, mi abbia raggiunta in così tenera età.

Sarà per sempre motivo di tristezza, per me, il fatto che non sono stata in grado di capirlo prima. Chissà quante sofferenze ci avrei risparmiato e chissà, forse sarei riuscita a camminare fino all'altare con Matthew al braccio, se solo lo avessi capito prima.

Ma non posso farmene una malattia. La vita è così, in continuo bilico tra bellezza e desolazione. Dobbiamo prendere il buono ed essere grati per quello che ci resta.

Questa ultima lettera la voglio dedicare a questo: ai sentimenti che mi hanno sempre accompagnata, all'amore che mi ha riempita fino a essere la donna e la moglie che sono oggi.

Gilbert, senza di te non sarei Anna.

Grazie per avermi aspettata.


Tua per sempre,

Anne Shirley-Cuthbert Blythe.


P.s. Mary ha appena iniziato a piangere, per cui ho dovuto tagliare drasticamente il contenuto della lettera. Spero di essere stata esaustiva. Oh santo cielo, per essere una neonata ha decisamente dei polmoni forti. Credo abbia preso da me.

La resilienza del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora