IV. 𝐥'𝐚𝐧𝐢𝐦𝐨

719 34 11
                                    


Angolo autrice:
LEGGETE È IMPORTANTE!
Vi consiglio di leggere questo capitolo con la canzone sopra citata:
Us, di James Bay
Spero appreziate, buona lettura.

« O mio dio, LOUIS BASTA CON IL PIANO FORTE! » urlò la sorella seccata. Ma non sembrò ascoltarla. « è mezza giornata che suona, non è andato neanche a scuola. Spero che mamma non se la prenderà. Non capisco che gli è preso. » continuò, intraprendendo una conversazione con Issie. « Per me, questa cosa puzza. » Millie spalancò gli occhi. « Ma dove avete le orecchie quando parlo?! Sono giorni che lo dico! » spazientita, sbuffò sonoramente. L'altra ridacchiò divertita. « Ti immagini avesse trovato una ragazza? Non che per lui sia complicato. » si affrettò ad aggiungere la più grande. Millie spalancò gradualmente la bocca. « Invece no! Secondo me...LO STRUDEL! » gridò, in preda ad una scoperta. « Cosa? » chiese la maggiore, sbigottita. « Alle mele! Lo strudel alle mele! » corse in cucina, scomparendo dalla vista dell'altra. « D'accordo... » si mise comoda sul divano a messaggiare, mentre le note serene della musica viaggiavano nell'aria.

Non toccava i tasti, quasi li sfiorava. Sin dalla sera del giorno prima, era stato invaso da una serena adrenalina. Che controsenso. I suoi occhi erano quasi totalmente chiusi. E pensava solamente. Ma vi starete chiedendo, a cosa pensava, Louis?

Non ve lo dirò mai.

...

Tra scuola e impegni vari, passò una settimana, molto lenta e stremante. In ogni caso, ogni qual volta che potevano, Louis e Cassandra si sentivano per telefono. Giusto l'ultima volta, era stato giovedì. Si erano organizzati in modo tale che lui la venisse a prendere a scuola l'indomani. Stranamente, data l'occasione, lei si era vestita molto bene; tanto che alcuni ragazzi a scuola, che non l'avevano mai guardata, adesso si erano girati a fissarla. Bastava così poco? Comunque il suo impegno non era di certo per loro. Anche perché provava un certo fastidio, nell'essere giudicata male e poi nel diventare improvvisamente la preferita da tutti. Le solite ragazze che la prendevano in giro e  la guardavano male, guarda caso, quel giorno decisero di screditarla davanti agli altri ancora di più. Brutte galline. Ma cercò, come al solito, di non badarvi, restò invece a parlare con la sua migliore amica. Anzi la sua unica amica. « Ehi Lexie! » quando l'altra la vide, spalancò gli occhi e la bocca in modo strano. « Da quando indossi la divisa con la gonna? Metti sempre i pantaloni. » osservò, con i suoi occhiali quadrati. « Beh sì...c'è qualche problema? » le domandò, incrociando le braccia. L'altra scosse la testa, ancora un po' scioccata. « Cassandra. C'è qualcosa che devi dirmi? » Oh no. Lo sguardo alla Lexie...Non poteva mentirle. « Sì. » emise uno sgrilletto soffocato. Come se le avesse rivelato che una galassia stava per precipitare, la afferrò per un braccio e la trascinò a sedere nel banco con sé. « Muoviti e racconta. » La mora, leggermente spiazzata, le disse. « Meglio dopo. Non voglio che ci sentano. » L'altra ragazza, aggrottò le sopracciglia e le rivolse un'altra occhiata accusatoria, ma non della stessa gravità di quella di prima. Poi si voltò e non si parlarono più per il resto delle lezioni. Durante la pausa pranzo, ebbero finalmente tregua.

« Allora?! »

« Shhh! » la ammonì, mentre poggiavano i loro vassoii pieni di cibo sul tavolo.

« Tua madre ha smesso di urlare? O forse sei incinta? » le domandò, a raffica. « Oppure sei un idiota. » le rinfacciò. Lexie ridacchiò. « Ho conosciuto un ragazzo lo scorso fine settimana. » L'amica battè piano le mani, con un sorriso a trentadue denti e uno strilletto eccitato. « Come si chiama? »

« Non so se sia qualcosa di serio...ma spero di sì. Comunque il suo nome è » Qui abbassò di molto la voce e si avvicinò di più all'altra amica. « Louis Partridge. » Lexie urlò in modo non proprio contenuto e mezza sala si girò verso di loro. Cassandra, imbarazzatissima, le sussurò « Sei impazzita? » Contenendosi a stento, corsero dritte in corridoio. « Sei...sei seria? » le chiese. Cassandra annuì, ammiccando. « Ma tu...sai chi è Louis Partridge?! » continuò Lexie, super emozionata. La mora la guardò sbigottita. « Lo conosci? » Lexie sospirò, guardandola. « Tutto il mondo lo conosce. È un modello e un attore. » riprese, con tono ovvio. « Solo io non ero a conoscenza della sua esistenza prima di averlo incontrato? » con voce stranita. Lexie annuì, stupita che lei non ne sapesse nulla. « In effetti mi ha accennato qualcosa a proposito della sua carriera. Ma non credevo fosse...così famoso. » L'amica sospirò, per la seconda volta, più sconfortata che mai. « Cara, devi rivedere le tue priorità. » Cassandra le mandò un'occhiata di fuoco. Ma poi Lexie tornò al discorso di prima. « Comunque...mi stai dicendo, che Louis Partridge...verrà a prenderti a scuola...tra poco? » con sguardo incerto e un'espressione un po' sghemba, Cassandra rispose « Sì?... » L'occhialuta cominciò ad ansimare, e con voce pesante la rimproverò « Tu non mi hai detto niente e io adesso rischio di morire d'infarto. » L'altra ridacchiò. « Su smettila. »

Abbastanza cuore || Louis PartridgeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora