VI. 𝐞 𝐢𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐨

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Consiglio:
Leggete questo capitolo ascoltando, "Courage to Change" di Sia.

Cassandra era in casa con Lexie, in un normale e stressante pomeriggio di studio.

Quando, ad un certo punto, alzando il capo, si ritrovò davanti la figura di Louis Partridge.
O meglio, dietro la finestra semiaperta della stanza. Si alzò, facendo strisciare la sedia sul pavimento, provocando l'iralità dell'amica. « Ma che fai? » sbottò infatti. Ma non se ne curò. Sorpassò la scrivania con un'abile salto. Spalancando totalmente la finestra, lo salutò « Ehi Louis! »

« Sai che sei molto carina quando sorridi? » le diede in risposta. Cassandra alzò gli occhi al cielo, sforzandosi di attutire la linea curva all'insù della sua bocca. Sentiva Lexie alle proprie spalle ansimare e quando si voltò nuovamente verso di lei, ne ebbe una conferma. Le fece un segno ammonitrice con la testa, incitandola a venire verso di lei. Parve obbedire. Infatti, pochi secondi dopo, si ritrovò esattamente accanto a l'altra.
« Senti Louis, vorrei presentarti una persona. » Le fece spazio, indicandola.
« Lei è Lexie. La mia migliore amica. » Ebbe paura che la medesima si fosse presa un attacco di cuore, era rimasta a fissarlo, senza batter ciglio. Agitava una mano in segno di saluto, come una bambola programmata. Le sferrò una gomitata sul fianco. Forse si era ripresa.
« È un piacere. Pare che dovrai sopportarmi spesso, dato che passo molto tempo con Cassi. »

La sottoscritta aggrottò la fronte, sbarrò gli occhi e incrociò le braccia al petto. « Ricordati che per te sono Waston, al massimo Cassandra. » Louis annuì titubante e a stile macchinetta, disse velocemente « Non ti ho mai chiamata Waston. »

« E neanche Cassi  » Articolò l'ultima parola come se rappresentasse puro sdegno.
« Che schifo Cassi. Preferirei tutto tranne che questo. » precisò, provocando la risata di Louis. Credette che Lexie si trattenne dallo svenire. Oh andiamo, non c'era bisogno di essere esagerati. Infatti il tipetto osservò, con voce ancora divertita « Pare che tu sia l'unica a non cadere ai miei piedi, Cas- »

« Risparmia il fiato per la solita frase da cattivi ragazzi dal cuore d'oro come te. » Lexie scoppiò a ridere male, la sua risata era peggio di un latrato. Louis emise un rumorino con la voce a stile maialino, non so se avete presente. Cassandra si limitò a guardarli come una mammina che accudisce i figlioletti stupidi e imbecilli, ancora troppo piccoli per capire anche una singola e semplicissima cosa.
« Ho detto qualcosa che non va? » domandò loro infatti. Il ragazzo fece un gesto di negazione con la mano, alquanto retorico. « Dato che mi sembra vi stiate divertendo parecchio, allora non vi dispiacerà sicuramente se vi chiudo fuori. » spinse Lexie fuori dalla finestra, chiuse la stessa con una velocità incredibile e serrò le tende, così infragilite, che avrebbero potuto strapparsi.

Si risedette vicino alla scrivania, incazzata. Sentì bussare al vetro della finestra e scorse le ombre di Louis e la sua amica attaccate, nell'intento di farsi sentire. Non seppe perché...

Ma a quella vista, scattò in piedi e fece l'inverso di prima. Quando Louis e Lexie si ritrovarono definitivamente dentro camera sua, infreddoliti quanto straniti.

« MI SPIEGHI CHE CAVOLO DI PROBLEMA HAI? » Lexie, furiosa, afferrò le sue cose e se ne andò. Cassandra, senza sapere che fare, restò impalata a fissare Louis.

Poi si rese conto delle circostanze. Lei. Louis. Lei e Louis. In camera sua. Da soli.

Si trattenne dall'urlare. Ma iniziò a spingerlo nuovamente verso la finestra. Ora sentiva anche dei passi in corridoio.

SUA MAMMA.

Doveva aver visto Lexie in quel modo e stava venendo a chiedere spiegazione. Sbarrando gli occhi, incitò ancor di più il ragazzo, che sembrava proprio non volerne sapere. « Ti supplico. Vattene. ADESSO. » Le rivolse un'occhiata inquisitoria, mentre faceva resistenza. Quando udì che la porta di camera sua stava per essere spalancata, acquistò una forza che non conosceva. Spinse Louis fuori dalla finestra, come aveva fatto prima con l'amica. Tuttavia lo rassicurò « Dammi solo un attimo. Non devi fiatare. » Annuì, comprensivo.

Abbastanza cuore || Louis PartridgeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora