Quel giovedì pomeriggio, Cassandra si trovava in libreria. Tutto era così perfetto. Forse troppo.
Era consapevole che si trovava da circa mezz'ora a guardare la collana dei libri di Jane Austen. Alternava la copertina ruvida ma elastica, da una mano all'altra di Mansfield Park. Naturalmente li aveva già comprati tutti, ma era sempre magnifico vederli immacolati, dove il profumo delle pagine era ancora impresso su di loro e dove la copertina non era un po' sbiadita. Era venuta abbastanza presto, prima che si formasse tanta confusione. Sentiva il delizioso odore dei biscotti che avevano appena sfornato dal panificio accanto. Figuratevi... la struttura di quella dimora era così attaccata all'ultimo, che una volta aveva sbagliato e al posto di entrare proprio in libreria, aveva messo piede dal medesimo fornaio. Per non fare brutta figura, aveva comunque comperato degli occhi di bue (spero sappiate cosa siano).Concentrata com'era, improvvisamente scattò qualcosa dentro di lei, forse l'istinto. Dietro di sè avvertì del calore troppo innaturale, sia per la presenza di scarsi condizionatori lì dentro, sia perché erano nel bel mezzo dell'inverno.
Quando si voltò, molto timorosa, vide lo scaffale davanti a lei prendere fuoco, insieme a tutti i suoi libri. Fu una visione terribile. Immediatamente, cercando di non farsi prendere dal panico, tornò sui suoi passi correndo, ma trovò l'uscita bloccata dalle stesse fiamme.Oh no.
Con gli occhi spalancati, indietreggiò, inutile dire che era spaventata. Nel frattempo, le stesse minacciavano di travolgerla, come lingue imbestialite pronte... a mangiare la propria preda.
"Cassandra ragiona."
Hai sentito il profumo dei biscotti poco fa, non veniva certo da lì dentro, perciò vi era sicuramente una finestra. Da qualche parte. Con i battiti accelerati per la paura di non salvarsi, cominciò a tossire. Merda.
Sporse la parte inferiore del suo viso verso il gomito.Si affrettò a tornare dove era prima e scorse l'apertura. Fortunatamente il fuoco non era ancora arrivato anche lì. Tornando a pensare all'orrore delle fiamme che divampavano contro di lei e ai libri che cadevano davanti a lei carbonizzati, pensò anche a un'altra cosa. Il proprietario.
Come lei non aveva avuto tempo per fuggire, non poteva esserci riuscito. O forse l'aveva già fatto? Se sì, sarebbe stato decisamente un comportamento egoista. L'aveva vista entrare. Avrebbe dovuto avvertirla, o almeno far scattare l'allarme. Ma il suo cuore buono la costrinse a controllare.
Si mise a correre per tutto il piccolo negozio, non trovando alcuna traccia del signore che si trovava al bancone poco prima.
Tossì ancora.
Doveva andarsene. E subito. O non sarebbe rimasta traccia di lei. E sinceramente, sperava di non morire così giovane.Prese una decisione:
Lasciando alle sue spalle quello che ormai era un incendio vero e proprio, si gettò fuori dalla finestra. Nonostante ci fosse un altezza non proprio indifferente tra lei e il suolo. Si catapultò a terra, si era sicuramente slogata qualche osso. O magari era solo esagerata. Giusto in tempo per vedere il vetro esplodere. Si frantumò e qualche pezzo si fermò anche sulla sua pelle, tagliandola di conseguenza. Un boato si estese nelle sue orecchie e alzando nuovamente lo sguardo vide una nuvola di fumo e fuoco spuntare dallo spazio da cui era uscita.
A tentoni, usando le ultime forze, cercò di allontanarsi da lì. Con scarsi risultati. Ma almeno non era proprio sotto la finestra. Si tolse dal collo la sciarpa di cotone, anche se con una certa difficoltà, data la sua mobilità al momento limitata. E la bagnò nella neve, tamponandosi la bocca e il resto della faccia. Poggiò la schiena contro il muro esterno in mattoni rossi.
E si addormentò.
Sarebbe troppo drammatico dire che invece svenne.Qualche ora più tardi, riaprì gli occhi.
Intuì che non c'era più il liquido fastidioso, appiccicoso, dall'odore metallico, chiamato anche sangue, sul suo viso. Ma la prima cosa che vide fu la faccia orripilata di sua madre, intenta a fissarla, preoccupata. Si trovava oltre il solito lettino di un...
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Abbastanza cuore || Louis Partridge
FanficIrritante. Pieno di sè. Arrogante. Cassandra, non sa cosa nascondi il suo viso fastidiosamente bello. Ma come direbbe la cara Jean Austen... "Tutti possiamo provare un'attrazione, è abbastanza naturale; ma pochissime persone hanno abbastanza cuore d...